Non solo 4×400 nel 2024 di Alice Mangione: euro finale individuale e giro di pista in 50″

Con il 52″82 che le ha permesso di primeggiare nei 400 metri allo Sparkassen Meeting di Dortmund, Alice Mangione si è tuffata con grande convinzione nel 2024, oltre a farsi un regalo speciale per i suoi 27 anni compiuti venerdì scorso.

Brogioli Sport

La siciliana di Niscemi (Caltanissetta), portacolori del Centro Sportivo Esercito e allieva di Marta Oliva, ha iniziato con piglio una stagione in cui dovrà confermarsi perno della staffetta 4×400 che tante soddisfazioni le ha regalato nel 2023 (argento europeo al coperto e finale mondiale all’aperto con tanto di primato italiano di 3’23″86 realizzato il 26 agosto con Alessandra Bonora, Ayomide Folorunso e Giancarla Trevisan) ma anche ambire con fiducia a traguardi individuali di livello, a cominciare dal personal best sul giro di pista fermo al 2022.

Ma Alice Mangione, intercettata a caldo dopo la buonissima gara tedesca, si aspettava di partire così forte? “Sì, perché ho lavorato benissimo nell’ultimo periodo – spiega la quattrocentista azzurra – Per la verità avrei potuto correre più veloce, dal momento che le curve della pista di Dortmund non erano delle paraboliche proprio perfette. Però sono contenta per come l’ho gestita. Sono arrivata in spinta e questo mi ha fatto capire di essere a buon punto della preparazione, anche perché, per quanto mi riguarda, le indoor sono gare di passaggio e funzionali alla stagione outdoor”.


Quali sono i prossimi obiettivi?
“Valuterò la partecipazione ai tricolori di Ancona e poi dovrebbe esserci la staffetta iridata di Glasgow. Poi gli importantissimi mondiali di staffetta di inizio maggio alle Bahamas, per garantirsi il posto per i Giochi di Parigi. Con la 4×400, dopo essere arrivati in finale a Budapest (settimo posto, ndr) dovremmo esser dentro ma c’è anche da guadagnarsi la qualificazione con la staffetta mista”.

Da quest’anno, alla Cecchignola, la struttura del Centro Sportivo Esercito dove ti alleni, agli ordini del tuo tecnico Marta Oliva è arrivata anche Rebecca Borga. E sta andando subito molto forte…
“Rebecca è uno stimolo in più per dare il massimo in allenamento. Con lei, Benedicta Chigbolu rientrata dopo il parto, Alessia Cappabianca e Angelica Ghergo, formiamo un bel gruppo e ringrazio sempre il Centro Sportivo Esercito per il supporto ricevuto e per le condizioni ideali con cui riesco a lavorare quotidianamente”.

Tra poco più di cinque mesi, nella Capitale che ormai ti ha adottato, c’è un Europeo in cui farsi valere.
“L’europeo in casa è una manifestazione dove tutti gli atleti italiani devono far bella figura, anche se poi dopo due mesi ci sono le Olimpiadi. Io ci sto puntando tanto. Non mi sono mai allenata così tanto in inverno e non mi pongo limiti. Al di là della staffetta, mi piacerebbe regalarmi una finale individuale. Anche se nei 400 metri, negli ultimi tempi, il salto di qualità lo hanno fatto proprio le europee e c’è molta concorrenza”.


Oltre alla finale europea cosa ti piacerebbe realizzare in questo 2024?
“Vorrei buttar giù il mio personale sul giro di pista (51″47 del 2022 a Ginevra, ndr). L’anno scorso ci sono andata molto vicina (51″55) anche se non ho trovato mai le condizioni giuste e ho sofferto per un fastidio al polpaccio. Per la verità ho da tempo in mente di buttar giù il muro dei 51″, credo di valerlo. La ciliegina sulla torta sarebbe poi la finale olimpica con la 4×400”.

A proposito di 4×400: avete creato un bel gruppo, trascinato da una super Folorunso.
“C’è una squadra molto unita e ognuna di noi è in grado di esprimersi al meglio con il testimone. La staffetta non è la gara individuale. Parti lanciato, ti gasi con le compagne, sai che dividi le responsabilità e quindi corri con meno pressioni”.

A Roma sei seguita, come altri azzurri della Nazionale, dal nutrizionista Francesco Fagnani.
“L’alimentazione sana è fondamentale ma non bisogna prenderla nemmeno in modo troppo drastico. Francesco ad esempio mi esorta a concedermi quando ne ho voglia un gelato, perché il corpo e la mente hanno bisogno di trovare serenità anche attraverso i gusti e le preferenze di ciascuno di noi”.

Come sono organizzati i tuoi pasti?
“Di solito faccio colazione con fette biscottate e marmellata e pancakes. Mi piace variare e gradisco anche il salato, ad esempio le uova. A pranzo, alterno il riso e il farro con un secondo senza contorno. Mentre la sera, mangio circa 100 grammi di pasta e un secondo con il contorno. Durante la giornata e dopo l’allenamento chiaramente non mancano gli spuntini: frutta o parmigiano”.


E la tua Sicilia?
“Sono stata a Niscemi per quattro giorni a Capodanno. Tornerò a marzo per allenarmi qualche giorno a Catania. Speriamo di organizzare un vero e proprio mini raduno con il mio gruppo, dovremo incastrarlo bene con il raduno della velocità e delle staffette che si terrà a Roma dopo Glasgow”.

L’atletica italiana sta vivendo un’autentica rinascita. Il settore femminile è vivace e si affacciano continuamente nuovi talenti alle spalle di una come te che a 27 anni può essere considerata una veterana. Insomma, bisogna stare in guardia?
“La crescita fa piacere, come fa piacere l’esplosione di diversi talenti che, ricordiamolo, non vanno spremuti troppo. Nelle categorie giovanili è più facile ottenere grandi risultati ma il bello è riuscire a confermarsi più avanti. Il movimento è comunque florido e giova sia delle nuove tecnologie, vedi le scarpe, che delle innovazioni sulle metodologie degli allenamenti. Sapere che alle nostre spalle ci sono tante atlete in rampa di lancio, spinge sicuramente tutti a correre più forte e a impegnarsi di più”.

La tua prossima volta in pista?
“A Gent, il 3 febbraio (tappa Bronze del World Indoor Tour, ndr). Sono meeting che rispetto a quelli italiani mi consentono di accumulare punti per il ranking in chiave Olimpiadi. A Dortmund ne ho conquistati 60”.

foto Fidal

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