E’ un’Italia con grandi speranze quella che domenica correrà sui prati del parco di Laeken, a Bruxelles, i Campionati Europei di corsa campestre.
Quarantadue i convocati dalla direzione tecnica: schieriamo punte di sicuro affidamento come Yeman Crippa e Nadia Battocletti, atleti annunciati in gran forma (Gemetto, Arnaudo, Selvarolo), rientri d’eccellenza (Marta Zenoni) e tanti giovani pronti a battagliare con il resto d’Europa e apporre esperienza al proprio curriculum.
Abbiamo raggiunto al telefono il responsabile del settore mezzofondo della Fidal, Federico Leporati, per accompagnare la vigilia degli azzurri ormai con il trolley in mano per volare in Belgio, dopo i giorni trascorsi a Tirrenia per l’ultimo raduno collegiale.
“A Tirrenia è stato fatto un buon lavoro di rifinitura – spiega Leporati – I ragazzi stanno bene dal punto di vista fisico e ciò è importante per non dover pensare a delle sostituzioni last minute”.
Federico, si parte per Bruxelles con la consapevolezza di avere molte carte da giocare…
“Sarà un europeo di grande livello e ci aspettano gare difficili. Ma abbiamo squadre compatte e in grado di regalarci delle soddisfazioni. Non ho pensato al numero di medaglie da conquistare come traguardo. Ma è chiaro che abbiamo la possibilità concreta di salire sul podio sia in campo maschile che femminile”.
Cominciamo dalle ragazze.
“Nadia Battocletti non ha bisogno di presentazioni, anche se non voglio farmi illusioni. Di certo ha la possibilità di confermare la supremazia mostrata in campo giovanile negli ultimi quattro anni”.
C’è anche Valentina Gemetto, letteralmente rifiorita in questo 2023, anno in cui l’hai seguita da vicino come tecnico.
“La nostra collaborazione è nata da un incontro casuale dopo un 1000 metri a Montecarlo dell’anno scorso. Con la mamma allenatrice è nato un canale preferenziale e io, quando a causa del precedente regolamento della Carta Etica Valentina non è stata eleggibile per gli Europei di Venaria Reale, le promisi di fare del mio meglio per cambiare le cose, data la sua particolare vicenda”.
Da cosa avete iniziato?
“In primis ho inserito degli elementi che mancavano nelle già ottime tabelle preparate dalla mamma e successivamente seguito Valentina a La Spezia una volta al mese, lavorando tanto sulla tecnica di corsa, che non va mai disgiunta dalla condizione atletica. Ha raggiunto risultati straordinari. Sta dimostrando di essere portata per le lunghe distanze e un domani potrà fare grandi cose anche su strada”.
Ce la farà Yeman Crippa, quarto l’anno scorso, a conquistare una medaglia?
“Proviene da uno stage in altura effettuato in Kenya e per questo motivo, a La Mandria, non era stato brillantissimo nonostante la vittoria. Mi aspetto di vedere la versione migliore di Crippa proprio a Bruxelles”.
La squadra maschile però non è solo Crippa.
“Selvarolo è in grandi condizioni, così come Luca Alfieri. Aouani, che sta recuperando dalla maratona di New York, ha le qualità fisiche per risultare decisivo, se nella prima parte riuscirà a non strafare”.
Avete pensato a una strategia di gara?
“La strategia c’è sempre, l’imperativo rimane quello di partire in controllo e distribuire le energie con criterio per dare tutto nella seconda parte. Quest’anno l’assenza di Jacob Ingebrigtsen, per tradizione l’uomo da seguire, rischia di cambiare le carte in tavola e di rendere l’europeo di difficile lettura”.
Hai già visionato il percorso?
“Non l’ho mai visto con i miei occhi ma in base alle impressioni che ho raccolto si tratta di un tracciato duro. Ci sarà del fango e il terreno dovrebbe essere piuttosto pesante. Presenta diversi saliscendi, anche se non è impegnativo come quello de La Mandria”.
Le previsioni meteo danno pioggia nel pomeriggio.
“Se verranno rispettate, le gare saranno già finite. Ma in questi giorni è piovuto molto e sarà comunque un cross bagnato anche se non eccessivamente freddo”.
Tornando alla gara, c’è una staffetta che deve confermare l’oro del 2022.
“Credo che al momento sia la migliore nel panorama europeo. Salutiamo con favore il rientro di Marta Zenoni. Una come lei non ce l’hanno in tanti ed è in forte crescita come dimostrato a La Carsolina. C’è Meslek, a cui manca pochissimo per diventare a mio avviso uno dei migliori al mondo nei 1500 metri. Senza dimenticare Gaia Sabbatini e Pietro Arese, un maestro di tattica nella lettura della gara”.
In campo giovanile cosa dobbiamo aspettarci?
“Tra gli Under 23 abbiamo elementi di valore, su tutti Sara Nestola e Aurora Bado. A quell’età la concorrenza è altissima e sul percorso s’incrociano tanti atleti che già si cimentano in campo assoluto, un po’ come accaduto alla nostra Battocletti, che nelle categorie giovanili era di un altro pianeta rispetto alle avversarie. E poi ci sono le prove juniores, dove può succedere di tutto. Noi abbiamo scelto di presentare anche alcuni allievi, per proiettarci in anticipo nel futuro”.
Foto Fidal