La super maratona di Reggio è l’inizio della seconda vita sportiva di Federica Sugamiele

Solo due anni fa la sua carriera stava per concludersi anzitempo a causa di un terribile incidente stradale. Oggi Federica Sugamiele, 27 anni da Trapani, può sorridere e andar fiera, perché è tornata un atleta di alto livello (e non era affatto scontato…) in maratona, quella che da quest’anno deve essere considerata la sua nuova disciplina.

Le 2 ore 31 minuti e 35 secondi con cui la siciliana ha trionfato nella maratona di Reggio Emilia domenica scorsa, era il secondo tentativo sulla distanza dopo quello di Milano in primavera, dove il cronometro si era fermato due minuti più tardi, a 2’34″08.

Per l’allieva di Gaspare Polizzi, portacolori della Caivano Runners e collaboratrice di Fidal Sicilia e Cus Palermo, è – come lei stessa ha scritto sui social – la fine della tempesta e un nuovo inizio, quello di una seconda vita sportiva su quei 42,195 metri che l’affascinavano ancor prima di quel maledetto crash in auto.


Federica, con quali sensazioni sei tornata da Reggio Emilia?
“Con la certezza di aver trovato la specialità che fa per me. E con la consapevolezza che questo è solo l’inizio. Sento di poter migliorare tantissimo”.

Perché dal mezzofondo alla maratona?
“Ce l’avevo da tempo nella testa. Sono una che non ha problemi a uscire per correre per due ore e per fare questa scelta mi sono fidata del mio allenatore. Volevo esordire già prima dell’incidente alla maratona di Milano nel 2020, che poi saltò. L’anno successivo, quando mi stavo preparando per i tricolori di Reggio Emilia, c’è stato l’incidente”.

A Reggio Emilia ci sei tornata e stavolta è andata alla grande.
“L’ho preparata bene, sono passata alla mezza in 1h16’25” per poi essere leggermente più veloce nella seconda parte. Ammetto di aver sbagliato qualche chilometro, perché per prendere le ragazze che avevo davanti ho aumentato l’andatura. Nel finale sono un po’ saltata e l’ho chiusa per inerzia”.

Rispetto a Milano il progresso non è stato solo cronometrico.
“Nella prima maratona arrivavo dalla lunga riabilitazione. L’obiettivo era semplicemente finirla e ho provato un senso di rivincita per tutto quello che mi era successo e per come mi sono rimessa in gioco. Stavolta inseguivo la prestazione, provenivo dall’ottima mezza di Verona e infatti l’ansia era maggiore”.


Correre la maratona al livello delle migliori è già un piccolo miracolo, ripensando a quel 26 settembre.
“Il bacino era fratturato in più parti. E c’era la lesione della milza. Non potrò mai dimenticare l’immobilità a letto per due mesi e la rieducazione successiva. Ho imparato a camminare per la seconda volta nella mia vita, come i neonati. Ho dovuto ricostruire tutto il tono muscolare e devo dire grazie sia all’equipe medica di Trapani che al Cus Palermo, al lavoro fatto con Filippo Cacciola, Polizzi e i fratelli Zoghlami”.

D’ora in avanti ti vedremo sempre e solo in maratona?
“Potreste vedermi su qualche 5.000 o 10.000 ma l’obiettivo semmai è tornare a fare i cross, il mio primo amore. Ovviamente spero di scendere quanto prima sotto le 2h30′ in maratona. Chi mi conosce sa come sono arrivata a questo risultato”.

Chi è per te Gaspare Polizzi, nell’isola un vero e proprio guru del mezzofondo?
“Un padre, una figura di riferimento da quando mi sono trasferita a 16 anni da Trapani a Palermo per l’atletica. Mi confido molto con lui a Palermo abbiamo creato un bel gruppo, insieme ai fratelli Zoghlami. A giorni dobbiamo decidere quale maratona correre ad aprile. Tra gli obiettivi c’è anche quello di disputare la mezza agli Europei di Roma”.

Sappiamo che il tuo tempo libero è ridotto al lumicino. Ma a cosa si dedica Federica Sugamiele quando non corre e non lavora?
“Torno a Trapani dagli amici e passo molto tempo con me stessa, facendo delle lunghe camminate o ascoltando musica”.

Potrebbe interessarti anche...

Gli articoli di questo autore

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *