Il Natale in Italia di Laura Pellicoro: lavori su tecnica e forza, compleanno e BoClassic

La consueta parentesi natalizia, per godersi gli affetti di Besana in Brianza, prima che un aereo la riporti a Portland, nell’Oregon, dove da due anni e mezzo studia Biologia e difende il viola del suo college. Laura Pellicoro, astro nascente del mezzofondo azzurro da quando la scorsa estate ha firmato la doppietta 800-1500 metri alle Universiadi di Chengdu, è tornata a casa per un mese, dopo aver partecipato alle finali Usa di corsa campestre della Ncaa Division I (41° posto) e aver siglato il personal best sui 3000 indoor a Boston, correndo in 9’00″46, tempo di tre secondi inferiore al crono registrato a Seattle nello scorso febbraio.

La Pellicoro, tesserata per la Bracco Atletica, si è rivista in gara sabato al Milano Cross Challenge, dove ha colto un ottimo secondo posto alle spalle della britannica trapiantata in Italia (vive a Chieti, ndr) Verity Ockenden.

“Ci tenevo a gareggiare per la mia societĂ  e mi sono divertita tantissimo, ancor di piĂ¹ rispetto all’anno scorso in cui avevo vinto – spiega Laura – E’ stata una gara tosta. La Ockenden ha dominato, io sono riuscita ad aggiudicarmi la volata per la piazza d’onore. Ma sono soddisfatta, anche perchĂ© fino alla vigilia non ero sicura di poter correre, considerato che lunedì scorso mi sono sottoposta a un piccolo intervento per rimuovere il dente del giudizio”.

Laura Pellicoro impegnata a Boston nei 3000m indoor.


Appena atterrata in Italia, la Pellicoro si è subito messa a lavoro in Brianza, agli ordini del dott. Rodolfo Malberti. “Mi segue da un paio di anni, insieme al suo staff. Ho a disposizione fisioterapisti e altre figure che mi aiutano a correggere la tecnica di corsa e a migliorare forza ed equilibrio“.

Dell’autunno appena trascorso negli Usa, a Laura resta il rammarico “per non aver ottenuto di un soffio il titolo di All American, il prestigioso riconoscimento che spetta alle prime quaranta al traguardo di una finale nazionale universitaria. Peccato, perchĂ© ero riuscita a qualificarmi alle Finals con l’ultimo ripescaggio. Purtroppo sono stati mesi complicati per via di vari problemi fisici, ma il risultato di Boston sui 3000 mi ha dato fiducia”.

Oltre al lavoro con il dott. Malberti, Laura si allena tra Monza, Giussano e la strada agli ordini del suo storico coach italiano, Gaetano Acconcia, che la guida con i suoi programmi anche per l’attivitĂ  negli Usa.

Prima di tornare a Portland, la rivedremo per le strade di Bolzano l’ultimo dell’anno, alla prestigiosa BoClassic. “Il 3 gennaio – ricorda Laura, che ha superato giĂ  cinque esami nella sessione autunnale – torno negli Usa. Le lezioni ricominciano presto e la settimana successiva mi aspettano le prime gare indoor”.

Laura Pellicoro, studentessa di Portland University.


A differenza degli altri anni, Laura sarĂ  nuovamente in Italia in primavera, non appena sosterrĂ  gli esami del secondo semestre. Dal punto di vista sportivo, usufruirĂ  infatti della “stagione franca“, periodo in cui non sarĂ  obbligata a gareggiare con i colori del college di appartenenza. La brianzola potrĂ  dunque disputare le outdoor in Europa. “Dovrei tornare in Italia a maggio. Ho il sogno di partecipare agli Europei di Roma, ma servono gare per racimolare punti per il ranking. PunterĂ² su 800 e 1500, anche se questi ultimi in Italia sono molto competitivi”.

Laura, che ha una sorella gemella, compirĂ  23 anni il 24 dicembre. “A casa mia il Natale dura due giorni. Il regalo che vorrei? Mi basta stare a casa in famiglia e festeggiare con un bel pranzo, con le pietanze che poi per diversi mesi non riesco a mangiare negli Usa”.

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