Sensazionale Folorunso con nuovo record italiano. E Ludovica Cavalli scende di un altro secondo nei 1500!

La splendida impresa di Gianmarco Tamberi non deve offuscare quanto visto durante la quarta serata dei mondiali di Budapest. Su tutti la sensazionale prestazione di Ayomide Folorunso. Che ci ha preso gusto.

A meno di un mese di distanza dai tricolori di Molfetta, la fidentina delle Fiamme Oro ha infatti ritoccato, e non di poco, il record italiano dei 400 ostacoli, guadagnandosi un’incredibile finale iridata.

Se in Puglia, l’allieva di Maurizio Pratizzoli aveva fatto segnare il tempo di 54″22, a Budapest ha fatto meglio di 33 centesimi: il suo 53″89 è roba da stropicciarsi gli occhi. Un crono che addirittura estromette dalla finale l’ex campionessa olimpica Muhammad.

Ayomide Folorunso



Al traguardo non può che essere euforica Ayo, una che anche quando le cose non vanno alla grande è sempre pronta a dispensare sorrisi.
“Ho corso questa semifinale – ha raccontato Ayomide Folorunso – con grande calma e pace interiore. Volevo a tutti i costi uscire a testa alta da questo mondiale. Ero nella posizione migliore e sono riuscita ad approfittarne. Prima della gara, ho parlato con il prof. Pratizzoli ma anche con Muewly, che mi ha detto: per agguantare la finale, bisogna essere coraggiosi. E allora mi sono detta “provaci”. Non mi sembra ancora vero…”.

Anche per la Folorunso questa sembra proprio essere la stagione della definitiva maturazione. Una stagione partita da lontano, con i mesi in Sudafrica passati nel team di Laurent Meuwly, l’allenatore di Femke Bol, la favorita numero uno per la medaglia d’oro di giovedì. Poi un ottimo europeo indoor, una primavera con la condizione che è andata in crescendo, il record italiano a Molfetta e adesso una finale da incorniciare.


Una finale da incorniciare l’ha già disputata Ludovica Cavalli nei 1500 metri. Poco conta l’undicesimo posto nella gara stravinta dall’extraterrestre Faith Kipyegon. Molto conta che a distanza di due giorni Ludovica ha migliorato ancora il personale: da 4’02″83 a 4’01″84. Praticamente un secondo. Scusate se è poco.

“Sono un po’ stanca, ma le gambe c’erano, le ho sentite sempre toniche e pronte – ha spiegato la genovese dell’Aeronautica – Con questa prestazione c’è anche il minimo olimpico e da qui si riparte per Parigi. Sono felicissima, sono arrivata a questa gara da n.40 e oggi sono undicesima. I 5000? Devo ancora chiamare il capo (il suo allenatore Stefano Baldini, ndr), mi auguro di no, non sono al 100%”.

Foto Grana / Fidal

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