Il 2023 è stato un anno da ricordare per l’atletica italiana, super competitiva nelle grandi manifestazioni internazionali e capace di muoversi in più direzioni: accanto ai big che avevano trascinato la spedizione azzurra a Tokyo 2021, emergono uno dopo l’altro nuovi talenti in grado di assicurare un futuro roseo alla regina degli sport olimpici.
E’ stato l’anno del primo e storico trionfo in Coppa Europa (oggi Campionati europei a squadre). L’anno dei toscani Ceccarelli, Iapichino e Fabbri. L’anno della rinascita di Nelly Palmisano. Della conferma di Nadia Battocletti. Del Grande Slam di Gimbo Tamberi. Ma soprattutto l’anno delle donne, capaci di migliorare gara dopo la gara le loro prestazioni e di firmare una sfilza di personal best (che qui non riportiamo) e di record italiani.
Spazio ora al racconto per immagini di alcuni dei momenti più belli che i pro’ della nostra atletica ci hanno saputo regalare… Buona lettura!
Subito grande Italia a Istanbul!
Che il 2023 fosse una stagione in cui sarebbe proseguito il trend positivo del movimento lo si è capito all’inizio di marzo a Istanbul, sede degli Europei indoor.
Dal nulla (per i non addetti ai lavori, sia chiaro) ecco Samuele Ceccarelli, ragazzo della Versilia che nei 60 metri brucia con 6″48 anche il campione olimpico (e mondiale in sala) nonché connazionale Marcell Jacobs.
In Turchia brillano anche altri azzurri. Zane Weir, italo-sudafricano allenato da Paolo Dal Soglio, domina la finale del getto del peso con la misura di 22,06 e resterà competitivo per tutto il 2023, spingendosi fino ai 22,44 del Meeting di Padova.
Siamo fortissimi anche sulla sabbia, con gli argenti di Larissa Iapichino (di cui parleremo a parte) nel lungo e di Dariya Derkach nel triplo.
Maratone velocissime…
In un contesto internazionale da brividi, in cui anche le scarpe di nuova generazione contribuiscono ad abbassare notevolmente i tempi su tutte le gare endurance, anche gli italiani si danno da fare. Iliass Aouani a Barcellona stampa il primato nazionale in 2h07’16…
…e a fine anno, Sofiia Yaremchuk, da due mesi arruolabile per i colori italiani, cancella il record ultradecennale di Valeria Straneo, correndo a Valencia in 2h23’16“.
Nuove frecce nella marcia
Non c’è solo (e per fortuna) Massimo Stano. Alla Coppa Europa di Madrid, disputata nel mese di maggio, a far saltare il banco ci pensa Francesco Fortunato da Andria. E’ lui una nuova carta da giocare sulla 20 km.
Larissa pigliatutto
Larissa Iapichino resta giù dal podio (chiuderà quinta al suo primo mondiale tra le big) solo a Budapest: a marzo è argento al coperto di Istanbul con 6,97, poi s’impone per tre volte in Diamond League, vincendo il Golden Gala nella sua Firenze ma anche a Montecarlo con 6,95 e a Stoccolma. E’ oro anche a Espoo (6,93) agli Europei Under 23. I sette metri (oltre a tanti altri successi) sono più vicini.
L’asso nella manica per il triplo a 5 cerchi
In Diamond League, tre tappe le vince anche Andy Diaz. L’allievo di Fabrizio Donato sbanca la pedana del Golden Gala di Firenze, stabilendo pure il nuovo primato italiano detenuto a lungo dal suo maestro. Diaz atterra a 17,75 metri e a partire da Parigi 2024 potrà indossare la maglia azzurra. Allacciate le cinture e volate con Andy!
L’appuntamento con la storia
C’era andata vicina due anni fa, ma stavolta i tempi erano maturi per portare a casa il primo storico successo. Il mese di giugno porta in dote all’Italia la mitica Coppa Europa, conquistata a Chorzow con 426,5 punti in classifica. Al di là delle singole prestazioni, è lo spirito di gruppo a fare la differenza!
A spasso con Daisy
A luglio, al Meeting di Pietrasanta, Daisy Osakue scaglia il disco dove da tempo desiderava: per lei 64,57 e primato italiano solitario dopo averlo condiviso per quasi un anno con Agnese Maffeis.
Fulmini con le protesi
Luglio è anche il mese dei mondiali di atletica paralimpica. Allo stadio Charlety di Parigi,
esplode tutta la potenza di Maxcel Amo Manu, che fa doppietta nei 100 e 200 metri.
Il rettilineo parigino sorride anche alla splendida Ambra Sabatini: nei 100 metri, come a Tokyo 2021, è ancora una volta prima davanti alle compagne di squadra Martina Caironi e Monica Contrafatto. Per la Sabatini c’è anche il nuovo record del mondo: 13″98!
Budapest: dalle staffette a Gimbo Tamberi
Il clou del 2023 arriva ad agosto, con i Campionati mondiali di Budapest. L’Italia si comporta bene anche a livello di staffette. La 4×100 maschile di Jacobs, Rigali, Tortu e Patta, che aveva staccato il pass per l’Ungheria per il rotto della cuffia, è argento con un incredibile 37″62.
Non sono da meno le ragazze: la 4×400 di Mangione, Polinari, Bonora e Trevisan, che al coperto di Istanbul aveva centrato un magnifico argento, è protagonista con il settimo posto in finale ma soprattutto con uno strabiliante record italiano firmato in semifinale (3’23″86).
Fantastiche anche le ragazze della 4×100: Dosso, Kaddari, Bongiorni, Pavese nella semifinale polverizzano il record italiano in 42″14, prima di centrare un onorevolissimo quarto posto in finale.
Sul tartan magiaro, Ayomide Folorunso, tra un sorriso e l’altro davanti alle telecamere, corre e salta da stropicciarsi gli occhi nei 400 ostacoli: nuovo record italiano con 53″89 e sesto posto in finale.
Una stagione cominciata in salita non impedisce a Zaynab Dosso di esprimersi a grandi livelli non solo in staffetta ma anche nei 100 piani, eguagliando con 11″14 il record italiano di Manuela Levorato.
Se di una rinascita si deve parlare, allora è giusto elogiare Antonella Palmisano. Un calvario lungo due anni è definitivamente alle spalle con una medaglia di bronzo nella 20 km (nonostante una caduta): è il ritorno tra le grandi della specialità per la marciatrice pugliese.
Il ruggito del gigante. Leo Fabbri, dopo una stagione sempre al vertice (ricordate il successo al Golden Gala?) piazza il colpaccio in una giornata per lui folle: al mattino rischia di non entrare tra i primi 12 per la finale. Al pomeriggio scaglia l’attrezzo a 22,34 e spaventa Crouser. Forse, per l’Italia, è la medaglia meno scontata dell’intera spedizione iridata.
Uno dei più grandi “animali da gara” che l’Italia sportiva abbia mai avuto coglie l’oro che mancava in bacheca: Tamberi sale a 2,36 nell’alto, festeggia il mondiale dopo europei e Olimpiadi e manda in estasi un’intera Nazione.
Il ritocco di Roberta
Dopo un paio di prestazioni deludenti, specie quella dei mondiali dove fallisce l’accesso in finale, Roberta Bruni si riscatta a inizio settembre nel tradizionale appuntamento con l’Asta in Piazza a Chiari. Il nuovo record italiano cresce di un altro centimetro: ora è di 4.73.
La gloria nel fango
Nadia Battocletti è il personaggio più eclettico dell’atletica italiana di quest’anno. Va forte dappertutto e dopo aver centrato il primato italiano dei 5000 metri a Budapest, si presenta in grande forma agli Europei di cross a Bruxelles. E’ l’unica – rispetto ai proclami della vigilia – a non steccare, cogliendo un prezioso argento alla prima uscita tra gli assoluti nella campestre.
E poi…
Chiudiamo il nostro racconto con alcuni fatti che meritano di essere ricordati.
Il 2023 è stato l’anno dei tantissimi cambi di guida tecnica che hanno riguardato i big della nostra atletica. Dopo Budapest e alla ricerca di nuovi stimoli nell’anno olimpico, a fare notizia sono soprattutto Marcell Jacobs (da Paolo Camossi a Rana Reider con trasferimento in Florida), Roberta Bruni (da Riccardo Balloni ad Alexandre Navas Paez con trasferimento a Pamplona), Antonella Palmisano (da Patrick Parcesepe al marito Lorenzo Dessi) ed Elena Vallortigara (da Stefano Giardi ad Antonietta Di Martino).
Il 2023 è stato l’anno della sentenza Abdelwahed, il siepista finito nelle grinfie dell’antidoping e – se vogliamo – nel dimenticatoio in attesa di un responso arrivato – incredibile! – dopo 14 mesi: per lui stop di 4 anni con all’orizzonte l’appello al Tas.
Il 2023 si è chiuso infine con la prematura scomparsa di Andrea Barberi: un brutto male si è portato via troppo presto uno dei migliori quattrocentisti italiani. Questa è stata una delle poche notizie che non avremmo mai voluto dare.
Le foto di quest’articolo sono Grana – Colombo / Fidal