Il primo mondiale di Veronica Besana: “Esperienza da godere, batterie come finali”

Il biglietto per Glasgow gliel’ha consegnato all’indomani dei campionati italiani il direttore tecnico Antonio La Torre. Per la valigia siamo ai dettagli. Contiene l’essenziale per il weekend scozzese più una bella dose di adrenalina. Alle 13:30 di domani, da Roma Fiumicino, inizia il primo viaggio azzurro con la Nazionale Assoluti di Veronica Besana

E’ lei l’unica debuttante tra i ventuno azzurri in partenza per i mondiali indoor. La 21enne delle Fiamme Gialle, nativa di Barzago (Lecco) ma di stanza a Roma con coach Veronica Borsi, è in forma smagliante nei suoi 60 ostacoli. Due settimane fa, a Belgrado, ha abbassato il primato italiano under 23 correndo in 8”05. E ora che il primo obiettivo di ogni giovane atleta di belle speranze è in tasca, non resta che godersi la prima volta. 

Veronica, ci siamo quasi: come immagini il debutto in azzurro con i grandi?
“Come un’esperienza da portare per sempre nel mio bagaglio. Voglio affrontarla in modo leggero, cercando di godermela al 100%. Sono già stata altre volte con la Nazionale, ma solo con quelle della mia età. Stavolta è diverso. Le emozioni saranno tante, come tutte le volte che si indossa quella maglia. E cercherò di fare del mio meglio”.


Hai sognato a lungo questa occasione.
“Correre in Nazionale giovanile è bellissimo. Ora la prospettiva cambia. So di correre al fianco di campionesse che sono state alle Olimpiadi e che finora ho visto solo in tv”

La stagione indoor ti ha regalato il primato italiano under 23 in 8”05 e altri tempi confortanti.
“Fin dall’inizio vedevo progressi in alcune cose che l’anno scorso non eravamo riusciti a migliorare. Eppure nelle prime gare, nonostante i buoni tempi, il picco non arrivava”.

Ma al meeting di Belgrado…
“Ho avuto un pizzico di fortuna in una giornata dalle condizioni difficili, anche perché sono riuscita a rimanere concentrata nonostante le tre partenze “al tempo”. E poi ho confermato le buone sensazioni a Berlino, dopo una batteria non perfetta a causa di un errore mio”.


Hai fatto capire che state curando dei dettagli rispetto al 2023. A cosa ti riferisci in particolare?
“Sono diventata più veloce sul piano e di conseguenza cambia il modo di affrontare l’ostacolo. Si arriva più lanciati, devi attaccarlo prima, accorciarti ed essere più rapida a lasciarlo. Ma c’è un altro aspetto a cui attribuire il salto di qualità”.

Prego.
“Il lavoro mentale fatto su me stessa. In questo mi ha aiutato molto la mia allenatrice, Veronica Borsi. Creavo delle aspettative troppo grandi per la mia età. Lei mi ha fatto capire che nei due anni di lavoro a Roma avevo avuto comunque una crescita significativa e che dovevo pensare più a godermi il momento”.

Ha funzionato?
“Mi sono liberata di testa e ho cominciato a concentrarmi su piccoli focus”.

Quanto ti è dispiaciuto perdere il campionato italiano assoluto vinto da Nicla Mosetti?
“Brucia parecchio, è sempre un titolo importante. Forse provenendo dall’8”05 di Belgrado ho avuto paura di non riconfermare quella prestazione, anche se poi a Berlino è venuto fuori un ottimo 8”09. E’ stata la ciliegina sulla torta di questo inverno che è mancata. Dovevo sicuramente gestirmi meglio e sfruttare una pista veloce come quella di Ancona”.

Il muro degli 8 secondi quanto è lontano?
“Non credo sia lontanissimo. Ci sono però piccoli errori tecnici da sistemare sulla parte iniziale. In partenza, fino ai primi due ostacoli. Non sarebbe male riuscire a superarlo ai mondiali. Ma il tempo non va mai cercato ossessivamente, altrimenti non arriverà mai”.


Come sarà il tuo mondiale?
“Vado a Glasgow per affrontare uno step alla volta. Prenderò la batteria come una finale. A quel livello bisogna correre a tutta da subito, non puoi permetterti di fare calcoli. Spero di entrare in semifinale e a quel punto di godermi tutto quello che viene”.

Come sarà la tua vigilia?
“Me ne starò con i compagni di squadra e con la mia migliore amica Larissa Iapichino, con cui dovrei dividere la stanza. Andrò a letto presto e cercherò di non pensare troppo alla gara. E’ la prima Nazionale assoluta e non ho nulla da perdere”.

Con Larissa c’è un legame speciale.
“Ci siamo conosciute a Fidenza nel 2018, in occasione delle gare riservate alle Rappresentative regionali. Da quel giorno abbiamo condiviso tutti i raduni e ci siamo sostenute a vicenda. Abbiamo anche fatto le vacanze insieme”.


L’anno scorso, a Espoo, agli Europei under 23, ricordiamo la tua incredibile caduta in finale che ti tolse una medaglia sicura.
“Un momento terribile. Gli ostacoli non sono proprio la specialità più sicura. E quando cadi devi augurarti di rialzarti con delle botte, altrimenti significa che ti sei fatta più male. Quel giorno per fortuna me la sono cavata con graffi e qualche livido sulle braccia”.

Nella tua vita c’è anche l’università.
“Avevo iniziato a Milano ma con il trasferimento a Roma ho dovuto rinunciare e mi sono iscritta alla facoltà di Psicologia e Salute a La Sapienza. Negli ultimi mesi ho fatto fatica, anche perché ci deve essere stato qualche problema con l’assegnazione del tutor che avrebbe dovuto supportare il mio percorso. Sto valutando il passaggio alla telematica, per poter conciliare lo studio con la carriera sportiva”.

Tu, Larissa, Furlani, Simonelli e altri ventenni alla ribalta. Cosa significa?
“Che l’atletica non si è fermata ai campioni olimpici. E’ una grande notizia e sono orgogliosa di far parte di un gruppo di giovani che sta collezionando questi risultati. A mio avviso può essere la chiave per far conoscere a più gente possibile il nostro sport, non visibile così spesso in tv, anche se proprio quest’anno l’attenzione dei media (ieri la Fidal ha ufficializzato la diretta delle sessioni serali dei mondiali indoor su Rai 2, ndr) sta crescendo e siamo tutti molto felici”.

Foto Grana / Fidal

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