Alessandro Santangelo semina prove del suo talento: lo zio allenatore racconta

Se il buongiorno si vede dal mattino, allora Alessandro Santangelo non poteva scegliere la strada migliore per sognare di ritagliarsi uno spazio di rilievo nel mezzofondo azzurro.
Fisico esile, capelli rossi fiammanti e un passo fuori dal comune per avere 16 anni appena compiuti, Santangelo, targato Santa Croce sull’Arno, domenica scorsa ha ribadito ai Campionati Italiani di cross di Cassino di avere nelle gambe qualcosa di più dei pari età, conquistando al primo anno da allievo un titolo che è la naturale prosecuzione di ciò che aveva combinato tra i Cadetti.

L’anno scorso, il portacolori della Virtus Lucca, è stato capace in pista di abbattere il record italiano di categoria nei 2000 metri (5’27″54, strappandolo a Chiappinelli) e nei 1500 (3’58″33, strappandolo a Yeman Crippa al Puma Next Generation), mentre all’alba del 2024 ha subito aggiornato il primato nazionale under 18 dei 3000 indoor correndo in 8’29″’05. Insomma, su tutti i terreni, Alessandro sta seminando prove del suo talento.

“Alessandro – spiega Massimiliano Santangelo, lo zio che lo allena da tre anni – è in grado di andar forte un po’ dappertutto. Ma da qui a dire che sarà il futuro del mezzofondo ce ne corre. Deve stare tranquillo, un conto è fare i numeri nelle giovanili, un conto è diventare grandi tra gli assoluti”.


L’atleta toscano ha mosso i primi passi nell’atletica all’età di 8 anni, prima nella Castelfranchese e poi nell’Atletica Fucecchio. Il trasferimento alla società attuale risale all’inizio dello scorso anno. “Sta migliorando in tutti gli aspetti del mezzofondo – assicura il tecnico – Ha ottime capacità di resistenza, anche se non è che la alleni tantissimo…”.

Santangelo è tra i nomi saltati fuori durante la chiacchierata con Federico Leporati pubblicata ieri. A proposito dei giovani, il responsabile di settore della nazionale ha ribadito la necessità di dover insistere sulla formazione di base dei migliori prospetti e dedicarsi maggiormente ai lavori di intensità.

“L’analisi dei finali di gara è evidente a tutti e se non corri l’ultimo giro tra i 52 e i 54 secondi oggi non hai chance di fare il risultato – commenta Massimiliano – Credo che per salire di livello, tutti i giovani talentuosi debbano curare i molteplici tasselli che compongono le caratteristiche di un mezzofondista. Ci vogliono i volumi ma anche i lavori veloci. Con Alessandro cerchiamo sempre di mantenere un bilanciamento dei diversi lavori”.

Il cammino di Alessandro, sebbene costellato da successi, non è stato sin qui tutto rosa e fiori. I malanni di stagione lo hanno perseguitato in misura diversa nelle ultime due parentesi invernali. “L’anno scorso è dovuto rimanere parecchio tempo fermo, saltando anche i regionali di campestre, a causa della broncopolmonite. Quest’anno è andata leggermente meglio, perché si è preso “solo” una bronchite. Negli allenamenti non c’è stata la massima continuità, fortunatamente quest’inverno è stato meno freddo”.


Dopo qualche giorno di meritato stacco, Santangelo inizierà a metter su le basi per una grande stagione in pista nei 1500 e 3000 metri. Se riuscirà a confermare le prestazioni di livello anche tra gli Allievi ai campionati italiani e di società, la convocazione per gli Europei Under 18 di Banska Bystrica non dovrebbe sfuggirgli.

Alessandro al momento predilige gli allenamenti solitari e preferisce i boschi dalle parti di casa. Solo una volta a settimana corre in pista a Lucca. Frequenta l’Istituto Tecnico Tecnologico Calzaturiero di Fucecchio e ha in testa solo l’atletica, “anche se qualche volta gli va tolta la PlayStation” ammette Massimiliano.

Ma com’è il rapporto zio/tecnico-nipote/atleta? “Credo sia una fortuna. Il nostro rapporto è immediato e molti piccoli problemi sono risolvibili più velocemente senza necessità di passare da una famiglia con cui non sei a stretto contatto”.

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