E’ appena tornata da Espoo con una splendida medaglia d’argento sul collo, conquistata nei 100 ostacoli ai campionati europei under 23. Ed è già pronta a ripartire, destinazione Montecarlo, dove a sorpresa è stata inserita nella entry-list della tappa di Diamond League di domani sera.
E’ proprio un magic moment per Elena Carraro, talento bresciano di 22 anni che dopo l’infanzia da ginnasta si è appassionata all’atletica grazie alla mamma, insegnante di educazione fisica.
Elena Carraro aveva messo nel mirino gli Assoluti di Molfetta di fine mese come prossimo grande appuntamento. E invece l’allieva di Andrea Ubertiall’Atletica Brescia 1950 si ritroverà nello splendido scenario dello stadio Louis II, per un debutto tanto inatteso quanto meritato accanto a campionesse del calibro di Kendra Harrison, Doha Nia Ali, Alaysha Johnson, Tia Jones, Pia Skrzyszowska e Laeticia Bapte.
Elena, partiamo dal secondo posto in Finlandiadi settimana scorsa.
“Ho perso l’equilibrio negli ultimi metri e sono riuscita a rimandare la caduta a dopo il traguardo. Mi sono resa conto del risultato solo quando ho guardato in tribuna la mia amica che mi ha fatto un cenno di sì con il capo. Poi è comparso il mio nome sul tabellone. Ho fatto una bella gara, l’obiettivo era salire sul podio, dal momento che il primo posto era stato ampiamente prenotato dalla Kambundji”.
Soddisfatta del 12″97 in finale?
“Era andata meglio ad Agropoli (12″89 ai campionati italiani, ndr) ma per me l’importante è scendere sotto i 13″ ed è già successo quattro volte. Ho preso in pieno l’ultimo ostacolo, magari avrei fatto qualcosa meno, ma so che posso ancora migliorare”.
Ti sei piaciuta dal punto di vista tecnico?
“La partenza è stata buona, a metà gara mi sono un po’ persa, ad Agropoli ero stata più pulita. Ma va bene così, contava la posizione”.
Nella finale di Espoo è andata male alla tua compagna Veronica Besana, che stava facendo una grande gara. Ti sei accorta della sua caduta?
“Sì, me ne sono accorta, ma non credevo che fosse stata così rovinosa la caduta. Mi dispiace per lei ma sono sicura che si rifarà presto. Le Universiadi di Chengdu sono l’occasione per il riscatto”.
C’è fermento negli ostacoli: poco prima di te, anche Lorenzo Simonelli ha vinto l’argento nei 110 hs.
“Abbiamo visto la gara di Lorenzo in call room. E il suo risultato ci ha caricate. Bello che due ostacolisti abbiano preso la stessa medaglia. Possono servire da stimolo per tutti”.
L’atletica italiana vive un grande momento. Che aria si respirava a Espoo, eravate in 82…
“Questa era la mia ultima trasferta giovanile e senz’altro è stata la più bella. Ci conosciamo tutti e ci siamo incitati a vicenda”.
Hai fatto un pensierino ai mondiali di Budapest?
“Al momento non sono messa bene nel ranking. Vediamo cosa succede nelle prossime gare, ma per strappare il minimo bisognerebbe correre in 12″78. Mi piacerebbe anche migliorare il record italiano (12″75 di Luminosa Bogliolo, ndr) ma non c’è fretta. Un passo alla volta”.
Gli ostacoli sono la tua specialità. Rispecchiano anche il tuo modo di essere?
“Sì, assolutamente. E’ la disciplina della precisione, per perfezionisti, puoi sbagliare pochissimo. E io tengo tantissimo alla tecnica”.
Hai in mente di testarti sulla velocità pura nelle competizioni?
“Ho fatto un 200 quest’anno, ma mi piacerebbe riprovare i 100, anche per fare confronti a livello di tempo. Gli ostacoli restano il punto fermo, ma in futuro penso che lavorerò anche sui piani”.
Negli ultimi anni, per lo studio, hai fatto tanti sacrifici. Uno su tutti, la spola tra Brescia e Venezia.
“Per fortuna che adesso manca solo la tesi. Mi laureerò in Product e Visual Design e prima di partire per gli europei under 23 ho finito il tirocinio a Brescia in un’agenzia del settore. Mi piace molto quello che studio”.
Proseguirai gli studi a Venezia?
“Visto come si sta evolvendo l’atletica per me, penso che non riuscirei a frequentare la specialistica con obbligo di frequenza. Continuerò a studiare ma magari vicino casa, senza fare 2 ore di treno al giorno”.
Foto: Colombo/Fidal