La missione Parigi di Fortunato e Trapletti: in palio il secondo slot azzurro per la staffetta

Domenica o mai più. Si avvicina una giornata scoppiettante per la marcia azzurra, di scena ai mondiali a squadre di Antalya. I fari sono puntati sulla staffetta mista a coppie (sulla distanza di maratona), per quella che sarà la prova generale prima dei Giochi Olimpici. Anzi, molto di più. Perché in Turchia gli specialisti del tacco e punta hanno l’unica occasione per strappare la qualificazione delle squadre per la nuova e discussa competizione introdotta dalla federazione internazionale. L’Italia, oltre a Massimo Stano e Antonella Palmisano, schiera al via anche il duo composto da Francesco Fortunato, pugliese delle Fiamme Gialle, e Valentina Trapletti, milanese del Centro Sportivo Esercito.

L’obiettivo, dando per scontato che la coppia degli olimpionici sia più forte, è quello di ottenere il secondo pass per Parigi. “Solo e solo quello, nessun obiettivo cronometrico” spiegano i due alfieri. E qui entra in gioco il regolamento. Che mette in palio solo cinque posti per i secondi team delle Nazioni in gara.

Le versioni-bis di Cina, Giappone, Australia e Spagna sembrano, sulla carta, avere qualcosa in più della nostra, se così possiamo chiamarla, Italia-2. Che dovrebbe giocarsi la quinta e decisiva posizione con le formazioni sudamericane.


Fortunato: “Fondamentale il ruolo dei giudici”

“In questo contesto, il ruolo dei giudici sarà fondamentale” afferma Fortunato. “Ma noi possiamo stare abbastanza tranquilli – aggiunge Valentina Trapletti – perché dal punto di vista del gesto tecnico siamo sempre molto corretti. Però il livello è altissimo e ci aspetta una vera battaglia da giocare, con il coltello tra i denti. Questa è l’unica qualifica olimpica, dopo Antalya non ci saranno altre opportunità”.

Fortunato, in questo 2024, ha già incamerato diverse prestazioni confortanti: due titoli italiani (5.000 ad Ancona e 20 km a Frosinone) e altrettanti personali (sempre ad Ancona e nei 10.000 su pista ai Societari di Campobasso).

Due settimane fa, nella classica di Podebrady, il 29enne di Andria è arrivato quinto, con due metà di gara molto diverse fra loro. “Per il mio stato di forma sono partito un po’ troppo forte e di conseguenza ho accusato la fatica nella seconda parte, ritrovandomi le gambe imballate nel finale – racconta – Ma avevo deciso di adottare questa strategia, per restare il più possibile a contatto con gli avversari delle gare importanti. Ho trovato le risposte che cercavo, consapevole di dover lavorare tanto da qui agli Europei”.

Francesco e Valentina sono stati “accoppiati” dalla struttura tecnica federale, in base ai dati usciti fuori dai vari test effettuati ai marciatori azzurri dall’autunno scorso. Centrale è l’operato dei medici del Coni e il protocollo di valutazione realizzato al fine di individualizzare le strategie degli atleti impegnati nel nuovo format. Marciare due volte una decina di km, ma con 40 minuti di pausa tra una frazione e l’altra, non equivale in termini di distribuzione energetica a una tradizionale 20 km.

Due strategie possibili ad Antalya

“Anche a Modugno io e Francesco siamo stati osservati speciali e dopo aver analizzato i valori ci hanno ritenuto come i più adatti a rappresentare l’Italia nel secondo team” precisa la Trapletti.

“Rimane sempre uno sport individuale – precisa Fortunato – e ciascuno di noi dovrà dare il massimo durante le proprie frazioni. Nel weekend, anche in base agli ultimi test del lattato su prove incrementali, concorderemo di certo una strategia. Le opzioni sostanzialmente sono due: la prima è quella di provare a restare davanti e seguire il ritmo dei più forti, almeno per quanto riguarda la frazione di partenza. Oppure impostare un ritmo sostenibile per ogni frazione e fare la propria parte. Ma, a prescindere dai calcoli, la gara poi va vissuta”.

“Le variabili in gioco sono tante, perché il format è una novità assoluta – ribatte Valentina – Ma l’idea dell’ignoto non mi spaventa e non vedo l’ora di marciare”.

I due azzurri avevano già assaporato la staffetta mista a fine gennaio, in occasione della Modugno Walk Race, conclusa al terzo posto.
“Per me è stata una giornata negativa, perché ero reduce da una brutta influenza – ricorda Francesco – L’impatto con il format non è stato dei migliori, il pensiero della seconda frazione e di come gestire le energie ha finito per condizionare anche i primi km. E se risparmi all’inizio, chi ti dice che ciò che hai messo da parte te lo ritrovi quando riparti?”.


Trapletti: “In due frazioni da 10 spendi di più rispetto alla 20 km”

Momento cruciale della staffetta è proprio la sosta ai box. “Devo ammettere che rispetto alle previsioni, quei 40 minuti di attesa a Modugno sono volati – racconta Valentina – Ci hanno misurato il lattato, siamo stati pesati e hanno valutato il recupero a livello cardiaco. La difficoltà principale è quella di restare concentrati. Devi muoverti, ma non puoi marciare. Fondamentale è il reintegro dei carboidrati. Gli studi hanno confermato che in due frazioni da 10 km o poco più si spendono più energie rispetto alle 20 km individuali. La gestione non è facile soprattutto per la risposta del livello muscolare durante il secondo turno. Molto dipenderà anche dalle condizioni climatiche. In Turchia dovrebbe fare caldo, anche perché noi scendiamo in strada all’ora di pranzo”.

I campioni della marcia, Stano in primis, hanno sollevato molti dubbi sull’introduzione di questa staffetta. Fortunato si accoda e spiega: “Innanzitutto servivano più tentativi. Il tempo a disposizione per preparare il format è stato pochissimo e di fatto a Parigi arriveremo tutti impreparati. Mi piace poco, anche se mi riservo di esprimere un nuovo giudizio dopo Antalya, dove ci saranno le migliori coppie al mondo. Questa gara può avere senso solo in un contesto di alto livello, senza distacchi abissali, altrimenti risulta noiosa e troppo lunga. Sia per chi marcia che per chi la guarda, che non capisce cosa sta succedendo”.

Il calendario ha cambiato la preparazione

Gli Europei di Roma, anticipati a giugno per far spazio alle Olimpiadi, hanno stravolto il calendario del 2024 anche per i racewalker. Che di conseguenza hanno dovuto apportare degli accorgimenti in sede di preparazione. “Credo di essere più avanti rispetto all’anno scorso – l’analisi di Fortunato – se si considera che rispetto all’anno scorso, ballano sei settimane di differenza tra le gare di Podebrady. Il dover gareggiare presto mi ha costretto a privilegiare in allenamento il versante dell’intensità, sacrificando quello estensivo. Nel 2023 c’era stato tutto il tempo per costruire i vari pezzi e presentarsi al top a fine maggio. Quest’anno è andata diversamente e infatti in Repubblica Ceca mi sono mancati gli ultimi cinque km. Ma mancano due mesi a Roma e il tempo per sistemare la tenuta al ritmo, recuperando un paio di medi e lunghi, c’è”.

Anche Valentina Trapletti ha marciato più forte del previsto, nonostante la sua preparazione non abbia risentito di particolari modifiche. “Considerata l’influenza a marzo e che a Podebrady ho corso la prima 20 km dell’anno, devo dire che è andata meglio di quanto pensassi, anche perché ho chiuso a soli venti secondi dal mio personale”.

Qui gli altri azzurri convocati (partenza per Antalya fissata per venerdì mattina con scalo a Istanbul) per i mondiali a squadre e in gara nella 20 km e nella 10 km (Under 20).

Foto Fidal

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