Il ritorno di Marcell Jacobs e la possibilità di ricomporre la 4×100 d’argento a Budapest. La curiosità per la squadra veloce femminile, che ha dalla sua una Zaynab Dosso in condizioni stratosferiche. Le due 4×400 attese a nuovi progressi e a definire meglio le gerarchie in vista di Europei e (si spera) Olimpiadi. Tantissimi i temi caldi per le cinque staffette azzurre (non dimentichiamoci quella mista) che domani e domenica, a Nassau (Bahamas), saranno chiamate a centrare in toto la qualificazione a Parigi 2024 alle World Relays.
La rassegna caraibica mette in palio 14 posti su 16 per le Olimpiadi: otto nella prima giornata di gare, sei nella seconda, che di fatto offrirà una seconda chance a chi non avrà staccato il pass nelle serie del sabato (il regolamento completo qui).
Meglio correre forte fin da subito, dunque. Gli imprevisti, in staffetta, sono sempre dietro l’angolo. E raccogliere un ottimo risultato significherebbe anche garantirsi le migliori corsie in batteria di Parigi.
4×100 uomini come a Budapest (con un dubbio)
Dalle indiscrezioni trapelate dal raduno di Miami, che ha preceduto la partenza del gruppo azzurro per Nassau, l’Italia dovrebbe schierare la staffetta veloce nella formazione che l’estate scorsa, a Budapest, corse in 37″62. I rettilinei sono degli intoccabili Jacobs, settimana scorsa 10″11 a Jacksonville e al rientro in azzurro, e di Filippo Tortu, rispettivamente seconda e quarta frazione.
In terza, ci sarà l’uomo buono per tutte le stagioni, l’affidabilissimo Lorenzo Patta. Al prof. Di Mulo toccherà dirimere l’unico dubbio nelle ultime ore per quanto riguarda la prima frazione: il collaudato Roberto Rigali, che però è reduce da un inverno difficile per un problema all’adduttore tuttavia superato, e lo scalpitante Lorenzo Simonelli, capace di viaggiare fortissimo tra gennaio e marzo ma alle prese con un fastidio muscolare che l’ha mandato in fisioterapia. In alternativa pronti Matteo Melluzzo, il siracusano che da quest’anno si allena proprio con Di Mulo a Catania, e Marco Ricci.
Come noto, non ci sono Ceccarelli e Ali, che hanno preferito proseguire per motivi diversi i loro programmi di avvicinamento agli Europei evitando la lunga trasferta americana.
Ragazze in formazione tipo e motivatissime
Anche la 4×100 donne non dovrebbe subire rivoluzioni, ricalcando lo schieramento che a Budapest valse il record italiano e poi il quarto posto in finale. Dosso, Kaddari, Bongiorni e Pavese sono pronte a stupire: la prima è stata assoluta protagonista dei 60 metri al coperto in questo 2024, con il primato nazionale e il bronzo mondiale. Le altre tre hanno saltato le indoor per dedicarsi al menu succulento che propone il calendario da maggio in avanti.
Prima riserva di assoluto affidamento è la veterana Irene Siragusa, mentre Arianna De Masi e Carlotta Fedriga, velocissime allo Sprint Festival, sono al debutto assoluto e hanno l’occasione di fare esperienza.
4×400: gerarchie da definire
Meno delineate, almeno sulla carta, le gerarchie delle 4×400. Al maschile, i più in forma sembrano Riccardo Meli e Luca Sito, mentre da verificare le condizioni di Davide Re, aggregatosi più avanti nel gruppo azzurro.
Tra le ragazze c’è pieno fermento, perché quasi tutte hanno dimostrato di essere partite con il piede giusto e di tenere alla Nazionale, a cominciare da Rebecca Borga, apparsa in grandi condizioni con il 52″25 di Firenze con cui si è ripresa di prepotenza la maglia azzurra.
Il dt La Torre: “Con Jacobs cresce il gruppo. Nessuno ci regalerà niente”
Alla vigilia dei mondiali di staffetta ha parlato il dt Antonio La Torre. Questi i passaggi fondamentali delle dichiarazioni rilasciate sui canali federali.
Sull’importanza delle World Relays
“Considerato il numero degli atleti coinvolti, è palese anche la ricaduta sulla composizione della nostra squadra olimpica. A conti fatti, qui a Nassau si potrebbero determinare fino a 30 convocazioni per la rassegna a cinque cerchi”.
Sul ritorno di Marcell Jacobs
“Uno dei momenti più belli del periodo di preparazione passato dalla squadra a Miami. In sostanza, è come se non se ne fosse mai andato. Si è ricomposto subito il clima straordinario che in questi anni ha prodotto i risultati che conosciamo, il titolo olimpico di Tokyo, ma anche il bellissimo argento mondiale di Budapest dello scorso anno. Mi piace anche sottolineare come si siano subito integrati i giovani: è un segno del fatto che, pur nella continuità, si riesca a produrre cambiamenti significativi”.
Sul regolamento
“Nessuno ci regalerà niente, i risultati andranno conquistati sul campo. Piuttosto, ci sarebbe da dire sul regolamento che definirà la griglia di partenza, soprattutto nella 4×100. I ragazzi hanno il secondo tempo dell’anno, e invece verrà preso in considerazione un meccanismo arzigogolato, che conteggia non solo i tempi delle staffette, ma anche quelli individuali…non so dove si voglia andare a con questi meccanismi così complicati, potremmo ritrovarci con compagnie impreviste in batteria…”.