Elisa Valensin tra le grandi: “A Roma tanta adrenalina, avevo voglia di battere Zaynab”

Ha solo diciassette anni, ma sabato, nella splendida cornice dello Stadio dei Marmi, Elisa Valensin ha capito di poter essere protagonista anche tra le grandi. Non sono solo sensazioni. La certezza è arrivata dal tempo: 23″15 per coprire i 200 metri dello Sprint Festival, chiuso alle spalle di quel fenomeno di Zaynab Dosso che tre giorni prima aveva firmato un doppio record italiano a Savona.

L’allieva di Fausto Frigerio all’Atletica Bergamo 1959 in un colpo solo ha aggiornato i primati nazionali allievi e juniores. E poco prima, per la verità, di record italiano ne aveva fatto segnare un altro, nella staffetta 4×100 allieve corsa insieme a Carlotta Suppini, Viola Canovi e Margherita Castellani con il crono di 44″99.

Un pomeriggio magico, che ha presentato al grande pubblico dell’atletica il talento di Elisa Valensin, ragazza di Cascina Gobba. Determinata e sicura dei propri mezzi come poche coetanee. Forte nella velocità e negli ostacoli. Una vera forza della natura che già in questo 2024 potrebbe fare tante altre cose sorprendenti.

Elisa, ma che ti sei messa in testa?
“Roma mi ha esaltata. Il contesto era super, mi ha dato una spinta in più. E la nuova pista è molto reattiva. Allo sparo, mi è tornata l’energia in staffetta. Adrenalina pura. E a un certo punto avevo voglia di battere Zaynab, anche se era improbabile”.

L'arrivo dei 200 metri di Elisa Valensin al fianco di Zaynab Dosso.


Addirittura.
“Correrle al fianco mi ha gasata. Quando sono partita ce l’avevo davanti e mi sono detta: “Adesso la prendo”. Con la coda dell’occhio, vedevo anche Alice Mangione. Abbiamo provato insieme a recuperare. Siamo arrivate vicinissime”.

Dunque la stanchezza della 4×100 corsa poco prima non si è fatta sentire.
“In realtà la tensione era un po’ scesa. Le energie però sono tornate in fretta, anche perché facendo i 400 ostacoli sono abituata a fare blocchi più lunghi”.

Ti sei piaciuta in quei 200 metri?
“La partenza non è stata delle migliori, con un tempo di reazione di 0″230. Continua a essere un mio limite e so che ci devo lavorare. Poi mi sono svegliata e ho corso tutto in recupero, come nel mio stile. Con una buona accelerazione finale”.

Ti sei resa subito conto della grande gara che avevi fatto?
“Sì, ho visto il crono ma ho saputo soltanto dopo di aver fatto anche il record italiano under 20. Questo 23″15 è anche la migliore prestazione under 18 al mondo in questa stagione e il miglior tempo europeo dell’anno tra le under 20”.

Il saluto di Elisa Valensin allo Roma Sprint Festival.


Sei stata circondata dall’affetto del pubblico, ti ha intervistata Sky e hai firmato autografi.
“Non mi era mai successo, è stata la prima volta che sono stata presentata e trattata come una big. Una sensazione incredibile”.

Le prossime gare?
“Al Brixia Meeting di Bressanone, domenica, nei 400 ostacoli. E’ il mio esordio stagionale sulla specialità, perché sino ad ora mi sono concentrata solo sulla velocità”.

Obiettivo?
“Migliorare il 58″33 dell’anno scorso. In allenamento i passaggi sono quelli giusti, devo ancora migliorare la ritmica. Spero però di non fare la fine dell’ultima volta, quando sono caduta agli Eyof. Il 2 giugno dovrei partecipare al Meeting di Primavera di Mondovì, correndo i 100 ostacoli”.

E poi?
“Ci sarebbe Roma. So che è durissima, bisognerebbe correre i 200 sotto i 23 secondi oppure essere chiamata in causa per la staffetta, ma prima di me ci sono ragazze che stanno andando fortissimo e lo hanno dimostrato anche alle Bahamas”.

Il focus principale di Elisa Valensin resta però su europei allievi e mondiali juniores.
“In Perù, considerato che gli Stati Uniti dovrebbero comunque mandare una squadra, fare bene sui 200 sarà molto complicato. Sugli ostacoli, la prestazione potrebbe valere qualcosa di più, ma è ancora presto per prendere delle decisioni”.

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