Emily Conte l’esordiente: dal “battesimo” di Palmisano ai nulli dettati dalla voglia di strafare

Tra gli oltre cento azzurri che hanno preso parte agli Europei di Roma – molti di loro, come noto, in gran spolvero – c’erano diversi debuttanti con la maglia della Nazionale Assoluta. Non per tutti sono arrivati miglioramenti o risultati confortanti. L’europeo di Emily Conte, 22enne discobola di Vigonza (Padova), ad esempio è durato giusto una mezz’oretta. Il tempo di incappare in tre nulli durante la prima sessione della prima giornata ed essere eliminata dalle qualificazioni.

Era venuta qui per fare esperienza e non per portare a casa un risultato eclatante, Emily. Ma di certo avrebbe sperato in qualcosa di meglio. Ma la crescita degli atleti passa anche dalle delusioni e dalle prestazioni che più negative non si può.

“E’ il mio ultimo anno da under 23 – spiega Emily Conte – e in questo 2024 non ci sono in calendario manifestazioni internazionali per la categoria. All’indomani della Coppa Europa a Leiria (Emily ha chiuso la gara al terzo posto sotto un’acquazzone, ndr) con il mio allenatore Stefano Grosselle abbiamo pensato di puntare sugli Europei, anche per il fatto di essere vicinissima alle migliori 30 discobole nel ranking”.

All’Olimpico cosa è andato storto in quei tre lanci?
“Non penso che mi abbia tradito l’ansia. Non avevo grandi aspettative, era pur sempre il mio primo campionato europeo in campo Assoluto. Per andare in finale avrei dovuto fare misure molto superiori al mio attuale personale, quindi ero concentrata più che altro a fare il mio”.

Emily Conte, tre nulli agli Europei di Roma.



Eppure son venuti fuori tre nulli.
“Ho pensato che se avessi lanciato sui 54-55 metri, non sarebbe valso a nulla. Probabilmente ho voluto strafare, spingendo troppo in tutti e tre lanci. Dopo il primo, poi, non ho più ritrovato le sensazioni e le posizioni corrette in pedana. Ho esagerato, mi sono fatta prendere dalla fretta. Peccato, perché nel riscaldamento i miei lanci erano tutti buoni”.

Quest’anno avevi già lanciato ben 7 volte oltre i 56 metri e con il 56,86 di Ptuj non sei andata lontano dal tuo personale di 57,11 firmato lo scorso anno agli euro under 23 di Espoo.
“Sto migliorando la torsione nel giro. Prima arrivavo alla parte finale molto aperta e riuscivo a spingere soltanto a metà. Adesso sono più chiusa anche rispetto alle anche e il lancio mi esce più ampio. E’ salita di molto la media delle misure. Da 52-53 metri a 55-56. Proprio le tante gare oltre i 56 mi avevano dato tanta fiducia per gli Europei”.

Per un giovane lanciatore, è risaputo, serve ancora più pazienza.
“Il disco, come gli altri lanci, è una disciplina dove ci vuole tempo a imparare la tecnica. Se non rispetti i tempi e le spinte, non puoi fare progressi”.

Archiviata la parentesi degli Europei, la stagione estiva però è appena cominciata.
“Il titolo italiano under 23 è sempre un buon traguardo, ma io spero di fare molto bene anche agli Assoluti di La Spezia, dove però bisognerà fare i conti con Daisy Osakue e Stefania Strumillo”.

Emily Conte discobola di Vigonza.
foto Atleticamente.


Nel giro di poco tempo potresti raccogliere la loro eredità. Eppure tu avevi cominciato col martello.
“Sì, è stato il mio primo amore. Solo che a un certo punto non riuscivo più a migliorare i miei lanci (62,39 il suo pb) e il mio allenatore ha insistito affinché provassi col disco. Se non fosse stato per lui, non avrei mai fatto il passaggio. Ora però lo devo ringraziare, perché è grazie al disco che sono stata arruolata nelle Fiamme Oro”.

A proposito di martello: hai visto Sara Fantini?
“Ero già rientrata a casa, ma l’ho seguita in tv. E’ stata bravissima, la dimostrazione che non tutto può arrivare subito ma solo dopo anni di duro lavoro”.

Come sei stata accolta nel gruppo azzurro? Sei stata “battezzata” in qualità di esordiente?
“Ho prestato il giuramento davanti a tutti i compagni di squadra. Mi hanno fatto ripetere tre-quattro volte la formula perché mi interrompevano al minimo errore. E poi Antonella Palmisano mi ha tagliato una ciocca di capelli, il ciuffo per la precisione, e versato olio e sale in testa”.

Sembra che nel futuro di Emily Conte ci possa essere spazio anche per l’Università.
“Ho un attesto di qualifica professionale come estetista. Per il diploma serve completare il quinto anno di superiori e lo farò in una scuola serale. Mi piacerebbe studiare Psicologia, ma ho ancora un anno di tempo per decidere”.

Foto Grana / Fidal

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1 comment

Romolo di francesco says:

Ho visto gli europei allo stadio la velocità italiana è ben rappresentata con i tanti ragazzi veloci ma anche nel mezzofondo e gli ostacoli nell’atletica leggera siamo un Potenza mi dispiace un po’ per l’assenza della nostra abruzzese e conpaesana Gaia speriamo di vederla e di vederli con vari record italiani alle prossime olimpiade 🗣️💕👏🌏

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