Avevamo parlato con loro quest’inverno quando durante le indoor stavano ponendo – a suon di risultati – le basi per una grande stagione. Alice Mangione e Giada Carmassi, continuano a fare progressi e hanno in tasca un posto per le Olimpiadi.
Ieri al meeting di Madrid, tappa Silver del Continental Tour, un’altra gara di consistenza (terzo posto al traguardo alle spalle di Van Den Broeck e Mawdsley) con il timbro del cronometro per la siciliana di Niscemi e la friulana di Magnano in Riviera.
Alice Mangione ha demolito il personale che aveva stabilito nei 400 metri a Roma, limando ancora 24 centesimi: con 51″10 si avvicina alla soglia dei 50 secondi, obiettivo che aveva dichiarato di voler raggiungere in questa stagione.
Ci riproverà agli Assoluti di La Spezia la prossima settimana l’allieva di Marta Oliva, argento nella 4×400 mista agli Europei e ora seconda italiana all-time sul giro di pista, alle spalle solo del fenomeno Libania Grenot.
Carmassi a 12″91, risale Elisa Di Lazzaro
Al pari di Alice Mangione, tra gli ostacoli continua a brillare Giada Carmassi. Al Vallehermoso, l’atleta udinese ha abbassato il personale a 12″91, quattro centesimi in meno rispetto al meeting di Bruxelles di fine maggio.
Straordinaria la continuità di Giada in questa stagione che sa di rinascita. Dopo tanta sfortuna, il lavoro certosino con Emanuele Olivieri a Padova, centesimo dopo centesimo, sta dando i suoi frutti.
A 30 anni, la portacolori dell’Esercito si è ripresa la Nazionale (Glasgow, Roma) con tempi sempre attorno ai 13″, ora anche inferiori.
Al momento è l’azzurra più veloce ed è quella che offre più garanzie, anche se alle sue spalle sta risalendo le gerarchie Elisa Di Lazzaro, esclusa dagli Europei e ieri a 12″98, un centesimo in meno rispetto alla gara di Savona che l’aveva di fatto riabilitata dopo un lungo stop.
All’ora di cena, intanto, al Triveneto Meeting di Trieste fari puntati su Zaynab Dosso, che si rivede dopo il bronzo europeo insieme a Anna Bongiorni e Gloria Hooper. Negli 800 metri c’è anche Catalin Tecuceanu.
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foto Grana / Fidal