Piccoli fenomeni crescono. A inaugurare la striscia di successi agli Europei allievi di Banska Bystrica ci ha pensato Kyan Escalona, 16 anni e splendida medaglia d’oro nei 110 ostacoli, con barriere da 91 centimetri e lo straordinario crono di 13″22, nuovo primato nazionale di categoria strappato a Lorenzo Simonelli.
Solare, chiacchierone, esplosivo. Kyan, che poche settimane fa aveva mancato il tricolore a Molfetta, ha compiuto un’impresa in Slovacchia, proiettandosi sul futuro di una specialità che proprio grazie a Lollo Simonelli potrà regalare ai colori azzurri grandi soddisfazioni anche a Parigi 2024.
Kyan Escalona è un concentrato di energia. Nelle sue vene scorre il sangue di ben tre Continenti. Nato in Senegal, si è trasferito in Italia a quattro anni. I genitori lavorano nel campo delle relazioni internazionali. Il padre e la madre prima lavoravano in Africa, adesso a Roma. Lui, cubano, all’Unicef. Lei, irlandese, per il World Food Programme.
Il portacolori della Kronos Roma, che vive a Trevignano Romano sulle sponde del Lago di Bracciano, non passa soltanto le sue giornate in pista. Divide infatti l’atletica con il primo amore scoperto grazie alla mamma, l’equitazione. Al mattino frequenta la scuola privata inglese New School. E in questi giorni è in attesa di conoscere l’esito degli esami previsti alla fine del secondo anno del liceo, che tornano utili soprattutto alla profilazione delle università internazionali.
Kyan, cosa ti è passato per la testa dopo aver vinto la medaglia d’oro?
“Pensavo di poter arrivare in finale ma non avevo pianificato di vincere, anche se dopo la semifinale ero più convinto delle mie possibilità . L’emozione più forte è stata quella di veder materializzarsi in pochi secondi tutto il lavoro fatto durante l’anno”.
Ti sentivi il favorito?
“Sono arrivato a Banska solo per divertirmi. Gli ultimi allenamenti mi avevano dato autostima, ho pensato solo a concentrarmi e a fare meglio della gara di Molfetta”.
Ai campionati italiani di inizio mese sei arrivato “solo” terzo, pasticciando un po’ con le barriere.
“Ho preso in pieno il primo ostacolo e da lì in avanti non sono più riuscito a reagire. Nei giorni seguenti mi sono allenato per non ripetere gli stessi errori”.
Quali sono i principali progressi che hai fatto quest’anno con la tua allenatrice Martina Onza?
“Abbiamo curato principalmente due dettagli: la seconda gamba e la capacità di rimanere più alto durante il superamento dell’ostacolo”.
A Banska voi azzurrini avete stravinto il medagliere. Come avete festeggiato?
“Tutti i nostri piani di fare un po’ di fracasso sono andati a monte. La sera dopo la mia medaglia d’oro mi ero messo in testa di restare sveglio tutta la notte e invece sono crollato a letto senza riuscire a raggiungere gli altri che giocavano a carte. Al termine della seconda giornata sono andati tutti a letto presto in vista delle tante finali di domenica. Diciamo che il frastuono si sentiva allo stadio, ci siamo incoraggiati a vicenda”.
Che ricordo ti porterai dietro?
“Il supporto dei compagni e dei miei genitori. Non ho mai avuto nessuna pressione e sono felice che fossero lì a guardarmi”.
Adesso sei anche il primatista italiano allievi davanti a Lorenzo Simonelli. Hai avuto modo di conoscerlo?
“Ci siamo incrociati solo una volta a Rieti, non credevo di essere così avanti nel mio percorso. So che devo migliorare tanto e spero che un giorno possa raggiungere i suoi livelli. Guardo con passione le sue gare, lo seguirò a Parigi”.
Altri campioni da ammirare alle Olimpiadi?
“Sicuramente il padrone della specialità , Grant Holloway. Tre anni fa a Tokyo arrivò secondo, adesso ha come unica missione la medaglia d’oro. Ne vedremo delle belle anche nella gara femminile. Lì ci sono tante fuoriclasse in grado di vincere con tempi molto vicini”.
La prima gara con gli ostacoli come andò?
“Era il 2018 ed ero secondo anno Ragazzo. Erano i campionati regionali e li ho vinti. Ho preferito fin dall’inizio gli ostacoli. Per me è la disciplina più interessante, insieme al salto in lungo e al salto triplo”.
Vai forte anche con i cavalli: sei stato anche campione del mondo under 12 nel 2019.
“Ho iniziato a tre anni, l’atletica l’ho scoperta molto più di recente. Ho la possibilità , al momento, di portare avanti entrambi i progetti anche se so che tra un po’ di tempo sicuramente dovrò fare delle scelte”.
La tua estate come procede?
“Ho preso una leggera pausa dall’atletica ma mi sto allenando per gli Europei Under 18 di Mounted Games che si disputeranno in Francia nella seconda metà di agosto. E’ una disciplina molto diversa dal dressage o dal salto a ostacoli, che sono più conosciute. I Mounted sono divertenti ma anche impegnativi. Le competizioni durano cinque giorni. Monto una cavalla americana, ci sono molto affezionato. Si chiama Genuine Lady”.
Ti diletti in qualche altro sport?
“Sì, in vacanza mi diverto a giocare a padel e tennis. Ho tanta energia, mi piace fare sempre cose nuove e stare in movimento”.
Cosa sogni per gli anni a venire?
“Come tutti, di fare grandi tempi e disputare finali importanti. Ma più che altro vorrei continuare a divertirmi come ho fatto a Banska. L’approccio mentale a questi europei è stato perfetto e il risultato è arrivato quasi con facilità ”.
foto Grana / Fidal