Tra le migliori azzurre che oggi hanno spiccato il volo per Lima, destinazione mondiali under 20, c’è senz’altro Gloria Kabangu. La 19enne di Grottaferrata, grazie al 2’02″69 realizzato al Grifone Meeting di Asti, è presente nella entry-list degli 800 metri con il settimo accredito al mondo.
Quanto basta per sognare una finale e confermare la crescita in una specialità entrata a far parte soltanto da un anno nell’universo di questa ragazza dei Castelli Romani. Gloria, che da luglio difende i colori del Centro Sportivo Esercito, in questa stagione – oltre a vincere il titolo junior a Rieti – ha saputo districarsi con disinvoltura anche tra gli assoluti, come in occasione dei campionati italiani di La Spezia dove ha conquistato una prestigiosa medaglia di bronzo – nella gara vinta da Eloisa Coiro.
A pochi giorni dall’inizio delle competizioni iridate in Perù, abbiamo voluto tastare il polso alle condizioni di Gloria Kabangu facendo una chiacchierata con la sua allenatrice, Giorgia Di Paola.
Giorgia, innanzitutto come sta Gloria?
“Molto bene, nonostante la stagione sia stata lunga e impegnativa, con di mezzo gli esami di maturità . A La Spezia era appena uscita dalla prova orale, lei tiene allo studio e infatti è uscita con il massimo dei voti (si è diplomata al liceo classico Foscolo di Albano Laziale, ndr). La nostra è stata perciò una preparazione allungata. Dopo il personale di Asti non ha corso più molte gare a ritmo se si esclude l’esperimento fatto a Foligno, dove con l’ausilio di una lepre improvvisata, ha fermato il cronometro a 2’03″07″.
Dunque avete puntato tutto sui mondiali under 20.
“La condizione di Gloria è cresciuta nuovamente nelle ultime settimane e questo mi fa ben sperare. Abbiamo un accredito da finale ed entrare tra le prime otto sarebbe un grande traguardo. A un mondiale si va sempre per fare la gara e non il tempo. Ci saranno tante variabili, negli 800 conta anche la capacità di sapersi districare nel gruppo”.
E Gloria, sulla distanza, è ancora un po’ inesperta.
“Li corre da poco più di un anno, migliorerà ancora. L’esperienza degli Assoluti è stata importante. A Lima dovrà sapersi gestire anche dal punto di vista emotivo”.
Per lei, tuttavia, non sarà la prima volta in azzurro.
“E’ alla quarta esperienza con la maglia della Nazionale e due anni fa era già stata convocata in staffetta per i mondiali di Cali. Ora ha tutte le qualità per andar forte. E dietro l’angolo c’è sempre un record italiano juniores che regge da tanti anni (2’01″43 di Daniela Porcelli, correva l’anno 1980). Chissà …”.
Il passaggio dai 400 agli 800, risultati alla mano, è stato azzeccatissimo. Non si torna più indietro, insomma.
“La preparazione di Gloria, in ogni caso, non è stata stravolta. Adesso è quasi un’ottocentista che viene dai 400 e non dai 1500. Le sue qualità naturali non verranno mai snaturate, tanto è vero che quest’anno sul giro di pista ha corso il personale in 53″89 ai campionati regionali”.
Allo stesso tempo qualcosa è cambiato ed è stata bravissima ad adattarsi in fretta.
“Per il mezzofondo devi curare di più la tenuta aerobica e lei ha risposto in modo fantastico. Anche in merito alla capacità di gestire mentalmente gli allenamenti. Non tutti gli atleti sono propensi ad accettare i lavori aerobici più impegnativi. Lei ha dimostrato intelligenza e adesso si sente proprio un’ottocentista”.
Spostarla sugli 800 è stata una tua intuizione?
“Innanzitutto Gloria è arrivata nel nostro gruppo a 10-11 anni e già l’avevamo indirizzata verso il mezzofondo, anche per la filosofia che ci contraddistingue a Frascati. Durante l’adolescenza però ha mostrato una certa insofferenza a certi allenamenti anche a causa dell’enorme sviluppo fisico. A quel punto abbiamo deciso di “velocizzarla”, spostandola, da cadetta, sui 300 in ottica 400. Poi l’anno scorso l’assist è arrivato da un infortunio…”.
Cioè?
“Ha rimediato una brutta distorsione al piede e ha saltato mezza stagione. Durante il recupero, fatto in acqua e poi con lavori di sostegno organico, le sue qualità aerobiche sono notevolmente aumentate. Quando è tornata a correre, serviva farlo con cautela. Prima di ripartire con la velocità pura, abbiamo voluto fare un esperimento sugli 800. E al primo tentativo, è esplosa, con il minimo per l’europeo. Adesso la specialità le appartiene ma io non mi sorprendo. I cambi a quell’età ci stanno, perché di mezzo c’è anche la crescita fisiologica. Semmai la differenza la fanno la predisposizione mentale dell’atleta che però non deve stravolgersi ma adattarsi alle novità ”.
foto Galli / Fidal