Si aprono nuovi orizzonti per l’atletica leggera. Pronta a uscire dagli schemi, a rendersi più spettacolare, a vendersi meglio come prodotto. Il marketing e lo show-business sono arrivati anche in pista. Lo hanno capito gli organizzatori e gli atleti, che devono finalmente aver intercettato l’aria nuova e gli interessi di sponsor e pubblico.
In questi mesi abbiamo visto World Athletics introdurre nuovi format di gara (la disciplina più coinvolta è stata senza dubbio la marcia) e tentare di rivoluzionare alcune specialità (si parla tanto dei salti in estensione) a beneficio dello spettacolo e dei media.
Nel frattempo stanno arrivando, a grandi velocità , le leghe private: Grand Slam Track, che debutterà nel mese di aprile del 2025, ha già ingaggiato diverse star internazionali ed è pronta a investire cifre ben più consistenti di quelle che finora sono girate nell’ambiente.
Ma qualcosa sembra essere ulteriormente cambiato nelle ultime settimane, dopo la sfida tra Mondo Duplantis e Karsten Warholm andata in scena nel prologo del Weltklasse di Zurigo. Il confronto nei 100 metri tra lo svedese campione di salto con l’asta e il norvegese dominatore dei 400 ostacoli ha riscosso grande successo. E’ stato seguito in tv e sui social. Ha alimentato il dibattito e regalato popolarità all’atletica.
Duplantis-Warholm potrebbero essere i precursori di una nuova era. Alle loro spalle pare si stiano già scaldando Femke Bol e Keely Hodgkinson. Il fenomeno olandese dei 400 ostacoli (che va fortissimo anche nei 400 piani) e la campionessa olimpica degli 800 metri Keely Hodgkinson potrebbero infatti incontrarsi a… metà strada.
Alla vigilia delle finali di Diamond League, la Bol ha infatti dichiarato che le piacerebbe ingaggiare un duello nei 600 metri con l’amica britannica. World Athletics, via social, ha raccolto la simpatica provocazione, chiedendo alla Hodgkinson se avesse obiezioni da fare in merito. E la mezzofondista ha risposto con un secco “Nessuna”.
Va ricordato come Femke Bol detenga il primato del mondo dei 500 metri (1’05″63) ma ha detto di non essere ancora pronta del tutto ad allungare fino ai 600, distanza frequentata abitualmente dalla Hodgkinson, dal momento che un’ottocentista deve lavorare moltissimo con i ritmi del giro di pista e le distanze spurie tra i 400 e gli 800.
La Hodgkinson è primatista mondiale proprio sui 600 metri con il tempo di 1’23″41, mentre nei 400 metri ha un personale di 51″61, due secondi e mezzo più lenta rispetto al personale di 49″17 dell’olandese.
Come andrà a finire?
foto Vernon /World Athletics