Nadia Battocletti e lo sviluppo della forza: cosa dice Defant?

Le imprese di Nadia Battocletti, due volte campionessa europea a Roma 2024 (5000 e 10.000 metri) e argento olimpico a Parigi sulla distanza più lunga, nascono non solo dal talento cristallino che madre natura ha consegnato alla trentina figlia di due mezzofondisti, papà Giuliano e mamma Jawhara. Ma anche da una programmazione impeccabile e dalla cura dei dettagli, elementi che hanno permesso a Straordinadia di scalare le gerarchie in pista e di ottenere risultati solo fino a qualche anno fa impensabili, specie in campo mondiale.

Tra i tanti aspetti che hanno consentito a Nadia, pochi giorni fa candidata al titolo di atleta europea dell’anno, di compiere numerosi salti di qualità rientra sicuramente la collaborazione con Armando Defant per quanto riguarda lo sviluppo della forza, caratteristica che da diversi anni anche i runner hanno imparato a non trascurare, sia per il miglioramento delle prestazioni che per la prevenzione degli infortuni.

Defant ̬ un ex bodybuilder che negli anni ha messo su palestra a Terlago, in provincia di Trento, e riscosso successo anche come preparatore di atleti della Nazionale di sci alpino e sci di fondo. La collaborazione con i Battocletti ̬ nata tre anni fa, quando Nadia Рnativa di Cavareno Рha deciso di intraprendere un nuovo percorso dedicato allo sviluppo della forza nella palestra frequentata anche da mamma Jawhara.

Nadia Battocletti sul podio a Parigi 2024.


“Nadia – attacca deciso Armando – non ha ancora espresso tutto il proprio potenziale. Credo che ci abbia fatto vedere solo il 70% di quello che potrà dare nei prossimi anni. Ha una corsa strepitosa e se in futuro non sarà condizionata dagli infortuni, ci farà vedere altri numeri simili a quello effettuato a Parigi nei 10.000 metri. Anche perché adesso ha compiuto un ulteriore step mentale. Prima il suo obiettivo poteva essere quello di arrivare subito a ridosso delle africane, adesso le ha battute ed è consapevole di essere tra le più forti”.

Armando, parlaci di quello che fai con Nadia e di quanto è migliorata rispetto all’inizio della vostra collaborazione.
“Seguo le continue indicazioni di Giuliano e tutto ruota attorno alle gare a cui prende parte Nadia e agli obiettivi che si pone in ogni singola competizione, perché alcune le servono per allenarsi, in altre deve raccogliere chiaramente i frutti del suo lavoro e andare fortissimo. A seconda del periodo, impostiamo perciò i vari lavori. In fase di preparazione ci dedichiamo alla forza generale, nei momenti più a ridosso dei campionati andiamo sui circuiti. Ad esempio, quando Nadia ha una gara importante, tre settimane prima facciamo dei circuiti a tempo con otto-dieci secondi di recupero tra le varie serie”.

Che tipo di esercizi svolge Nadia durante le sessioni di palestra?
“I principali lavori consistono nella pilometria, nei mezzi squat, squat balzati e camminate con zavorre. Poi ci sono anche strappi e slanci, tirate e girate, perché la parte di pesistica pura non va trascurata. Chiaramente lei si dedica molto alle gambe, puntando sul rinforzo dei glutei attraverso sumo squat e affondi. E poi c’è spazio anche per delle sedute di pilates, finalizzate al recupero funzionale”.

Quante sedute settimanali dedica Nadia allo sviluppo della forza?
“Nei periodi lontano dalle gare, svolge due sessioni a settimana, il martedì e il giovedì o il venerdì. Avvicinandosi alla competizione, allena la forza solo una volta a settimana per poi sospendere del tutto otto-dieci giorni prima della gara”.

Armando Defant e Nadia Battocletti.
Armando Defant e Nadia Battocletti con i due ori europei di Roma.

Quali sono i parametri di riferimento per monitorare i suoi progressi?
“Avviene attraverso due indicatori: il primo è la BIA (bioimpedenziometria), che eseguo mensilmente per controllare il livello muscolare dell’atleta e settare i carichi massimali che chiaramente non vengono raggiunti ma avvicinati, il secondo è l’insieme dei dati sulla corsa che mi fornisce costantemente Giuliano”.

Secondo te, in quale aspetto Nadia ha tratto benefici dal lavoro fatto in palestra negli ultimi anni?
“Sicuramente nella prevenzione dagli infortuni, ma soprattutto per gli strappi che è in grado di fare nel finale delle gare. Se non avesse costruito una forza muscolare adeguata, non sarebbe stato in grado di farli dopo tanti minuti di corsa a quel livello. La palestra le ha dato tanta forza resistente. Un esempio della sua crescita? Prendete gli affondi: prima era in grado di sollevare 15 kg, adesso è passata a 25-30”.

Cosa ti colpisce di Nadia come atleta professionista?
“E’ una ragazza splendida, che non si tira mai indietro. I campioni li vedi da piccoli dettagli. Lei non lascia niente al caso e non si risparmia mai. E sa eseguire gli esercizi in modo perfetto dopo una, al massimo due, spiegazioni”.

foto Grana / Fidal

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