Velocissima da maggio a settembre. Davanti a sé resta l’ultima fatica, prima di impostare nuovi e ambiziosi traguardi. Nel fine settimana di Campi Bisenzio, dedicato alle finali dei Cds allievi, si concluderà la lunga e logorante stagione all’aperto di Margherita Castellani, protagonista indiscussa dell’atletica giovanile italiana.
La 15enne dell’Atletica Arcs Cus Perugia, società nella quale militano anche altri talenti come le gemelle Ribigini, ha partecipato in questo 2024 a ben due rassegne internazionali, oltre a una miriade di meeting lungo lo stivale, riuscendo quasi sempre a confermare tutto quello che di buono si dice in giro sul suo conto.
Agli Europei di Banska Bystrica la perugina allenata da Rudy Gandola ha conquistato la medaglia d’argento nei 200 metri alle spalle di Elisa Valensin e quella d’oro insieme alle compagne della 4×400 italiana. E ai mondiali junior di Lima ha poi corso anche la staffetta del miglio, dopo una convocazione inaspettata.
Nonostante il tour de force la gamba di Margherita Castellani, a giudicare dai tempi, ha sempre risposto bene. A cominciare dai personali staccati in tutte le distanze dello sprint: 23″35 proprio agli europei allievi nei suoi 200 metri, 54″09 nel giro di pista a Perugia e il promettentissimo 11″50 nei 100 metri di settimana scorsa a Camerino. Difficile fare di meglio per l’allieva nata a novembre del 2008 che ha appena iniziato a frequentare il terzo superiore del Liceo Classico “Annibale Mariotti” di Perugia.
Margherita, tracciamo subito un bilancio di questa tua straordinaria stagione.
“È stato un anno bellissimo, avrei pagato solo qualche tempo fa per raggiungere certi tempi e certi risultati”.
Hai corso sia agli europei allievi che ai mondiali junior, fuori categoria.
“Sono state due bellissime esperienze internazionali, che mi hanno fatto crescere sia come atleta che come persona. A Banska e a Lima mi ha colpito lo spirito della squadra azzurra. Personalmente non mi aspettavo la convocazione per i mondiali under 20. E’ la rassegna che mi sono goduta di più, forse perché avendo meno responsabilità l’ho affrontata con più leggerezza mentale”.
A Banska però sei andata fortissimo e hai portato a casa due medaglie prestigiose.
“Nei 200 sono riuscita a mantenere i pronostici secondo la posizione in graduatoria, ma non pensavo di poter fare quel personale”.
Essere così veloce a 15 anni ti sorprende?
“Un po’ sì, ma ho sempre pensato a correre e divertirmi. Ho girato molte società nei primi anni di atletica, poi quando ho cominciato a lavorare con Rudy ho iniziato a sfruttare tutte le mie potenzialità”.
Come ti sei avvicinata a questo sport?
“Grazie a mia sorella Francesca, specialista delle prove multiple. Lei è arrivata anche terza a un campionato italiano under 23. Andavo sempre a vedere i suoi allenamenti, mi ha trasmesso una grande passione”.
A 15 anni, per essere già sulla cresta dell’onda, sei chiamata a fare sacrifici e rinunce.
“Non mi pesano tanto, perché le mie principali amicizie le ho avute nello sport. Più che altro sto facendo un po’ di fatica a organizzarmi in questi primi giorni di scuola, dal momento che quest’estate non mi sono riposata per niente. Domani e domenica, finalmente, si chiude”.
Quali sono gli allenamenti che prediligi?
“Mi piacciono le sedute di tecnica di corsa con gli ostacoli bassi. E ovviamente tutti i lavori di velocità”.
E quelli che preferisci meno?
“Gli esercizi di forza a corpo libero e i pesi, che dovrò intensificare nel prossimo inverno”.
Su cos’altro ti stai concentrando nel lavoro quotidiano con Rudy?
“Sulla partenza dai blocchi, dove c’è da migliorare ancora tantissimo”.
Com’è il tuo rapporto con lui?
“Rudy è più di un amico, quasi un fratello. Nei momenti che precedono le gare riesce a infondermi sicurezza e a farmi mantenere la concentrazione. Durante la settimana parliamo tanto e riesce sempre a sdrammatizzare le situazioni per me più complicate”.
Stai volando e spaziando dai 100 ai 400: ma quale distanza preferisci?
“Devo ancora capirlo. Di sicuro non mi schioderò dai 200, che rimane un punto fermo della mia preparazione e competitività. Però mi piacerebbe al più presto riprovare i 100 metri. A Camerino è andata bene ma c’era molto vento”.
Margherita Castellani ce l’ha un atleta preferito?
“Adoro Tara Davis, ma seguo con attenzione anche Larissa Iapichino”.
Stai volendo dire che all’orizzonte potremmo vederti anche nel salto in lungo?
“Perché no, mi piacerebbe provare un giorno”.
Cosa c’è nell’adolescenza di Margherita Castellani oltre all’atletica?
“Le uscite con gli amici e i viaggi. L’anno scorso ho fatto una bellissima vacanza studio in Inghilterra mentre quest’anno solo stata a febbraio a Capo Verde e in estate in Grecia, sempre con la famiglia. Giriamo parecchio, anche perché mia mamma è una runner e di tanto in tanto gira le mezze maratone d’Europa”.
A proposito di mamma e casa: il piatto che più ti piace?
“Pizza e lasagne. E a Natale i cappelletti in brodo”.
Materie preferite a scuole?
“Il greco e il latino. Ho appena cominciato anche storia dell’arte e filosofia. Mi intrigano ma devo ancora prenderci le misure”.
Sogno nel cassetto?
“Quello di ogni ragazza che corre. Partecipare alle Olimpiadi”.
Per lei, Brisbane 2032 è già domani.
foto Grana / Fidal