Sette uomini con un tempo di accredito inferiore alle 2h06‘. E un esordiente che potrebbe anche pensare di piazzare subito la stoccata vincente. Cresce l’attesa per la maratona di Chicago, in programma domenica nel pomeriggio italiano, seconda major della stagione dopo Berlino.
In campo maschile in cima alla entrylist degli elite figura l’etiope Birhanu Legese, capace di correre in 2h02’48” la maratona di Berlino ma nel 2019. Negli ultimi quattro anni non è mai salito sul podio in una major, anche se ad aprile è tornato ad alti livelli a Rotterdam con 2h05’16” e nel mese di agosto ha corso la mezza maratona di Antrim in un’ora e 27.
Gli esperti indicano tra i favoriti Amos Kipruto (pb di 2h03’13 a Tokyo 2022) anche se pure il 30enne keniano nelle ultime uscite non è riuscito ad avvicinare i suoi tempi migliori (settimo a Berlino 2023 in 2h04’49”) e quest’anno si è visto solo in una 10 km.
Tutti dovranno vedersela allora con il 25enne Vincent Ngetich, altro keniano top. E’ alla sua terza maratona. Al debutto, nello scorso autunno, ha corso in 2h03’13“. E a Tokyo, in primavera, è arrivato terzo con 2h’04″18, mostrando dunque di saper arrivare tirato a lucido al grande appuntamento.
Tra i candidati al trionfo vanno inseriti anche l’etiope Mohamed Esa (2h05’05” di personale, 2h06’58” quest’anno a Boston), gli altri etiopi Walelegn e Wolde, quest’ultimo 2h03″48 a Valencia lo scorso anno, e il keniano John Korir, che due anni fa, a Chicago, realizzò il personale in 2h’05’01”, chiudendo al terzo posto, mentre l’anno scorso fu quarto.
Occhio però al debutto di Daniel Ebenyo, specialista dei 10.000 metri (argento a Budapest 2023 in pista e nella mezza maratona di Riga) che quest’anno non è riuscito a qualificarsi per le Olimpiadi nei trials disputati a Eugene e a 29 anni ha deciso di compiere il grande salto. Sui 21 km vale 59:04: sarà la grande sorpresa di questa edizione? L’ultimo debuttante a vincere la maratona di Chicago fu Evans Rutto nel 2003.
Chepngetich vuole il triplete
Sette le donne capaci di correre sotto le 2h19′. Tre di loro meritano grande attenzione per la vittoria finale: Ruth Chepngetich, Asefa Kebede e Joyciline Jepkosgei, tutte capaci di correre sotto le 2h16’30”.
Chepngetich va per il tris. A Chicago ha vinto nel 2021 e nel 2022, quando stabilì l’attuale personale di 2h14’18”. Difficilmente sbaglia una major: su dodici maratone concluse, ha collezionato otto vittorie, due secondi posti e un terzo. Una garanzia. Anche se l’unico non podio è arrivato proprio quest’anno a Londra, con un magro nono posto e un crono “allarmante” ma indice di una scarsa condizione di 2h24’36”.
A sfidare Chepngetich ci saranno due atlete che il pb l’hanno fatto in questa stagione. Asefa Kebede a Tokyo: 2h15’55“, che in quell’occasione ebbe ragione anche della futura campionessa olimpica Sifan Hassan. Non è un fenomeno di costanza ma per l’etiope fresca di nuovo sponsor (On) Chicago potrebbe rappresentare l’anno della definitiva consacrazione. E poi c’è Jepkosgei, che si è migliorata di un minuto a Londra, correndo in 2h16’24”.
La maratona di Chicago ricorda Kelvin Kiptum
“Quest’anno si corre per lui”. Rimarrà indelebile il ricordo di Kelvin Kiptum, che un anno fa sulle strade della “Windy City” firmò l’incredibile record del mondo in 2h00’35”.
Gli organizzatori della Maratona di Chicago hanno pensato di omaggiare il campione scomparso in un tragico incidente stradale durante lo scorso inverno offrendo, a ciascun runner, la possibilità di ritirare presso l’area Expo e indossare durante la maratona uno sticker commemorativo da affiancare al pettorale.
Sulla linea di partenza, la memoria di Kiptum verrà poi onorata con l’osservazione di un minuto di silenzio.
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