Due anni fa Zoom Fly 5 si presentava come una scarpa con piastra in fibra di carbonio perfetta per gli allenamenti ad alta intensità e per la verità l’esperimento non riuscì in modo perfetto soprattutto per l’utilizzo di schiuma ZoomX riciclata.
Ora l’azienda di Beaverton prova a correre ai ripari, anche per riscattare un 2024 che non è stato così florido come si pensava, eccetto l’Alphafly 3, la super scarpa racing che ha firmato nel giro di dodici mesi, da Chicago… a Chicago, i due record del mondo di maratona per merito di Kelvin Kiptum e Ruth Chepngetich.
La nuova Nike Zoom Fly 6 è stata sviluppata con la collaborazione di Eliud Kipchoge (al due volte campione olimpico si ispira la colorazione in terra rossa, simbolo dello sterrato keniano) ed è una scarpa rigorosamente da allenamento, dal momento che supera i 40 mm di altezza dall’intersuola e dunque non omologata da World Athletics per le competizioni ufficiali.
Notevoli i miglioramenti annunciati dalla casa madre, a cominciare dall’impiego nell’intersuola a doppio strato della stessa ZoomX utilizzata nelle Alphaply nella parte superiore, unita a una schiuma in mescola Eva SR-02 nella parte inferiore che garantisce la stabilità . Tra i due strati, è presente la fibra di carbonio a tutta lunghezza (FlyPlate). Il drop della Zoom Fly 6 è di 8 mm, 42 nel tallone e 34 nell’avampiede, che usufruisce di una maggiore ammortizzazione.
Riprogettata anche la tomaia, con rete intrecciata a due strati e l’obiettivo dichiarato dall’azienda di offrire un comfort di fascia alta senza sacrificare traspirabilità , durata o peso. A proposito di peso: la Zoom Fly 6 è più leggera del 10% (265 grammi quello dichiarato per la taglia di riferimento).
Nike Zoom Fly 6 sarà disponibile a partire dal mese di novembre sul sito ufficiale di Nike e presso i rivenditori autorizzati, al prezzo base di 180€.
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