Il 2025 è l’anno della speranza per Filippo Cappelletti. Il velocista dell’Atletica Osa Libertas Saronno, dopo tre stagioni tutte in salita a causa degli infortuni e vissute con una pazienza fuori dal comune nell’aspettare che arrivasse il proprio momento, è tornato in pista per la sua ultima stagione da under 23, stabilendo nello scorso fine settimana a Modena il primato personale indoor nei 60 metri.
Per l’allievo di papà Beppe un 6″67 di spessore: quattordici i centesimi limati al precedente PB di 6″81 e la piacevole sensazione di esser tornato nell’atletica che conta.
Filippo Cappelletti, fino al 2021, è stato uno dei migliori prospetti giovanili della velocità. In quell’anno, nei 200 metri, la distanza che predilige, ha disputato anche la semifinale dei mondiali under 20 a Nairobi e ha vinto la medaglia di bronzo agli europei junior di Tallinn con la staffetta 4×100.
Sul più bello, l’infortunio che con il passare del tempo ha assunto le sembianze di un accanimento. Una microfrattura al piede rimediata all’inizio del 2022 è tornata a far capolino dopo la lunga riabilitazione, facendogli perdere anche tutto il 2023, il suo primo anno da promessa.
Filippo non si arrende: a settembre riprende la preparazione, disputa un paio di gare al coperto, giusto per riassaporare il gusto della competizione e, con estrema cautela, punta tutto sulle outdoor del 2024. Ma ancora una volta la sfiga gli mette i bastoni tra le ruote: un’ernia lombosacrale appare a poche settimane dai campionati italiani di Rieti. Addio sogni di gloria…
“E’ stato un periodo molto buio – racconta il 21enne varesino – perché sono stato a lungo fermo ai box e con il tempo ho imparato ad accettare che anche gli infortuni fanno parte dello sport. Per fortuna, non mi sono mancate le distrazioni: lo studio (per la professione di osteopata) e il lavoro in palestra mi hanno aiutato tanto a spostare il focus dall’atletica e ad andare avanti”.
Saltare quasi tre stagioni intere avrebbe abbattuto molti atleti. Non Cappelletti, che ha sempre visualizzato nella mente il giorno in cui sarebbe tornato a correre veloce. Per tenere fede a chi, qualche anno fa, lo pronosticava seduto al tavolo dei migliori. “Nei momenti più difficili ho pensato alla mia età. A luglio compirò 22 anni, credo di essere ancora in tempo per emergere”.
Per il ritorno ad alto livello, Filippo Cappelletti non sta lasciando nulla al caso. Ha modificato alcuni aspetti della preparazione, riservando maggiore spazio ai lavori aerobici e alla forza, con particolare attenzione alla prevenzione degli infortuni.
Prima della gara di Modena, lo sprinter lombardo è stato un paio di giorni a Catania, insieme all’azzurra Vittoria Fontana (anche lei al lavoro per mettersi alle spalle l’infortunio del 2024) e ad altri sei componenti del gruppo della velocità seguito dal papà, per delle sessioni svolte a temperature più miti fianco a fianco con il prof. Di Mulo e i suoi ragazzi (Pavese, Melluzzo, Randazzo su tutti).
“Il crono di Modena mi ha dato grandi motivazioni per tutto il lavoro che sto facendo in chiave 200 metri all’aperto, il vero obiettivo della stagione” fa notare Filippo, che tornerà in gara già domenica a Padova. Poi sarà ai campionati italiani, dove sarà di scena nei 60 metri ma anche con la staffetta del suo club. Con un sogno nel cassetto ancora vivo, nonostante negli ultimi anni ci si fosse depositata sopra un po’ di polvere. “Tornare in maglia azzurra. Magari agli europei di Bergen”.
foto Colombo / Archivio Fidal