Dentro la mezza maratona di Siviglia con Rebecca Lonedo

Da Siviglia a Siviglia. Nel 2024, nella capitale andalusa, Rebecca Lonedo aveva realizzato il personal best in mezza maratona, correndo in 1h10’13”. Domenica scorsa, la vicentina delle Fiamme Oro, dopo un anno abbastanza tribolato, è tornata in Spagna per dare seguito a un importante blocco di lavoro iniziato a dicembre che dovrebbe portarla al ritorno in maratona a tre anni di distanza dalla prima e unica esperienza (non positiva) a Francoforte.


Alla mezza maratona di Siviglia, l’allieva di Stefano Baldini ha chiuso al quindicesimo posto in 1h12’11“, subito alle spalle della prima italiana al traguardo, Giovanna Epis (1h11’58”). Abbiamo raggiunto al telefono Rebecca, da quest’anno supportata da DonKenyaRun per il materiale tecnico: ci ha raccontato la gara, corsa con le “vecchie” Asics Metaspeed 1 (modello 2021, “ma le preferisco perché più secche”) e alcuni dettagli della sua preparazione.

Rebecca, sei tornata a Siviglia per metterti alle spalle definitivamente l’infortunio che ha condizionato la scorsa stagione.
“Ho scoperto solo dopo aver corso la Roma-Ostia di avere una microfrattura al metatarso. E questo ha aggravato la situazione, perché mi ha costretta a fermarmi del tutto, senza possibilità di fare nemmeno degli allenamenti alternativi. Quell’infortunio è stata una bella batosta. Mi sentivo finalmente in condizione e mi ha precluso sia il ritorno in maratona, previsto a Rotterdam, sia la partecipazione agli europei di Roma nella mezza”.

Sei stata ferma tanti mesi. Com’è stato riprendere a settembre?
“Come ricominciare da zero. Ho perso forza e muscoli. Ho ricominciato a correre in difesa, quasi per paura di non dover sentire più dolore alla zona infortunata. Così ho imparato ad appoggiare il piede in modo sbagliato. Ci ho messo tanto per correggere questo aspetto”.

Con quale spirito sei partita per la mezza maratona di Siviglia?
“L’idea era quella di mantenere un ritmo di 3’25” al chilometro. Provenivo da due mesi di lavori fatti bene, ma non avevo più molte certezze. La lontananza dalle gare si è fatta sentire. So di valere di meno rispetto al tempo registrato al traguardo, ma l’obiettivo principale era quello di ritrovare sicurezza e consapevolezze, oltre a quello di arrivare con un po’ di margine”.

Rebecca Lonedo alla BOClassic 2024.
Rebecca Lonedo alla BOClassic 2024. Foto Atleticamente Foto.

Che gara è stata?
“Il meteo, insolito per la città di Siviglia, non ci ha aiutati. Fino al 15° km ero in linea per arrivare sotto l’ora e 12, ma negli ultimi 5 km c’era parecchio vento e ho fatto fatica. Proprio a causa del vento, si è staccato il pettorale e l’ho tenuto in mano per gran parte della gara”.

Perché Siviglia piace sempre di più?
“Il percorso è sicuramente veloce. Le strade sono piatte, ad eccezione di qualche cavalcavia fattibile, e molto larghe. L’atmosfera è partecipata e il pubblico può vedere passare i corridori due volte. E poi il clima, per questo periodo dell’anno, è l’ideale per disputare una mezza maratona. Fatta eccezione per questa edizione caratterizzata da pioggia e vento”.

Dicembre e gennaio sono stati mesi in cui sei riuscita a portare avanti dei lavori importanti. Ad esempio?
“L’ultimo lavoro in progressione fatto prima della mezza. Un 3×4000 metri con corsetta di recupero da 3′. I 4000 sono stati suddivisi in 3000 a ritmo medio di 3’27”-3’25” al km nell’ultima ripetuta e un 1000 forte a 3’18” fino a 3’15” al km”.

Rebecca Lonedo alla mezza maratona di Siviglia del 2024.
Rebecca Lonedo alla mezza maratona di Siviglia del 2024.

Oppure…
“La rifinitura pre-gara, un 4×2000 + un 1000 con prelievo del lattato progressivo. Dopo la seconda prova, dove i 2000 erano corsi a ritmo più lento della mezza (a 6’55”), il mio lattato, che ha comunque livelli abbastanza alti di base, era di 2,8 mmol/L, mentre dopo la quarta ripetuta, corsa a ritmo leggermente superiore a quello della mezza, ovvero a 6’38”, il lattato era di 4,5 mmol/L. Nel prelievo finale, invece, il valore era sceso a 3,8″.

L’attuale preparazione è finalizzata al tuo ritorno in maratona, sperando possa essere la volta buona.
“Abbiamo iniziato a introdurre qualche lungo in progressione, basandoci sulle due ore di corsa, ma con dentro nessun lavoro specifico. Il volume attualmente si aggira sui 160-170 chilometri a settimana. L’intenzione è quella di fare la mezza agli Europei di corsa su strada e poi una maratona tra la fine di aprile e l’inizio di maggio”.

Tornando alla gara di Siviglia, come hai gestito l’aspetto nutrizionale? Sappiamo che adesso ti segue Francesco Fagnani.
“Ho seguito una scheda specifica per la settimana della mezza e poi abbiamo stilato anche un piano alimentare da qui alla maratona. Con Francesco ho approfondito l’aspetto dell’integrazione, di cui non ero così esperta. Mi sono idratata tantissimo nei giorni precedenti la competizione. E fino a un’ora e mezza dallo start ho mantenuto l’idratazione con Super Hydro (di Ethic Sport, ndr)”.


Cosa hai mangiato a ridosso della mezza maratona di Siviglia?
“Ho riservato particolare attenzione a una quota importante di carboidrati. Il giorno della vigilia, a pranzo ho preso del riso mentre a cena ho mangiato pasta e pollo. Per colazione, a poche ore dal via, panino con affettato e 20 grammi di parmigiano. Con la possibilità, a un’ora dall’inizio, di prendere una barretta energetica qualora avessi sentito lo stimolo della fame”.

Cosa ti aspetta nelle prossime settimane?
“Farò un bel carico, mantenendo un volume di circa 170 km a settimana. Ma soprattutto tanto lavoro in palestra, per ritrovare la forza che ho perso negli ultimi mesi. In programma ci sono una 10K su strada e un’altra mezza a marzo, da definire”.

Ma qual è il lavoro che più ti piace?
“A me fa star bene il medio. Ne abbiamo fatto uno ideale in gruppo di recente: 15 km al ritmo di 3’30”, corso facile, senza sentire troppa fatica, come deve essere a mio avviso questo tipo di lavoro, da svolgere in comfort zone”.

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