Prima l’indiscrezione di Franco Bragagna in diretta Rai durante le finali della Diamond League al Prefontaine Classic. Poi il rincorrersi di voci e sondaggi da parte dei quotidiani. Infine l’ufficialità della notizia, tramite un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport. Da oggi Marcell Jacobs non è più allenato da Paolo Camossi.
Una notizia a quanto pare nell’aria da diverse settimane, favorita dai rapporti non più idilliaci tra il campione olimpico dei 100 metri e il tecnico che di fatto l’ha portato al successo.
Evidentemente qualche ingranaggio tra i due non stava più funzionando come un tempo, anche per via dei numerosi infortuni che hanno spesso costretto ai box il desenzanese nelle ultime due stagioni, considerando anche il fatto – a vederla dal lato di Camossi – di avere tra le mani ormai una star attorno al quale ruotano diversi interessi non facile da gestire. A tal proposito, anche il nuovo sponsor avrebbe giocato un ruolo nella decisione presa da Jacobs.
Adesso bisognerà capire con chi si allenerà Jacobs, a dieci mesi dai Giochi Olimpici di Parigi. Chiunque lo prenderà in carico, di certo avrà il complicato compito di restituire serenità e fiducia a un campione in cerca di rilancio. E per farlo non avrà molto tempo.
A preoccupare di più sono le nuove metodiche di allenamento da inserire nel programma di Marcell, considerati poi tutti i test del caso da fare su una muscolatura a dir poco delicata.
A differenza di quanto paventato nelle prime ore, non sarà Giorgio Frinolli ad allenarlo. Frinolli, che ha già in carico le azzurre Dosso, Bogliolo ed Herrera, è molto oberato dagli impegni al fianco del prof. Filippo Di Mulo, responsabile della velocità.
E non sembra poter fare al caso di Marcell Jacobs, che invece avrà bisogno di una figura che completamente a lui dedicata.
E’ chiaro che, qualora Jacobs si esponesse o chiedesse consiglio (e non sembra questa la volontà) alla Federazione, allora la Fidal si metterebbe a disposizione per trovare le migliori soluzioni.
Appare invece più probabile l’approdo dell’olimpionico nel gruppo di Marco Airale, giovane tecnico che segue alcuni velocisti britannici come Neita e Prescod, per la verità reduci da annate poco esaltanti.
Sbarcando a Padova, Marcell avrebbe vicino sia il centro delle Fiamme Oro, che la sua Desenzano.
Normale chiedersi se lavorare all’interno di un team – piuttosto che essere seguiti in maniera esclusiva – sia quello che davvero serve a un personaggio come Jacobs, considerate le ultime difficili stagioni e il poco tempo a disposizione per presentarsi tirato a lucido per Roma e Parigi.
Foto Fidal