L’inverno da ricordare di Laura Pellicoro: ora laurea, Ncaa e un contratto da pro’

Un lungo volo la riporterà oggi negli Stati Uniti. A Portland bisogna ricominciare ad allenarsi e a frequentare gli ultimi due corsi che portano alla laurea in Biologia e Neuroscienze, traguardo che verrà tagliato nel mese di maggio. La toccata e fuga in Italia ha comunque certificato la crescita di Laura Pellicoro. Che da Ancona torna con due ottime piazze d’onore nel mezzofondo veloce.

La 24enne di Besana in Brianza sabato ha chiuso al secondo posto i 1500 metri, alle spalle della compagna di squadra della Bracco Atletica, Ludovica Cavalli in 4’12″76. Domenica si è arresa soltanto allo sprint di Eloisa Coiro negli 800, con il tempo di 2’02″80.

“Torno negli Usa abbastanza soddisfatta – l’analisi di Laura Pellicoro – anche se ero venuta ad Ancona con l’obiettivo di vincere, confortata dai migliori tempi avuti in questa stagione indoor rispetto a Ludovica ed Eloisa. Ma ho pur sempre perso contro due atlete professioniste e olimpioniche. Sono arrivata dagli Usa giovedì mattina, la stanchezza si è fatta sentire”.

Stramilano 2025
La Pellicoro finisce alle spalle di Eloisa Coiro negli 800 metri.


A giudicare dai finali, forse ti manca ancora il cambio di passo o una sgasata per far fuori le avversarie più forti.
“E’ un aspetto su cui lavorare in prospettiva outdoor. Nei 1500 non ne avevo più, sono arrivata con il male alle gambe. Il viaggio e il fuso hanno avuto il loro peso sulla prestazione”.

In questi ultimi mesi hai corso 4’25″60 nel miglio, terza di sempre a livello Ncaa, e 2’00″92 negli 800 dopo aver conquistato per la seconda volta nelle campestri il titolo di All American. Dove nascono questi progressi?
“Non credo sia un fatto di preparazione. Anzi, a settembre e ottobre sono rimasta ferma per una tendinite e una borsite al tendine d’Achille. Ho indossato un tutore e mi sono dedicata al cross training: bici, ellittica, nuoto. Tanto lavoro aerobico, ma nessun lavoro di qualità. Credo che rispetto al passato sia cambiato il mio approccio mentale alla performance. Ho affrontato le gare con più serenità e leggerezza”.

Sono stati gli ottimi tempi registrati a gennaio negli Usa a convincerti di venire in Italia per gli Assoluti indoor?
“No, ne avevamo già parlato l’anno scorso con Franco Angelotti, il presidente della Bracco, e il mio storico tecnico Gaetano Acconcia, sapendo che sarebbe stato l’ultimo semestre di università e che sarebbe stato fattibile perdere solo qualche giorno di lezione degli ultimi corsi. Correre gli italiani era importante soprattutto per accumulare punti nel ranking in vista dell’estate”.


Tra poche ore verranno diramate le convocazioni per gli europei di Apeldoorn. Ci sarai anche tu?
“So che mi avrebbero tenuta in considerazione per gli 800. Ma mi trascino da un paio di settimane un fastidio al tibiale e devo gestire anche la partecipazione ai campionati nazionali Ncaa, impegno che dovrò rispettare con i colori di Portland University. Considerato che arriverei in Europa ancora una volta a ridosso della gara, a malincuore, preferisco rinunciare”.

Restando in tema 800, il muro dei 2′ è ormai vicinissimo.
“A Seattle ho approfittato di un passaggio velocissimo e del traino di un’atleta forte come Juliette Whitaker. L’obiettivo di scendere sotto i due minuti sarà uno dei principali obiettivi della stagione outdoor. Insieme alla qualificazione per i mondiali di Tokyo”.

Cosa c’è nel tuo programma?
“Innanzitutto un blocco di preparazione completo, visto che di allenamenti specifici, per il problema che spiegavo prima, non ne ho ancora fatti. Ad esempio zero velocità e pochissimi lattati. Tornerò in Italia a metà giugno, subito dopo la laurea e l’ultimo Ncaa outdoor”.


Una volta chiuso il capitolo college, cosa c’è nel futuro di Laura Pellicoro?
“L’intenzione è quella di rimanere negli Usa. I risultati di questo inverno hanno destato un certo interesse da parte di alcuni brand e sono già in contatto con un paio di allenatori. A metà giugno dovrei firmare il primo contratto da professionista e quasi sicuramente lascerò la costa Nord-Ovest del Pacifico. Ma tra uno o due anni vorrei anche proseguire gli studi in Biologia, attraverso un Master o un dottorato”.

foto degli Assoluti di Grana / Fidal



Potrebbe interessarti anche...

Gli articoli di questo autore

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *