Si avvicina l’appuntamento con la prima edizione degli europei di corsa su strada, in programma sabato e domenica prossima a Bruxelles e Leuven (Lovanio). Ed è tempo di rifinitura per gli allievi di Massimo Magnani: Federica Del Buono ed Elisa Palmero correranno la 10 km (partenza domenica alle 9,30), Iliass Aouani si cimenterà con la maratona (dalle 10,15).
Per Del Buono e Palmero c’è l’obiettivo comune di fare un’ottima gara per sé e per la squadra azzurra, che si presenta tra quelle da battere e sarà trascinata dalla favorita per la medaglia d’oro, Nadia Battocletti.
La vicentina dei Carabinieri e la torinese dell’Esercito quest’inverno hanno partecipato al ritiro di Potchefstroom (Sudafrica) prima dei differenti impegni agonistici. Federica nel mezzofondo veloce, con i fari puntati sugli europei indoor di Apeldoorn, in cui non è riuscita a esprimere il proprio potenziale a seguito di una bruttissima influenza che ne ha pregiudicato l’ultimo periodo di preparazione. Elisa nel prolungato e nel fondo, con gli ottimi risultati alla 10K di Castellon (personale di 31’25”) e alla mezza maratona di Reggio Emilia (altro personale, 1h09’02”), in entrambi i casi non lontana dal record italiano.
La scorsa settimana, Del Buono e Palmero hanno sostenuto degli allenamenti specifici su percorsi mossi. Il tracciato della 10 km europea, che ricalca il finale di quello della mezza e della maratona, è infatti molto impegnativo. E allora coach Magnani le ha portate sulle colline vicentine attorno a Schio, dopo aver individuato insieme a Orlando Pizzolato, che lì vive, un terreno fertile per le sue ragazze.
“Abbiamo cercato di creare – spiega Massimo Magnani – delle condizioni simili utili a simulare quello che ci aspetta in Belgio. Federica ed Elisa hanno svolto due allenamenti specifici in un giorno, un medio al mattino e un medio veloce al pomeriggio, affrontando continui e insidiosi strappi”.
Massimo, spiegaci quali saranno i punti più duri del percorso degli europei.
“Al terzo chilometro gli atleti dovranno affrontare una salita piuttosto ripida, di poco superiore ai 400 metri con pendenze di una certa entità, superiori all’8%. E anche la discesa successiva non è da meno. Gli ultimi tre km sono poi tutti in leggera e costante ascesa”.

Insomma, tosto e di difficile interpretazione.
“Direi davvero complicato, mai uniforme. Per questo bisogna arrivarci preparati e saperlo leggere. Non potranno esserci grandissime prestazioni cronometriche. Non credo si possa scendere sotto i 31 minuti. I ritmi saranno comunque veloci. Immagino che fin dall’inizio la concorrenza proverà a mettere in difficoltà la Battocletti”.
Con Pizzolato, avete anche fatto i test del lattato a Vicenza. Com’è andata?
“I valori di entrambe sono molto confortanti, chiaramente relativi alla pianura e al test effettuato in pista. Va ricordato come Federica ed Elisa si “incontrino” nella 10K ma con caratteristiche diverse anche per quanto riguarda il tempo di resistenza al lattato”.
Com’è stato il loro avvicinamento agli europei?
“Del Buono è stata condizionata fino all’inizio di marzo dall’influenza che non le ha consentito di partecipare alla maggior parte dei meeting indoor programmati e poi di brillare in Olanda. Ma anche Elisa ha avuto un brutto raffreddore che l’ha un po’ limitata dopo la 21 di Reggio”.

E a livello di lavori?
“Hanno svolto tanti lavori insieme e coperto volumi settimanali molto simili, intorno ai 140 km. Quello che cambia è la tipologia di alcune sessioni, specie le ripetute, dove Federica ha bisogno di consolidare la resistenza sulle distanze più lunghe mentre Elisa si è concentrata di più sulla meccanica di corsa per affrontare al meglio i percorsi con saliscendi e per migliorare i finali di gara importanti. Agli europei hanno gli stessi obiettivi e possono correre tempi molto vicini, chiaramente le loro caratteristiche impongono un cammino differente”.
Cosa faranno nell’ultima settimana?
“Delle sedute di recupero dove dovranno prestare attenzione ai piedi, poiché in salita bisogna saperli usare. L’ultimo lavoro di rifinitura verrà fatto mercoledì. Ma non andremo oltre alle coppie di 1000 metri da fare come ripasso per l’impegno su ritmo gara. Ritmo difficile da quantificare proprio per le caratteristiche del percorso belga”.
Elisa si allena con te da pochi mesi. Il feeling tra di voi è scattato subito.
“E’ un’atleta che ha voglia di fare e devo dire che ho avuto il compito facilitato dal momento che proveniva dalla validissima guida di Piero Incalza. Il bagaglio tecnico e la sua disponibilità mentale fanno poi la differenza. Ho cercato in questo primo periodo di consolidare il percorso iniziato con il suo ex tecnico e di instaurare un rapporto di comunicazione personale, facilitato dal fatto che, come con gli altri miei atleti, abitiamo tutti molto vicini a Ferrara e abbiamo perciò l’occasione di vederci spesso e condividere anche momenti extra-atletica”.

E il rapporto con Pizzolato?
“Ci lega un’amicizia importante, è un tecnico che stimo molto per la sua preparazione. Il suo supporto per le valutazioni e la trasmissione di certe esperienze è fondamentale per me e per i miei atleti di punta, ai quali devo offrire i migliori servizi”.
Agli europei ci sarà anche Iliass Aouani. Correrà la seconda maratona del suo nuovo corso, inaugurato dall’ottimo 2h06’06” di Valencia.
“Abbiamo ritenuto che fosse utile correre una maratona primaverile per rompere il lasso di tempo che intercorre tra l’ultimo impegno di Valencia e quello della maratona dei mondiali a settembre. Serviva trovare una maratona di tipo addestrativo e credo che Bruxelles sia l’ideale per lui”.
Cosa intendi per addestrativa?
“E’ importante che Iliass impari a correre meglio uomo contro uomo, in una maratona da campionati dove non ci saranno obiettivi cronometrici particolari. Anche perché il percorso, come detto, non lo consente. Dovrà imparare ad adattarsi al ritmo dei più forti, in primis a quello degli atleti israeliani, e finire il più avanti possibile. La sua condizione è buona, per lui non ci sono stati intoppi durante l’inverno”.
Nel mese di marzo, Aouani ha osservato il Ramadan. Come si è gestito?
“Ha concentrato come sempre l’allenamento impegnativo nel tardo pomeriggio, in modo tale da poter poi reintegrare immediatamente con la cena all’imbrunire. Il volume è stato intorno ai 230-240 km settimanali, semmai ha concentrato qualità e quantità nell’unica seduta giornaliera”.
foto apertura Grana / Fidal