Dopo Gianmarco Tamberi, l’atletica italiana si è assicurata anche la portabandiera alle Paralimpiadi. A Parigi, toccherà alla sprinter Ambra Sabatini sventolare il vessillo tricolore nella cerimonia d’apertura dei Giochi, insieme a Luca Mazzone, nuotatore e ciclista.
La campionessa olimpica e mondiale in carica nei 100 metri, categoria T63, sta preparando il bis a cinque cerchi al Centro Sportivo di Castelporziano, casa delle Fiamme Gialle, sotto la guida di Pasquale Porcelluzzi.
“Questa chiamata mi ha travolta dall’emozione – ha dichiarato Ambra Sabatini, una volta appresa la notizia dal presidente del Comitato Paralimpico Italiano, Luca Pancalli – Già dirlo ad alta voce mi fa battere forte il cuore. Sono onoratissima di poter ricoprire questo ruolo, è un sogno che ho sempre avuto nel cassetto”.
Ambra Sabatini è anche la primatista mondiale della specialità: la scorsa estate, ai mondiali di Parigi (si correva allo Stadio Charlety) sfrecciò in 13″98, ancora una volta davanti alle compagne d’azzurro Martina Caironi e Monica Contrafatto.
La Sabatini, negli ultimi mesi, si avvale del contributo del Villa Beretta Rehabilitation Research Innovation Institute di Costa Masnaga (LC), l’eccellenza della Medicina Riabilitativa guidata dal dottor Franco Molteni.
La 21enne livornese è stata sottoposta a una batteria di test per misurare la risposta del suo sistema vegetativo allo stress e alla pressione della competizione e ha inoltre lavorato sull’immaginazione e sulla pianificazione del movimento, concentrandosi sulla delicata fase di uscita dai blocchi di partenza.
Nel futuro prossimo, infatti, Ambra Sabatini ha nel mirino il nuovo record del mondo: nell’intervista che ci aveva concesso il 9 dicembre scorso, aveva dichiarato di puntare al muro dei 13 secondi e mezzo.
Qui l’intervista completa ad Ambra Sabatini sugli obiettivi del 2024.
