Iniziamo oggi un breve excursus dedicato alle imprese degli italiani in questo favoloso 2024. Lo facciamo per settori e cominciamo dal mezzofondo, uno di quelli che ha regalato le maggiori emozioni.
Il nome sulla bocca di tutti è quello di Nadia Battocletti, ma accanto al fenomeno trentino capace di andar forte anche sui prati e su strada, ci sono i neoprimatisti italiani dei 1500 nonché campioni europei di cross nella staffetta mista e altri nomi imparentati con i record e in grado di migliorarsi ancora nel 2025.
Indoor: il botta e risposta a tre nei 1500
Nel giro di una settimana, tra la fine gennaio e l’inizio di febbraio, i 1500 piani al coperto subiscono una rivoluzione. Il primato vecchio di due anni di Ossama Meslek viene prima spazzato via a Padova da Pietro Arese, poi migliorato da Federico Riva a Miramas e infine, a meno di 24 ore di distanza, ristabilito da Meslek al meeting di Metz (crono di 3’36”04) e da egli stesso ritoccato la settimana successiva a Torun (3’35″63). Il preludio a una grande stagione outdoor che vedrà protagonista soprattutto il piemontese Arese…
Catalin Tecuceanu avvicina Fiasconaro
Il record più longevo dell’atletica italiana, l’1’43″7 di Marcello Fiasconaro negli 800 metri, datato 1973, ha tremato un paio di volte in questo 2024. Il merito è di Catalin Tecuceanu, medaglia di bronzo agli europei di Roma e capace di correre ben nove volte in stagione sotto l’1’45”.
Il 12 luglio al meeting di Montecarlo, galvanizzato anche da quanto sta accadendo intorno a lui in questa distanza, scende addirittura sotto l’1’44”, firmando l’1’43″75 che lascia presagire un futuro da primato italiano neanche troppo lontano.
Arese e Vissa i nuovi padroni del miglio
Il 2024 del mezzofondo ha vissuto anche delle gesta di Pietro Arese e Sinta Vissa, le due punte dei 1500 azzurri. L’allievo di Silvano Danzi, dopo aver partecipato alle scaramucce indoor con Riva e Meslek, il 3 febbraio a Metz stabilisce il nuovo record nazionale dei 3000 metri in sala: 7’38″42.
In estate, il portacolori delle Fiamme Gialle aumenta i giri del motore: il 30 maggio a Oslo cancella dopo 34 anni il primato dei 1500 di Gennaro Di Napoli (3’32″13) e invita il milanese a pranzo. Alle Olimpiadi, insieme all’ottavo posto finale, porta a casa un sensazionale ritocco di quel tempo, chiudendo in 3’30″74.
Non è da meno Sintayehu Vissa. La friulana di stanza negli Stati Uniti, nella semifinale di Parigi, migliora il vecchio record degli anni Ottanta di Gabriella Dorio, correndo in 3’58″12.
Arese e Vissa, insieme a Sebastiano Parolini e Marta Zenoni, a dicembre portano poi a braccetto l’Italia alla medaglia d’oro nella staffetta mista degli europei di corsa campestre.
Infinita Nadia
E poi c’è la regina del mezzofondo, Nadia Battocletti, che non ha più bisogno di aggettivi. In questo 2024 non ha sbagliato niente ed è andata oltre le aspettative.
La doppietta 5000-10.000 metri agli Europei di Roma è solo per palati fini, memorabile invece la prestazione alle Olimpiadi di Parigi in entrambe le gare del “prolungato” in cui aggiorna i primati italiani: 14’31″64 e 30’43″35.
Se nel primo caso, il quarto posto è beffardo dopo aver assaporato il podio per la squalifica di un’avversaria, nel secondo c’è la gioia di un clamoroso argento in mezzo alle più forti africane.
Nel finale di stagione resta il grande obiettivo del titolo continentale nel cross. Detto, fatto: ad Antalya è un dominio. E attenzione: in questa fantastica stagione, al Golden Gala, Nadia è scesa per la prima volta sotto il muro dei 4′ nei 1500, distanza per forza di cose sin qui meno frequentata. Ma nei prossimi mesi…
foto Grana / Fidal