Cominciamo con la velocità una breve carrellata a puntate su quello che ci aspetta ai sempre più vicini campionati mondiali di Budapest 2023, al via sabato 19 agosto.
100 metri: sarà tradizione Usa contro novità Africa? E quanti nomi al femminile…
Gli statunitensi hanno dominato in lungo e in largo la distanza nelle varie edizioni iridate e confidano nel bis di Fred Kerley dopo l’oro di Eugene 2022. Con Kerley (personale stagionale di 9.88) non ci saranno Bracy e Bromell, fuori agli spietatissimi Trials. Le speranze Usa si spostano allora su Christian Coleman e l’emergente Cravont Charleston.
L’Africa, che non ha mai vinto un titolo mondiale, mai come quest’anno può graffiare: si candidano all’oro il keniano Omanyala, capace di 9.84 in questo 2023, e il sudafricano Simbine. Non sembra ancora pronto per la vittoria il campione del mondo under 20 Tebogo, botswaniano, decisamente più pericoloso sulla doppia distanza.
Per l’Europa, all’unico oro con Linford Christie nel 1993, la speranza è riposta nel britannico Hughes (9.84, migliore prestazione dell’anno) e nel nostro Marcell Jacobs, che però rappresenta una delle più grandi incognite di tutto il mondiale, non solo a livello italiano.
In campo femminile, difficilissimo fare pronostici. Sulla carta, l’oro dovrebbe essere affare tra le giamaicane Shericka Jackson e Shelly-Ann Fraser-Pryce, l’ivoriana Ta Lou – in formissima in Diamond League – e l’americana Sha’Carri Richardson, in gran spolvero nei Trials in Oregon. Tanti nomi europei anche per chi potrebbe inserire nella lotta al podio: Neita, Asher-Smith, Swoboda, Kambundji.
200 metri: lo spaccone Lyles o il 19enne Knighton? La Jackson imbattibile?
Se Fred Kerley ha punzecchiato per tutto l’anno Marcell Jacobs, Noah Lyles l’ha sparata grossa, dichiarando di voler correre 19″10 a Budapest. Lo aspettiamo in versione supersonica, ma prima che al crono dovrà guardarsi bene le spalle dal connazionale Erriyon Knighton, autore di una prima parte di stagione molto consistente. Per il podio ci sono anche i canadesi Brown e De Grasse, oltre a Tebogo.
Chi fermerà invece Shericka Jackson a Budapest 2023? La giamaicana, oro a Eugene con il sensazionale 21.45, a quei livelli sembra imbattibile. Ma le avversarie pronte a darle filo da torcere non mancano: le americane Richardson e soprattutto Gabrielle Thomas (21.60 la miglior prestazione dell’anno) vogliono riprendersi un titolo che manca da troppo tempo, poi ci sono Julien Alfred (Santa Lucia), Asher-Smith e Ta Lou, da verificare dopo l’impegno sui 100.
400 metri: tra sfide stellari e grandi assenze
La prova maschile proporrà il duello tra il favorito bahamense Steven Gardiner (migliore prestazione dell’anno con 43.74) e il redivivo Van Niekerk. Nella lotta per le medaglie non bisogna però sottovalutare lo zambiano Samukonga e l’americano Deadmond, mentre rappresentano grandi incognite Kirani James e soprattutto Michael Norman, reduce da un infortunio.
Tra le donne, mancherà la numero uno: di pochi giorni fa, infatti, la rinuncia di Sydney Mc Laughlin, mentre non si conoscono le condizioni della campionessa del mondo in carica Shaunae Miller-Uibo, reduce dalla maternità.
Ecco che la favorita diventa la dominicana Paulino, la più costante di questa stagione outdoor, alle sue spalle la statunitense Wilson. In campo europeo, la stella è la polacca Kaczmarek, accreditata del quinto tempo dell’anno.