Una bella cannonata come non succedeva da tempo. L’ottimo tempo di 6″57 per ribadire a se stesso e agli altri di esserci ancora e mettersi alle spalle una stagione, la scorsa, mai decollata a causa degli infortuni. Il titolo italiano indoor sui 60 metri di Chituru Ali, che ha battuto il campione d’Europa Samuele Ceccarelli, deve aver avuto un sapore particolare per questo 24enne nato a Como, che indossa i colori delle Fiamme Gialle ed è seguito da Claudio Licciardello.
Lo si è capito da quell’esultanza così plateale, finita con la maglia tra le mani e i muscoli del tronco ben in vista. E’ suonata come una liberazione, forse l’inizio di un nuovo viaggio. Che da ieri ufficialmente ha una nuova fermata: i mondiali al coperto di Glasgow.
Un Ali migliore: postura corretta e tanta energia
“Quell’esultanza voleva dire che finalmente ci sono anch’io – spiega Citru – In quei momenti non pensi molto, viene tutto naturale. E l’adrenalina era a mille. L’anno scorso mi aspettavo di andar forte e invece ho passato momenti difficili quando mi sono infortunato e ho dovuto rinunciare alle gare all’aperto”.
L’Ali che si affaccia nel 2024 è un Ali diverso. Gli stop lo hanno fatto crescere e ora è più consapevole del proprio corpo. “Mi sento migliore anche rispetto alla finale europea di Monaco 2022, soprattutto dal punto di vista mentale. Sono stato quasi un anno fermo e mi sono concentrato su tutto quello che potevo fare a livello di prevenzione, lavorando tanto sulla tecnica e sullo stretching”.
E’ la continuità dei lavori quotidiani che ha ritrovato Chituru. Era necessario trovare tutti gli accorgimenti per garantire l’integrità a dei muscoli così delicati. Perché sul talento e le doti da sprinter nessuno può metter bocca. “Non ho fatto niente di straordinario ma insieme al mio staff abbiamo iniziato a far caso ai dettagli, a cominciare da alcuni difetti posturali che sono emersi. E adesso sono molto più attento sulla mobilità, tendendo a non strafare mai con i lavori”.
La testa di Chituru Ali, che domenica prossima punta a farsi rispettare anche a livello mondiale, è già agli Europei di Roma, ma anche al minimo olimpico: per i 100 metri serve correre in 10 secondi netti, obiettivo ambizioso a cui lo stesso sprinter crede.
“Quest’anno voglio divertirmi e raggiungere gli obiettivi prefissati. Stare fuori così a lungo dalle competizioni mi è dispiaciuto. Sono un agonista e spero di poter finalmente esprimere tutta l’energia che ho accumulato negli ultimi mesi”.
Citru risorsa azzurra: può fare 10 netti
Sul grande 2024 di Chituru Ali scommette anche Claudio Licciardello, che lo vede tutti i giorni. “Citru ha fatto il suo, dopo un mese di lavoro tranquillo. Se sta bene, sappiamo quanto il suo talento possa fare la differenza”.
Il meno sorpreso del ritorno di Ali è proprio lui: l’etneo trapiantato a Roma ha sempre creduto che questo giorno sarebbe arrivato. “In Italia quando corri forte sei super, poi quando hai qualche problema allora ci si dimentica facilmente di quello che hai fatto o sei in grado di fare. Ali è sempre stato una risorsa per l’azzurro. Ad Ancona ha stampato un grande tempo, figlio della sua condizione attuale. Lui è straordinario sul lanciato nei primi 40 metri. Ora dobbiamo sistemare qualcosa nel finale, anche per costruire la stagione all’aperto e puntare al minimo olimpico”.
foto Grana / Fidal