Correre sul tapis roulant non è poi così male: World Athletics vuole farci pure i mondiali

E’ innegabile: correre sul lungomare o in una stradina di campagna, calpestare le foglie, sentire il vento in faccia, salutare il conoscente che arriva nel senso opposto sono sensazioni impareggiabili per tutte le categorie di runner.
Se la mettiamo su questo piano, correre sul tapis roulant sarà sempre un’attività limitante dell’esperienza sensoriale, un procedere solitario e noioso. 

Eppure il noto tappeto scorrevole che fa capolino in ogni palestra esercita comunque un fascino che non appartiene solo ai fissati del fitness. Anche chi ama correre all’aria aperta si sarà imbattuto una volta nella vita in una sessione di corsa su tapis roulant e avrà capito che magari non è poi così male, specie nei mesi invernali, quando fa freddo e può risultare comodo rimanere in un ambiente protetto.

Correre sul tapis roulant: i vantaggi

Correre sul tapis roulant ha dunque dei vantaggi oggettivi, a cominciare da quegli che consentono di tenere sotto controllo la corsa, in maniera tale che risulti sicura ed efficiente.

– il ritmo: il tapis roulant è super preciso. Grazie alla superficie sempre uguale, consente di correre per tutto il tempo a un ritmo super costante.


– la pendenza: chi voglia dedicarsi gli allenamenti collinari, in base al luogo in cui vive, deve spostarsi anche di parecchi chilometri. Il tapis roulant permette di impostare durante le sessioni di allenamento la pendenza specifica, simulando l’esperienza del training in salita.

– il terreno: quante volte i runner sono costretti a correre su un asfalto sconnesso o a evitare pericolose buche? La condizione del manto stradale in moltissime zone d’Italia, del resto, lascia spesso a desiderare. Il tapis roulant, con la sua superficie ammortizzata, consente di correre senza fastidi e con meno traumi e può essere utile soprattutto quando si sta cercando di rimettersi in sesto dopo un infortunio.

intrattenimento: per gli appassionati di musica e video, correre sul tapis roulant significa anche la possibilità di farsi guidare dalla musica preferita senza i rischi di quando si è in strada. I “più integralisti” potranno anche piazzare uno schermo davanti a sé e gustarsi una serie TV o un evento sportivo continuando a fare attività fisica.

clima e logistica: correre sul tapis roulant può essere comodo per chi vive in un luogo molto freddo o piovoso e qualche volta non ha voglia di correre all’aperto. Le temperature troppo rigide costringono i runner a indossare vari strati di abbigliamento e a correre anche su superfici ghiacciate. Infine c’è chi lavora e può uscire solo di sera e al buio, ancora una volta con tutti i rischi connessi alla strada.

World Athletics pensa al mondiale

Non sarà certo per questi vantaggi, conosciuti da tempo, che World Athletics ha annunciato la concreta possibilità di introdurre un mondiale di tapis roulant.

La federazione internazionale sta in realtà continuando a guardarsi intorno per allargare il pubblico interessato ai suoi eventi e anche i milioni di runner che frequentano le palestre. “Dobbiamo portare il nostro sport dove si trovano le persone” ha dichiarato al proposito il presidente di WA, Sebastian Coe.

Gare virtuali di ciclismo sulla piattaforma Zwift.

L’atletica tenta di seguire l’esempio di chi questa mossa l’ha già fatta da tempo, coinvolgendo anche i propri campioni. È il caso del ciclismo, che in era pandemica, grazie a varie piattaforme come Zwift, ha introdotto gare virtuali sui rulli che sono diventate molto popolari, integrando di fatto tecnologia e attrezzature per esercizi indoor.

Il boom del ciclismo virtuale ha poi indotto l’Unione Ciclistica Internazionale a organizzare i campionati del mondo con il supporto della stessa Zwift, che potrebbe diventare il partner tecnologico anche di World Athletics.

In attesa di commentare le prossime mosse di Lord Coe e di chi gli sta intorno, noi abbiamo già un ipotetico personaggio copertina della corsa su tapis roulant: è Jakob Ingebrigtsen, che alle sessioni di tapis roulant dedica, secondo quanto risulta, gran parte della propria preparazione.

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