Agli Europei di Roma che scattano venerdì, l’Italia schiererà – come noto – la spedizione più numerosa di sempre. 116 gli atleti che non stanno nella pelle per indossare la maglia azzurra (a Monaco erano stati 101). Per alcuni di questi, sarà la prima volta agli Europei o in una grande rassegna internazionale. Per altri, le cosiddette seconde linee, l’occasione da sfruttare per scalare gerarchie e migliorarsi, alle spalle dei prim’attori a caccia di medaglie.
Scorrendo l’elenco, il primo nome nuovo che potrebbe sorprendere è quello di Luca Sito, quattrocentista milanese che quest’anno è esploso su tempi eccellenti (45″35 a Montreuil), tanto da meritare la convocazione – con ruolo da titolare recitato alla perfezione – per i mondiali di staffetta disputata a inizio maggio.
Nel salto in alto in cui tutti attendono Gianmarco Tamberi, punta a esaltarsi il 23enne Manuel Lando, personale di 2,25 realizzato l’anno scorso a Lignano Sabbiadoro. Pochi giorni fa, Lando è apparso in buone condizioni con il 2,23 di Essen, mentre nella stagione indoor, ad Ancona, era stato capace di salire fino a 2,24.
Da Livorno arrivano invece il discobolo Alessio Mannucci, che pochi giorni fa a Donnas si è migliorato di 80 centimetri lanciando a 64,97, e la quattrocentista Ilaria Accame, capace di 52″29 al meeting polacco di Gorzow, che agli europei di Roma verrà impiegata in staffetta, considerato l’affollamento nella disciplina con ben sette italiane sotto i 53″ in stagione, a cominciare da Borga e Polinari, rispettivamente 52″25 e 52″27.
Tra i grandi ritorni in ottica azzurra c’è da segnalare la scalata di Marta Zenoni, che a inizio 2023 si era operata a entrambi i tendini per la rimozione chirurgica degli speroni calcaneari (morbo di Haglund, lo stesso di cui ha sofferto Luminosa Bogliolo, altra assente di lusso agli Europei).
Dopo un discreto inverno la mezzofondista si è guadagnata un posto nei 1500 metri femminili, a scapito di una poco brillante Gaia Sabbatini, anche grazie al personale di 4:05.49 realizzato al meeting di Marsiglia.
A proposito di ritorni, ce l’ha fatta in extremis Filippo Randazzo: dopo due anni difficili a causa dei numerosi infortuni, il siciliano ha saltato 8,06 a Palermo e affiancherà dunque lo spauracchio Mattia Furlani nella pedana dell’Olimpico.
A proposito di giovani (e non parliamo dei top già affermati come Simonelli, Iapichino e Furlani), agli Europei di Roma potrà dire la sua Matteo Melluzzo, che ha strappato il pass per i 100 metri con il 10″13 di Roma e, di fatto, rimpiazza Samuele Ceccarelli.
Attesi anche Simone Bertelli, astro nascente nel salto con l’asta capace di 5,61 al Grifone Meeting di Asti, Aurora Vicini, che con il suo 1,92 invernale di Ancona, è la primatista stagionale in Italia nel salto in alto, e Alice Muraro, la più in forma nei 400 ostacoli (considerati gli ultimi affanni di Ayo Folorunso) con il 54″86 di Marsiglia a un solo centesimo dal minimo olimpico.
Attesi segnali, infine, anche da Veronica Besana, che aveva debuttato in azzurro ai mondiali indoor di Glasgow e che a Bruxelles è tornata a correre 13″ netti nei 100 ostacoli, dall’argento europeo under 23 dei 10.000 metri, Francesco Guerra, e dal decatleta trentino Lorenzo Naidon.