E’ sardo e corre velocissimo sui 200 metri. Non è Filippo Tortu, che rivedremo in primavera sfrecciare inseguendo gli europei di Roma e le Olimpiadi nonché idolo che ha avuto modo di incontrare la scorsa estate a Olbia, sperando in futuro di poterlo emulare. E’ Diego Nappi, non ancora 17enne talento di Porto Torres che ad Ancona ha buttato giù il nuovo primato nazionale allievi con 21”52, togliendo un altro primato a quel fenomeno di Andrew Howe.
Il tempo rappresenta la conseguenza di un percorso che rispecchia le qualità e l’abnegazione del ragazzo allenato da Marco Trapasso. Ma anche un nuovo punto di partenza: “Gli obiettivi ambiziosi non cambiano, ho voglia di fare grandi cose a prescindere dal tempo realizzato ai campionati italiani” spiega al telefono Diego Nappi, portacolori dell’Atletica Porto Torres che prima dell’era Covid giocava a calcio come portiere.
Poi l’amore a prima vista con l’atletica e un 9”70 al primo anno cadetto sugli 80 piani ma anche un 36”7 nei 300. Adesso le prospettive sono cambiate. E in questo 2024 arrivano i primi appuntamenti che contano anche all’aperto. “Gli europei di Banska Bystrica sono la gara che preparerò con attenzione, oltre ai tricolori all’aperto. Il mondiale under 20? Sarebbe la ciliegina sulla torta ma non è un obiettivo. Lo è invece scendere ancora di qualche centesimo rispetto al personale”.
Appassionato di basket, calcio, “Ma non ho una squadra a cui tengo particolarmente”, videogames, “Adoro giocare a Fifa” e musica “Preferisco il rap”, Diego frequenta il terzo anno del Liceo Sportivo di Sassari. Riesce a sviluppare al meglio i propri cavalli nei 200 metri, ma presto ci sarà tempo anche di curare i 100 e i 400 metri.
“L’aver superato Howe è una grossa responsabilità che sentiamo – spiega il tecnico Trapasso – Il record era nell’aria, perché Diego lo aveva già sfiorato di un centesimo tre domenica prima e anche le proiezioni in allenamento ci davano garanzie”.
La missione tricolore era anche occasione di riscatto per Diego Nappi, dal momento che nel 2023 era stato squalificato per invasione di corsia quando aveva la vittoria in tasca. “Siamo arrivati ad Ancona con la convinzione di disputare due finali. La prima, in batteria, per tentare il record italiano. La seconda per vincere il titolo. E ha funzionato”.
Ma quali sono le caratteristiche tecniche di Diego che fanno propendere per un grande futuro? “Sono molto fortunato ad allenarlo – ammette Trapasso – e non è solo questione di abilità, anche perché da piccolino non era ancora chiarissimo ciò che sarebbe potuto diventare. Il pezzo forte di Diego è l’apprendimento. Quando correggiamo qualcosa sulla tecnica, ad esempio su un angolo di passaggio, non ci dobbiamo più tornare, l’ha già acquisita. E’ una grande dote, non scontata a quell’età”.
Le possibilità di fare un 2024 all’insegna dei miglioramenti è alta. La stagione, molto lunga. “Sognare non costa nulla anche se ad esempio non so quanto possa essere pronto per i mondiali. Guardiamo più agli europei, dove al momento ha il secondo crono indoor. Saranno decisivi i prossimi 3-4 mesi per capire dove potrà arrivare quest’anno. Adesso abbiamo osservato alcune settimane di riposo assoluto e riprenderemo a lavorare sulla forza per evitare innanzitutto di farci male. Non possiamo focalizzarci solo sulla prestazione, altrimenti rischiamo di arrivare a luglio con le pile scariche”.