Temperature non proprio primaverili e, a un certo punto, la pioggia battente. Un meteo non proprio clemente ha salutato il Meeting di Savona e nessuno, quando si sono aperti gli ombrelli e gli atleti hanno cominciato a coprirsi, poteva immaginare quello che sarebbe successo di lì a poco.
Un pomeriggio storico per l’atletica italiana, grazie a tre star di un cast eccezionale. Zaynab Dosso, Leonardo Fabbri e Mattia Furlani. Tre nomi attesissimi, provenienti dalle medaglie iridate indoor e rappresentanti del nuovo che avanza dopo gli olimpionici di Tokyo.
Le tre meraviglie di Savona
Il sole a Savona è assente ingiustificato. Le nubi sono scure, ma i tuoni, nel giro di pochi minuti, arrivano dalla pista. Zaynab Dosso, nei 100 piani, batte due colpi. Il primo in batteria, correndo in 11″12, due centesimi in meno del record italiano che fino a poche ore prima deteneva in coabitazione con Manuela Levorato. Il secondo in finale, limando ancora dieci centesimi, per un 11″02 di peso internazionale e che fa sognare a tre settimane dagli Europei.
“Non vedevo l’ora di esprimermi nei 100 dopo la stagione indoor – ha spiegato Zaynab Dosso – Nella scorsa stagione mi ero infortunata in riscaldamento a Savona e per me si tratta di un brutto ricordo. Ma sono voluta ritornare per creare nuovi ricordi ed è andata bene”.
A qualche metro di distanza, Leonardo Fabbri è impegnato in una gara del peso che sembra uno show. Lancia in tutto quattro volte sopra i 22 metri, aggiusta i dettagli con Paolo Dal Soglio che lo attende alle sue spalle, si carica e tira fuori un’incredibile – ma ormai nell’aria – 22,95: sette centimetri oltre Modena. Ma ciò che più conta quattro in più del mito Alessandro Andrei, detentore di un primato nazionale che resisteva dal 1987. Ora è il quinto di sempre al mondo, il secondo in Europa, alle spalle del tedesco Timmermann (23,06). Ryan Crouser non è più così lontano.
“Finalmente mi sono preso questo record provinciale – ha detto scherzando Fabbri con riferimento all’altro fiorentino Andrei – Il livello si è alzato tantissimo e adesso lancio con facilità oltre i 22 metri e mezzo”.
Il terzo squillo arriva da un sempre più sfrontato Mattia Furlani. Prima atterra a 8,25, facendo meglio di Glasgow. Poi allunga a 8,36, per il nuovo record del mondo under 20. E’ il terzo azzurro di sempre all’aperto, dietro Howe ed Evangelisti.
“Cercavo da tempo questo risultato – ha ammesso Furlani – e c’è ancora tanto margine visto che siamo all’inizio della stagione. I soli due salti? Sabato torno in pedana ad Atlanta, negli Stati Uniti”.
Foto Colombo