Elena Bellò prepara il ritorno al passato: “Stagione negativa, niente benefici da altura e lavori lunghi”

Non tutte le ciambelle riescono col buco. Capita, a volte, che per renderle più gustose, modifichi o aggiungi qualche ingrediente, ma il sapore non è quello che ti saresti aspettato. E’ un po’ quello che è accaduto in questo 2023 a Elena Bellò.

L’ottocentista di Schio che vive a Trento e si allena sotto la guida di Alessandro Simonelli (nel suo staff anche il preparatore delle Fiamme Azzurre, suo Gruppo Militare, Marco Orsenigo e l’osteopata Matteo Fumagalli) è tornata da Budapest con il muso lungo, non essendo riuscita a superare il primo turno corso con il tempo di 2’01″38.

L’unico guizzo di Elena Bellò è arrivato sui titoli di coda, al Meeting dei Castelli di Bellinzona, con la vicentina che dopo quindici mesi dal Golden Gala 2022 dove aveva realizzato il personale con 1’58″97, è tornata a scendere sotto i due minuti, fermando il cronometro sull’1’59″15.

“La mia stagione è stata negativa – non ha dubbi la 26enne Elena Bellò – anche se aver ottenuto il minimo per Parigi proprio a Bellinzona mi ha dato un sospiro di sollievo per affrontare il 2024″.



Elena, ma cosa non ha funzionato?
“Non sono riuscita a raggiungere tutto quello che volevo. E’ successo che, nel tentativo di andare più forte, abbiamo apportato delle modifiche agli allenamenti e introdotto le prime esperienze in altura, ma il risultato è stato disastroso. Il mio fisico a luglio non ha dato le risposte che ci aspettavamo e mi sono trascinata fino ai mondiali con una condizione non all’altezza. Mi sono sentita bene solo a Bellinzona. Saranno tutte questioni da discutere col mio team alla ripresa della preparazione”.

Le modifiche agli allenamenti cosa hanno riguardato nello specifico?
“Abbiamo voluto introdurre nuovi stimoli, spostandoci più sui 1500, anche perché il mio allenatore vorrebbe esaltare il mio forte aerobico, conoscendo le mie lacune sulla velocità. Abbiamo dunque dato spazio all’aerobica e ai lunghi. Ma benefici, nessuno”.

Diciamo che questa stagione ti ha fatto capire i tuoi limiti.
“La definirei sperimentale. Abbiamo provato un’altra strada e io ho capito cosa vuole il mio corpo e quali sono le tipologie di allenamenti a me più adatti. I lavori lunghi e i ritmi dei 1500 non fanno per me. Gli 800 torneranno a essere il punto di riferimento. Non che non debba lavorare sui 1500. Anzi, andranno provati proprio in funzione degli 800. Come l’anno scorso, quando il 4’05″09 sui 1500 a Castiglione mi ha poi dato brillantezza per l’1’58” del Golden Gala”.

E i raduni in altura?
“Ne abbiamo fatti due, è stato un altro tentativo. Ma il prossimo anno credo proprio che non li rifarò”.

Hai parlato di obiettivi non raggiunti. Quali erano?
“Innanzitutto il tempo: avrei voluto scendere sotto l’1’58”. E poi lottare per una finale ai mondiali, consapevole che rispetto allo scorso anno, dove sarebbe bastato correre in 1’59″60, il livello si è alzato. Purtroppo mi sono trascinata dietro anche il problema ai femorali avuto a Eugene 2022. Un’annata difficile, ma non per questo mi ridimensiono”.

elena bellò.



E allora parliamo di 2024: Europei di Roma e Giochi di Parigi. Catalin Tecuceanu ci ha detto che non bisognerà scegliere tra i due eventi.
“Sono d’accordo con lui. L’estate prossima avrò 27 anni e per me quest’Olimpiade sarà fondamentale, anche se magari ne farò poi un’altra a 31 anni. Parigi non si può mettere in secondo piano e i due picchi di forma possono sicuramente essere trovati tra inizio giugno per gli Europei e inizio agosto per le Olimpiadi. C’è ancora più distanza rispetto all’accoppiata Eugene-Monaco di Baviera del 2022”.

In questo momento tu ed Eloisa Coiro siete il riferimento per gli 800 femminili
.
“Abbiamo dormito insieme nelle trasferte, sta migliorando tanto e ci confrontiamo. Ma non possiamo allenarci insieme dal momento che lei si approccia alla specialità da quattrocentista mentre io da pura mezzofondista. Le preparazioni sono completamente differenti”.

Studi Giurisprudenza a Trento. Ti aspetta un futuro in ambito legale?
“Difficilmente farò l’avvocato o il notaio, anche perché sarebbe impossibile conciliare atletica e praticantato. Però voglio avere tante porte aperte, non essendo ancora certa di volere un futuro all’interno delle Fiamme Azzurre”.

La stagione outdoor, per te, si è conclusa. Ora vacanze?
“Sì, parto tra qualche settimana per le Mauritius”.

Staccare la spina è quello che serve per mettersi alle spalle mesi complicati e ripartire con slancio, per riannodare i fili che la collochino stabilmente sotto il muro dei 2 minuti.




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