L’elisir di Giada Carmassi: dita incrociate per il ranking, poi può partire l’operazione Parigi

Da La Spezia – Un gradino alla volta, Giada Carmassi sta scalando la lista delle prestazioni all-time sui 100 ostacoli, ma soprattutto sta confermando lo stato di grazia con cui si è affacciata in questo 2024 che a 30 anni in un colpo solo le ha restituito i sacrifici e le peripezie di una difficile carriera.

Il 12″87 con cui è diventata ieri sera la quarta di sempre in Italia (dopo Bogliolo, Borsi e Caravelli, ndr) e si è riconfermata campionessa italiana a un anno di distanza dal primo titolo, è il tempo che sta per aprirgli le porte delle Olimpiadi. “Per Parigi è dura, ma ci si prova” ci aveva detto dopo i mondiali indoor di Glasgow. E invece…

Giochi a un passo per Giada Carmassi

Con i punti conquistati a La Spezia, Giada Carmassi dovrebbe essere al momento 39esima sulle 40 ammesse ai Giochi. Alla notizia sussurratagli all’orecchio dal d.t. Antonio La Torre dopo il traguardo, Giada è impazzita di gioia per poi ricordare a se stessa di incrociare le dita e aspettare ancora un paio di ore. Oggi si gareggia ancora in alcuni Trials in giro per il mondo ed è bene attendere martedì, quando verrà ufficialmente aggiornato il ranking di World Athletics.

Giada Carmassi ai mondiali indoor di Glasgow.


“Sono venuta qui per vincere e correre forte” le prime parole di Giada Carmassi in zona mista. Ultimamente, europei a parte, queste due cose le riescono molto bene. A Madrid, venerdì scorso aveva fermato i cronometri a 12″91. A fine maggio c’era stato il 12″95 di Bruxelles, mentre ieri stesso in batteria era stata capace di 12″96. Il sub-13″ è ormai ordinaria amministrazione per l’ostacolista ripresa quest’anno, proprio per la ritrovata verve, dal Centro Sportivo Esercito.

Serenità e velocità gli ingredienti per i sub-13″

“Queste prestazioni arrivano perché adesso ho raggiunto una serenità mai avuta in passato. Vado alle gare per divertirmi e prendermi quello che viene”. Merito del lungo percorso fatto insieme a coach Emanuele Olivieri a Padova. Una ricostruzione totale che ha fatto riemergere tutte le potenzialità della friulana, tornata a vestire la maglia della Nazionale dopo nove anni e che con Parigi potrebbe coronare un’intera carriera.

Ma c’è anche un dettaglio tecnico che spiega i riscontri cronometrici. “Sono migliorata tanto nella velocità. Non sono mai stata una da manuale dal punto di vista della tecnica e se sto abbassando i tempi limando centesimo dopo centesimo è perché sono più veloce rispetto agli anni scorsi”.

Foto Grana / Fidal

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