Agli europei di cross in programma domenica ad Antalya l’Italia punta forte anche sul quartetto della staffetta mista. Due anni fa, sul percorso della Mandria, in Piemonte, gli azzurri conquistarono la medaglia d’oro. Nel 2023, in Belgio, arrivarono invece ai piedi del podio. In entrambe le occasioni tra i frazionisti c’era Pietro Arese.
Il primatista italiano dei 1500 metri, ottavo nella finale olimpica di Parigi, è anche quest’anno il faro della squadra italiana: con lui, sul piatto tracciato turco di 6,3 km e nell’ordine ancora da stabilire (la prima e l’ultima frazione risultano leggermente piĂ¹ lunghe di quelle centrali e potrebbero essere affidate agli uomini), ci saranno anche Sintayehu Vissa, anche lei neo primatista italiana dei 1500, Sebastiano Parolini e Marta Zenoni (Majori ed El Kabbouri le riserve).
Tra una stagione e l’altra in pista, Arese ogni anno lotta volentieri sul fango per la maglia della Nazionale. Nell’avvicinamento agli europei ha disputato la Cinque Mulini sul percorso lungo, finendo quindicesimo dopo una gara d’attacco, per poi aggiudicarsi la settimana successiva il particolare format delle Survivor Series di Busto Arsizio.
“La condizione è buona e le motivazioni sono molto alte – spiega Pietro Arese in partenza per la Turchia – Non sarebbe male ripetere quanto combinato due anni fa in casa, anche se il quarto posto dell’anno scorso non è da buttar via nonostante bruci ancora. I numeri per far bene ci sono. Io e Sinta veniamo da un’annata esaltante. Lei ha fatto grandi volumi di lavoro in questo autunno e potrebbe essere il nostro asso nella manica. E Parolini e Zenoni hanno corso i cross corti di selezione in modo sublime (vincendo anche la Cinque Mulini, ndr). Oltre alla nostra, ci saranno perĂ² ottime Nazionali. Francia e Spagna sono le piĂ¹ temibili”.
Il quartetto transalpino, campione d’Europa in carica, si presenta con il quartetto formato da Bedard, Girard, Guillemot e Senard, mentre la Spagna schiera Adrian Ben, Jesus Gomez, Marta Perez ed Esther Guerrero. In lizza per le medaglie anche la Gran Bretagna: Bilyard, Deadman, Lay e Thorner.
Arese, come detto, si è testato coi big tre settimane fa alla Cinque Mulini, scegliendo di correre il lungo, nell’occasione sulla distanza di 9 km. “Non ho guardato in faccia a nessuno perchĂ© volevo provare a scoprire i miei limiti – racconta – Mi sono messo davanti anche se sapevo di non poter arrivare con i piĂ¹ forti. Mi dispiace solo che non si sia gareggiato sulla distanza degli europei (7,8 km, ndr). Credo che sarebbe stato opportuno che ci fosse una gara corrispondente a quella che affronteremo ad Antalya, anche perchĂ© la Cinque Mulini si è spostata a novembre, risultando tra le gare di selezione elette dalla federazione”.
Il portacolori delle Fiamme Gialle allenato da Silvano Danzi avrebbe forse voluto giocarsi su un percorso simile a quello degli europei una chance per rientrare tra gli azzurri chiamati a gareggiare nella prova individuale.
“Con un chilometro e mezzo in meno avrei potuto avere un riscontro piĂ¹ attendibile in chiave Antalya – precisa il piemontese di stanza a Varese – In ogni caso, la mia gestione dei cross su lunghe distanze deve migliorare, ma so che la corsa campestre non è la mia specialitĂ d’elezione bensì un’attivitĂ funzionale alla fase invernale della preparazione”.
Dopo gli europei, Arese chiuderĂ l’anno solare anche quest’anno a Bolzano, come big della BOClassic. Poi testa alle indoor: “PreparerĂ² solo gli europei, non mi dispiacerebbe dire la mia nei 3000 metri. La stagione sarĂ lunga e nei periodi morti si potrĂ provare qualcosa anche sulle siepi e nei 5000. E’ l’anno post olimpico e dunque è lecito ragionare in un’ottica diversa dal solito”.