La fascia refrigerante Omius si diffonderà su larga scala tra i runner?

E’ passato poco più di un mese dalla maratona olimpica di Parigi e una delle immagini che ha maggiormente catturato l’attenzione del pubblico è stato sicuramente l’arrivo Sifan Hassan – mezzofondista che è riuscita a compiere l’impresa di diventare tra le più grandi anche sui 42,195 km – a braccia alzate e con un‘insolita e a primo impatto pittoresca banda nera sul capo. Si tratta della fascia refrigerante Omius, che ai Giochi è stata portata in trionfo dall’olandese di origini etiopi, ma è stata indossata anche da altri atleti: Eliud Kipchoge, la medaglia d’argento Bashir Abdi e il tedesco Richard Ringer, suscitando grande curiosità e fermento nel mondo del running.

Come funziona la fascia refrigerante Omius?

Ideata nel 2013 dal messicano Gustavo Cadena, ingegnere fisico dell’Università di Monterrey, la fascia refrigerante Omius contribuisce a mantenere fresca la testa degli atleti, grazie all’ausilio di nanotecnologie che riescono a facilitare l’evaporazione del sudore.

La fascia, nella parte anteriore, prevede l’alloggio di venti cubetti composti da grafite. Durante lo sforzo fisico, di norma il sudore rimane intrappolato sulla pelle e impedisce o rallenta l’ingresso di sufficiente aria per raffreddare il corpo umano.

La fascia refrigerante Omius.


E qui entrano in gioco i cubetti di grafite, che grazie alle loro proprietà attirano e assorbono l’acqua, nella fattispecie il sudore, distribuendola su una superficie di pelle più ampia. In questo modo, facilitano l’uscita del calore, ricreando se vogliamo l’effetto del tipico panno bagnato in testa che tutti noi da bambini abbiamo messo in fronte quando eravamo febbricitanti. Non dimentichiamo infatti che responsabile della termoregolazione è l’ipotalamo, collocato nella zona centrale interna ai due emisferi cerebrali e dunque piuttosto sensibili ai segnali di comfort provenienti dalla fronte.

Il rapido dissipamento del calore crea spazio per altro sudore da smaltire. E così si innesca un vero e proprio ciclo: Omius riuscirà a refrigerare la testa fin quando ci saranno acqua (sudore) e aria nei cubetti. In pratica per tutta la durata della corsa, riproducendo il comportamento del radiatore di un’automobile e impedendo agli atleti il classico colpo di calore.

Vasto impiego nel triathlon: la compreranno anche i maratoneti?

Basandosi su principi scientifici, Omius non può essere considerato un oggetto ornamentale o la moda del momento. Era già stata utilizzata in via sperimentale nel 2021 da un gruppo di amatori e poi si è affermata su larga scala nel triathlon (in particolar modo nell’Ironman) e nell’ultracycling, essendo stata progettata fin dall’inizio per gli sportivi alle prese con gli sforzi prolungati.

La fascia refrigerante Omius è sicuramente un’innovazione molto importante nel panorama delle discipline endurance e potrebbe trovare spazio non solo nella maratona ma anche nella marcia, specialmente durante le competizioni estive che nell’atletica coincidono con le più importanti rassegne (europei, mondiali, Olimpiadi).


Le principali maratone in Italia e in giro per il mondo si disputano soprattutto in primavera e in autunno, quando non si corre di certo in condizioni estreme. Ma le temperature medie, come è noto a causa del surriscaldamento globale, continuano a innalzarsi e nel futuro anche Omius, prima azienda ad affrontare il tema di come aiutare la prestazione attraverso la gestione della temperatura corporea, potrebbe dare una mano significativa a sopportare meglio le fatiche di una prova dura come può essere la maratona o più semplicemente degli allenamenti nelle giornate più afose per tutti coloro che preparano le maratone d’autunno.

Essendo una novità per certi versi stravagante, Omius secondo noi presto vestirà nei prossimi mesi il capo di molti amatori, anche se il costo al momento risulta parecchio elevato per poter pensare che possa diventare un fenomeno di massa. A ricercarla potrebbero essere quei runner che inseguono il tempo o siano particolarmente condizionati dalle temperature elevate.

La fascia, disponibile sul sito ufficiale dell’azienda che adesso fa base a Indianapolis, costa 204 dollari e con un piccolo sovrapprezzo può essere installata anche su cappellino o visiera.
La spesa da sostenere si aggiungerebbe al costo altrettanto importante delle scarpe di ultima generazione a cui moltissimi runner ormai non intendono più rinunciare per le proprie gare.

Per informazioni sul prodotto visita omius.io

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