La stagione sta per entrare nel vivo anche per Francesco Pernici. Il 21enne della Val Camonica, nell’ultimo anno solare, ha dimostrato di avere coraggio da vendere. Sia a parole, dichiarando obiettivi molto ambiziosi ma in linea con il talento, che con i fatti, scendendo sempre in pista con la voglia di attaccare nella più imprevedibile delle gare, gli 800 metri.
A Budapest, Pernici, si ritrovò in azzurro con la spavalderia dei suoi 20 anni e da debuttante assoluto, mancando di un soffio la finale iridata.
Col nuovo anno, nonostante un problema fisico che ha condizionato l’inizio della preparazione, l’atleta bresciano ha fatto in tempo a prendersi il titolo italiano indoor assoluto ad Ancona e a strappare un biglietto per i mondiali di Glasgow, dove ha migliorato il personale in sala senza però superare le batterie.
La stagione all’aperto di Francesco Pernici è cominciata con dei segnali molto interessanti sulle distanze spurie. Prima i 500 metri, con l’1’01″18 (world leading 2024 e 5° tempo italiano di sempre) a Brescia. Poi il primato nazionale under 23 nei 600 (1’15″32) corso alla WMD Night di Milano.
Francesco, il debutto nei tuoi 800 metri si avvicina.
“E’ fissato per giovedì 16 maggio al Meeting di Montreuil, in Francia. Poi potrei replicare il 23 maggio al Grifone Meeting di Asti, ma non ne sono ancora sicuro. Dipende anche dal risultato di settimana prossima”.
La condizione sembra essere già molto buona.
“Insieme al mio allenatore (Dalmazio Borsini, ndr) abbiamo scelto di avvicinarci agli 800 per gradi, con l’obiettivo di correrli solo a maggio. Abbiamo prima svolto una preparazione mirata sulla velocità, che ha poi previsto la prima uscita in aprile nei 500 metri, e poi curato la resistenza alla velocità, per farci trovare pronti sulla distanza completa”.
Tra un mese ci sono gli Europei.
“L’obiettivo è quello di entrare in finale, ma c’è anche l’ambizione di arrivare a medaglia. Sono convinto delle mie possibilità e della crescita che dovrebbe portarmi a correre un crono importante”.
Quale tempo hai in testa?
“Quest’anno posso arrivare secondo le sensazioni anche a 1’43″9-1’44″0. L’obiettivo più immediato è realizzare l’1’44″70 che serve per andare a Parigi. Anche se per le Olimpiadi dovrebbe darmi una mano il ranking”.
Com’è stato il tuo inverno?
“Sono migliorato nella parte aerobica, peccato aver avuto tra ottobre e novembre un’infiammazione al ginocchio che mi ha costretto prima ad allenarmi a singhiozzo e poi a fermarmi per due settimane. L’infortunio ha rallentato il lavoro sulla velocità ed è per questo che ai tricolori indoor mi sono presentato un po’ in ritardo di condizione e in quelli della mia categoria (Francesco è ancora un Under 23) ho scelto di fare i 400. Poi è arrivata comunque la bellissima esperienza di Glasgow”.
A differenza di tanti colleghi del mezzofondo sei rimasto in Italia anche all’inizio della primavera.
“C’è stata l’opportunità di andare in Sudafrica, ma sia in autunno, tra infortunio e arruolamento nel gruppo militare, sia ad aprile, abbiamo preferito non correre alcun rischio e restare tranquilli in una stagione così importante e ricca di appuntamenti”.
A proposito di rischi: vedremo sempre un Pernici all’arrembaggio fin dai primi metri?
“E’ la mia caratteristica. Quando corro, non ho paura di niente. Penso a vincere, ma anche a divertirmi. Credo che, se si hanno le gambe, condurre la gara in testa possa rappresentare solo un vantaggio. E nella mia mente c’è sempre l’oro olimpico a Londra 2012 di Rudisha con il record del mondo stabilito correndo sempre davanti”.
In passato, a proposito di ambizioni, non hai fatto mistero di voler battere il cinquantennale record italiano di Marcello Fiasconaro: 1’43″7.
“E’ uno dei tanti obiettivi che ho in testa. Credo che tra non molto potrei farcela, in questo 2024 avvicinarsi a quel tempo sarebbe un grande successo”.
foto Grana / Fidal