Un post al giorno. Uno per ogni anno di carriera. Il primo, tre giorni fa, sul salto da 2,06 con cui strappò nel 2009 la qualificazione ai mondiali under 18. Il secondo, due giorni fa, che ritrae un salto da 2,10 ad Ancona, nel 2010. E un altro ancora, ieri: correva l’anno 2011 e Gianmarco Tamberi saltava già 2,25 agli europei under 20 di Tallinn, misura che gli valse la medaglia di bronzo, la prima in campo internazionale.
Di post ne arriveranno altri nei prossimi giorni. Uno storytelling sui social, come il campione olimpico di Tokyo 2021 ci ha ormai abituati, per ripercorrere tutto quello che è stato. Un’altra trovata (marketing?) per far parlare di sé e condividere il suo stato d’animo con i follower. E che sotto mentite spoglie potrebbe anche preparare il suo addio all’atletica.
Sul futuro, il numero uno del salto in alto, spettatore qualche settimana fa del Memorial Giovannini, non si è ancora sbottonato ufficialmente. Tenendo col fiato sospeso i tantissimi appassionati che gli sono stati sempre a fianco impresa dopo impresa.
Il 2024 di Tamberi è stato segnato dalla medaglia d’oro ottenuta agli Europei di Roma (con la migliore prestazione al mondo dell’anno), dal diamante della Diamond League ma soprattutto dalla grandissima delusione dei Giochi Olimpici di Parigi, quando una colica renale gli ha impedito di essere competitivo e difendere il titolo conquistato tre anni prima.
L’esperienza parigina ha messo in moto nella sua mente profonde riflessioni sul futuro. Continuare a fare sacrifici per restare il numero uno della specialità o chiudere una carriera formidabile all’alba dei 33 anni?
Le strade davanti al marchigiano restano sostanzialmente tre. Quella meno probabile, al momento, sembra quella di tirare avanti fino a Los Angeles 2028. Più probabile gareggiare un altro anno per provare a confermare il titolo di campione del mondo in quella Tokyo che lo consegnò alla leggenda. Oppure ritirarsi.
Passano le settimane e di notizie ufficiali non ce ne sono. E niente è trapelato dal suo staff, che ha sempre lasciato ogni comunicazione al capo della baracca. I fan sono ormai abituati ai coup de theatre di Gimbo. E lo amano anche per questo. Oggi dovrebbe uscire il post relativo al 2012. Continuando così, tra 13 giorni, arriveremo al 2025 e magari sapremo qualcosa di più sulle sue intenzioni. Il suo modo di comunicare può non piacere a tutti. Ma qualsiasi sia la decisione presa, sarà un successo. Cosa vuoi dire a un campione così?
foto Grana / Fidal