Qualcosa, a livello giovanile, negli ultimi tempi si è mosso anche nel giavellotto. Merito, tra gli altri, di Lucio Visca, fresco campione italiano junior che difenderà i colori azzurri ai mondiali di Lima.
Visca, romano di Rocca di Papa, ha vissuto una stagione molto positiva, fatta di misure sempre crescenti e mirata all’appuntamento clou rappresentato dalla rassegna iridata che scatta la prossima settimana.
Con 68,75 metri, Lucio aveva già ottenuto il minimo per i mondiali a gennaio, ma poi si è migliorato strada facendo: emblematico il 71,85 realizzato a metà giugno al Challenge di Brescia per finire con il nuovo personale di 73,31 firmato ai campionati italiani di Rieti a fine luglio, misura non lontana dal primato nazionale junior di Giovanni Frattini.
“Dal settembre scorso, con mio padre (Alberto Visca, il suo allenatore) siamo riusciti a tirare fuori dei progressi tecnici importanti che mi hanno consentito di sbloccarmi dalla media di 66-67 metri su cui viaggiavo l’anno scorso. A essere perfezionata è stata soprattutto la rincorsa” spiega Lucio Visca, che i primi anni nell’atletica li ha trascorsi lanciando il martello come al papà, prima di emulare la sorella Carolina e scoprire al secondo anno da cadetto le qualità con il giavellotto da 700 grammi.
Visca arriva in Perù con l’ottavo accredito al mondo. E chi lo precede non è così distante, eccezion fatta per lo sloveno Tersek allenato dal mito Zelensky, capace di lanciare oltre gli 80 metri e assoluto favorito per la medaglia d’oro.
“L’obiettivo è quello di fare una bella finale – continua Lucio Visca, portacolori delle Fiamme Gialle Simoni che si allena anche ad Ariccia, Lanuvio e Frascati – I migliori sono atleti capaci di lanciare dai 73 ai 75 metri, quindi può succedere di tutto. Io ci arrivo bene, ho avuto il percorso che avevo immaginato a differenza di quanto accaduto l’anno scorso, quando dopo il minimo per gli europei di Gerusalemme ottenuto ad aprile, non sono riuscito a compiere ulteriori passi in avanti. Questo 2024 lo voglio chiudere in crescendo. Mi piacerebbe arrivare ai 74-75 metri e stabilire il record italiano. Per poi allungare ancora nel 2025″.
Lucio, nelle sue sessioni di allenamento, dedica molto tempo alla corsa mentre il giavellotto è tra le sue mani per tre volte alla settimana. Il suo idolo è Julian Weber, ma alle Olimpiadi ha apprezzato le gesta del pakistano Nadeem: “Un po’ me l’aspettavo il suo oro…” ammette.
Due giorni prima degli Assoluti di La Spezia ha conseguito la maturità presso il Liceo Artistico Paritario S. Giuseppe di Grottaferrata. “Avevo cominciato con l’alberghiero ma dopo il Criterium Cadetti ho scelto di coltivare la passione per l’atletica e il Liceo Paritario mi ha permesso di avere qualche mattina libera per i doppi allenamenti”.
Ama la storia dell’arte e l’architettura, oltre all’informatica. Questo è anche l’anno della patente, che prenderà subito dopo l’esperienza di Lima. “L’auto che guiderò? Deciderò insieme ai miei genitori, io ho una passione per le Bmw ma vedremo…”. Chissà che con una medaglia mondiale non arrivi un bel regalo a quattro ruote.
foto Galli / Fidal