Giuseppe Disabato e un bronzo per entrare tra i grandi della marcia: “Ora il test nella 20 km”

Dopo Erika Saraceni e Matteo Sioli, completiamo il ciclo di interviste dedicate alle tre medaglie conquistate dagli azzurri ai mondiali under 20 di Lima con Giuseppe Disabato, bronzo nei 10.000 metri di marcia.

In Perù, Giuseppe Disabato ha rispettato i pronostici che lo volevano come uno dei candidati a salire sul podio iridato. L’allievo di Tony Esposito (che è anche suo zio, proviene dal mondo delle maratone) all’Amatori Atletica Acquaviva quest’anno aveva già ben figurato sullo scenario internazionale, cogliendo il quinto posto nella 10 km su strada ai mondiali a squadre di Antalya con il primato di 40’32”, oltre a confermarsi il miglior junior d’Italia ai tricolori di Rieti.

Il 17enne di Cassano delle Murge (Bari) è andato vicino al metallo più pregiato, pagando pegno solo nell’ultimo giro rispetto al vincitore, il tunisino Rayen Cherni, e al secondo classificato, il messicano Emiliano Barba.

“Ho fatto la gara che volevo – racconta Giuseppe Disabato – mettendomi davanti a fare selezione. Nell’ultimo giro i miei diretti avversari avevano più energie, ma sono felice così, per gli allunghi e i cambi di ritmo che ho saputo gestire durante la gara. Questa medaglia mi ripaga dei sacrifici fatti negli ultimi tre anni, da quando ho cominciato a dedicarmi solo alla marcia”.

L'esultanza di Giuseppe Disabato.


Del resto, il nuovo record italiano under 20 di 39’31″25 la dice lunga sulla tua prestazione a Lima.
“Ho migliorato il personale di oltre un minuto rispetto alla strada e di due minuti su pista. Ho preparato questo mondiale in modo ideale, anche con un periodo di altura molto positivo trascorso a Roccaraso”.

Sei un altro pugliese che potrebbe raccogliere l’eredità di Stano, Palmisano e Fortunato.
“Stiamo parlando di tre marciatori di altissimo livello. Provengono da paesi diversi ma comunque vicini. Non possono non essere la mia fonte d’ispirazione, sogno di replicare quello che hanno fatto o stanno facendo nella marcia”.

Come ti sei approcciato ai mondiali, sapendo di essere uno degli azzurri con maggiori possibilità di medaglia?
“Sono riuscito a non sentire la pressione grazie al mio allenatore e alla mia famiglia, che hanno fatto sì che la mia mente fosse abbastanza libera da ansie o stress”.


La stagione è finita?
“L’ultimo obiettivo è la 20 km di Prato, il 13 ottobre, in occasione dei Cds. Sono curioso di vedere come risponderò alla distanza che percorrerò per la prima volta. Quest’anno mi sono concentrato sulla 10 km, ma ho svolto diversi allenamenti con il chilometraggio allungato e credo di essere abbastanza pronto per questa nuova sfida”.

Insieme al tuo allenatore su cosa vi siete concentrati durante questo 2024?
“Abbiamo cercato di correggere l’irrigidimento delle spalle quando i ritmi si fanno sostenuti. E poi stiamo sistemando la rapidità del passo. Avere un passo lungo come il mio è un’arma a doppio taglio: a volte può penalizzarmi nei cambi di ritmo”.

Il podio della gara di marcia con il bronzo di Disabato.


Cosa studi?
“Sto per iniziare il quinto anno di Informatica ad Acquaviva. Non so come proseguirà la mia carriera, ma se non ci fosse l’atletica sarebbe il settore che più mi affascina. E’ un mondo in continua evoluzione e offre le migliori prospettive di lavoro”.

Cosa ti piace oltre alla marcia?
“Amo viaggiare per scoprire posti nuovi. Quest’anno, grazie alla marcia, è stata un’emozione poter visitare la Turchia e il Sud America. Mi ha permesso di conoscere nuove culture. Spero di realizzare al più presto uno dei desideri che ho fin da bambino, ovvero visitare gli Stati Uniti”.

Potrebbe interessarti anche...

Gli articoli di questo autore

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *