Uno dei grandi personaggi dell’atletica azzurra di quest’anno è senza dubbio Leonardo Fabbri, medaglia d’argento nel getto del peso ai mondiali di Budapest.
Al ritorno dall’Ungheria, abbiamo raccontato il suo percorso di crescita anche attraverso le parole di coach Paolo Dal Soglio.
Tra le chiavi del successo del ragazzone fiorentino arrivato al vertice della specialità c’è anche la sua rilevante perdita di peso (-16 kg) ottenuta affidandosi alle sapienti mani del nutrizionista Diego Fortuna, uno che l’atletica (e i lanci) la conosce benissimo, non fosse altro per essere stato discobolo di riferimento della nazionale (una sfilza di titoli italiani nonché un oro ai Giochi del Mediterraneo) e poi anche allenatore azzurro.
“L’esperienza con Leonardo Fabbri è nata grazie all’amicizia fraterna che mi lega a Paolo Dal Soglio – spiega Diego Fortuna -Siamo stati compagni di squadra nei Carabinieri e di Nazionale per vent’anni e con lo sviluppo delle rispettive attività la collaborazione per seguire gli atleti dei lanci è stata inevitabile. Anche perché abitiamo a 30 km di distanza l’uno dall’altro. E quando allenavo la Nazionale (fino ai Giochi di Rio 2016) avevamo creato insieme un buon gruppo di discoboli e pesisti a Schio”.
L’essere stato un lanciatore non è cosa di poco conto per poter “leggere” le esigenze di Leo Fabbri.
“C’è un duplice vantaggio, perché se da un lato conosco la realtà dei lanci, dall’altro è importante conoscere le necessità dal punto di vista nutrizionale e anche l’aspetto psicologico. Non è infatti solamente un discorso di fabbisogni. Occorre ragionare sulle attività impostate, su quello che si prova dopo una seduta di peso per niente comparabile a una seduta di corsa a piedi, a un giro in bicicletta o all’allenamento della tecnica nei 100 ostacoli”.
Che tipo di dieta osserva Leo?
“Possiamo riassumerla in due fasi, legata alle due fasi di preparazione della stagione. Nella prima parte dell’anno bisogna seguire la capillarizzazione, i lavori aerobici di resistenza, la costruzione di base per sostenere volumi di lanci elevati e sedute di forza di un certo tipo. In questa fase, l’alimentazione è ricca di frutta, verdura, carne, pesce e frutta secca. Ed è molto attenta all’utilizzo di pasta, riso e amidi in generale, che sono ridotti quasi a zero. E’ questa la fase di preparazione del fisico. Ed è anche il momento giusto per perdere eventuali chili in più”.
La seconda fase?
“Prevede l’inserimento dei carboidrati, che permettono di ottimizzare il lavoro in palestra, di migliorare la forza e sostenere quei picchi di fame che subentrano in un periodo di consumo calorico molto più elevato. La difficoltà è sempre quella di riuscire a trovare il giusto compromesso. Ed è fondamentale prevedere i cosiddetti momenti di sgarro, che hanno il duplice scopo di rilassare la mente e di incamerare ciò che è necessario per l’organismo, come le proteine con una bella grigliata o gli amidi con un piatto di spaghetti allo scoglio”.
E gli integratori?
“E’ giusto seguire le stagioni. In inverno, ad esempio, si deve prestare attenzione alla vitamina D, poi ci sono le classiche proteine in polvere e aminoacidi ramificati. Ma ricordiamo che senza alimentazione corretta non si va da nessuna parte. Gli integratori sono inutili se si mangia male. E’ una questione di cultura”.
Quali consigli dai a Leo invece durante le gare?
“Di mangiare bene ma non in modo maniacale. Non si può aggiungere ulteriore stress a quello della gara e degli spostamenti. Quando si gareggia all’estero, ci sono anche delle difficoltà oggettive a trovare quello che si vuole. L’importante è avere una formazione di base per saper scegliere in maniera corretta. Tenere la mente sgombra almeno a tavola ha la sua importanza. Introdurre troppo stress sarebbe compromettente. Questo chiaramente vale per i lanci, per salti e mezzofondo il ragionamento è diverso”.