Due mesi fa, a Barcellona, Jacob Kiplimo ha stupito il mondo del running correndo la mezza maratona per la prima volta sotto i 57 minuti. Il crono di 56’42” ha spazzato via di quasi un minuto il precedente primato mondiale firmato solo pochi mesi prima dall’etiope Kejelcha a Valencia ma soprattutto ha aperto il dibattito in proiezione maratona, dove l’ugandese esordirà domenica prossima in una Maratona di Londra che ha già catturato l’attenzione di appassionati e addetti ai lavori sin da quando è stata ufficializzata la lista degli élite in gara.
Riuscirà Kiplimo a infrangere nella city il primato del mondo del compianto Kelvin Kiptum e a essere il primo uomo a scendere sotto le due ore nella 42K? “Volare nella mezza non significa automaticamente fare il record anche nella maratona. Non è un’equazione matematica. Potrebbe aver bisogno di più tempo per maturare dal punto di vista fisiologico certi tempi. Kiplimo è dotato ma non conosciamo ancora come risponderà sulla distanza lunga” disse Orlando Pizzolato alla nostra testata in un’analisi tecnica dopo il clamoroso risultato di Barcellona.
Ma il ragazzo cresciuto in Uganda alle pendici del Monte Elgon, fratello di Robert Chemonges, Victor Kiplangat e Oscar Chelimo, potrebbe già sapere come si fa. Ne ha parlato di recente anche Giuseppe Giambrone, che lo ha allenato sulle colline del Tuscany Camp per circa tre anni. L’allora 15enne Kiplimo, secondo le rivelazioni del tecnico siciliano al mensile inglese Athletics Weekly, durante un test chiave per i suoi metodi di allenamento corse un’ora a un ritmo vicino ai 2’40” al km, simile a quello che avrebbe tenuto sulle strade di Barcellona nove anni più tardi.
Seppur giovanissimo e senza super scarpe, Kiplimo dimostrò subito di avere capacità aerobiche fuori dalla norma, certificate dalla misura del lattato. Al termine di quel test, il suo valore era di soli 1,9 millimoli: a quel ritmo avrebbe potuto smaltirlo in modo più veloce del suo accumulo e sarebbe stato verosimilmente brillante ancora a lungo. Non si è mai vista tanta intensità con un così basso livello di concentrazione di lattato nel sangue…
Fu quel test a suggerire a Giambrone previsioni rosee sul futuro in maratona di Jacob, che nel frattempo avrebbe poi vinto due titoli mondiali di corsa campestre e due bronzi olimpici e mondiali nei 10.000 metri in pista.

Il motore di Kiplimo, sulla carta, è dunque già in grado di correre in 1h58′ o 1h59‘ la maratona. Che ci riesca al primo colpo non è affatto scontato. Se i pacer gli permettessero di passare ai 21K in 60′, Kiplimo potrebbe in un certo senso sentirsi abbastanza comodo e fresco per attaccare il negative split.
Ma queste sono solo ipotesi che andranno verificate sul campo, perché la maratona è altra cosa rispetto alla mezza e Kiplimo dovrà dimostrare capacità di gestirsi anche sotto il profilo della corretta nutrizione per poter risultare l’esordiente più veloce di sempre e sconquassare il mondo della maratona. Ma se tutto va come deve andare, ne vedremo delle belle…