Mattia Bartolini sul disco volante. Il tecnico Angius: “Agonista puro e piedi eccezionali”

Dal settore giovanile arrivano segnali confortanti per il settore lanci, che a livello assoluto presenta non pochi lati oscuri e carenza di atleti di vertice.

In chiave futura, qualcosa si muove nel disco, anche per merito delle prestazioni di Mattia Bartolini, classe 2008, portacolori dell’Atletica Grosseto.

Bartolini, che studia al Liceo Linguistico della città toscana, è salito agli onori della cronaca per aver ottenuto la misura monstre di 53 metri e 87 centimetri a Parma nello scorso mese di giugno, con cui ha aggiornato il Record Italiano Cadetti dopo 48 anni!


Lo stesso Bartolini ha dominato la stagione outdoor, confermandosi ai tricolori di Caorle Under 16 con la misura di 50,40 m.

Ad allenare Mattia Bartolini, che dal 2024 sarà allievo di primo anno, è Francesco Angius, da 27 anni decano degli allenatori nonché responsabile del settore lanci della Nazionale juniores e prof. di Scienze Motorie. Nello staff tecnico che segue Bartolini c’è anche Serghei Haivaz.

Angius, dall’alto della sua esperienza, si è accorto ben presto del talento di Bartolini, un passato da tennista, che già “al primo anno tra i Cadetti era capace di lanciare oltre i 37 metri e di raggiungere la finale dei campionati italiani. Nessuno aveva notato Mattia, abbiamo iniziato a lavorare con impegno e serietà e il ragazzo ha preso fiducia. Mattia è un agonista puro. Quando va in pedana vuole assolutamente vincere. E poi, non conosce l’emozione”.

La crescita atletica e tecnica di Bartolini, dopo tutto, è appena cominciata. “Nessuno si aspettava i 53 metri – ammette Angius – Ma sono quei lanci in cui vien fuori un movimento perfetto non preventivato. Mattia l’exploit l’ha fatto prima del previsto. Lui vale i 50 metri e mezzo, ovvero la misura fatta agli italiani e anche nei test di allenamento”.


Rivedremo Mattia in un paio di gare giovanili al coperto, dove gli Allievi competono insieme agli juniores (dettaglio non di poco conto visto che il peso del disco negli under 20 passa da 1,5 kg a 1,75 kg). Poi tutto sui campionati italiani outdoor. “Nella nuova categoria non sarà il favorito, ma puntiamo come minimo all’ingresso in finale” precisa il tecnico.

Ma Mattia Bartolini può essere considerato il classico talento puro? Ad Angius questa definizione non piace. “E’ un ragazzo con buonissime doti, che dovrà crescere innanzitutto a livello giovanile e poi sarà chiamato a compiere il salto in quello assoluto. Ne abbiamo visti tanti ragazzi non mantenere i buoni auspici. Lui deve rimanere coi piedi per terra. Per adesso parlano i risultati. Di sicuro è uno molto motivato e anche ben seguito dalla famiglia”.

Una cosa è certa: Bartolini si dedicherà al 100% al lancio del disco. “Non è così alto per il peso ed è piccolino di struttura per pensare al martello. Il giavellotto? Troppo rigido dal punto di vista scapolo-omerale. Non mi sembra il caso…”.

E allora che discobolo è? “Le qualità di Mattia sono tre: piedi eccezionali, grandissimo uso delle rotazioni e finale naturale“. Che andranno alimentate pian piano, assecondando la sua crescita: “Prima l’atleta, poi il discobolo. Per il momento dobbiamo concentrarci sull’apprendimento tecnico e sulla molteplicità dei gesti: dal saltare alla velocità. Da junior ci sarà spazio per la specializzazione”.

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