FONTE COMUNICATO STAMPA
Si respirerà aria iridata domenica 3 settembre allo Stadio Colbachini per il Meeting di Padova, lì dove le stelle della regina degli sport torneranno a brillare subito dopo aver esaltato gli appassionati di atletica ai Mondiali di Budapest.
Tutto è pronto per la XXXVI edizione che vedrà il suo clou con le 14 gare dei big a partire dalle ore 18,30 (con diretta tv su Rai Sport Hd, telecronaca di Franco Bragagna con Manuela Levorato al commento tecnico), precedute dalle prove giovanili, master e paralimpiche dalle ore 16.
Internazionale il Meeting di Padova lo si può definire a buon diritto, perché in tutto saranno 30 i Paesi rappresentati in gara da almeno un atleta. Nutrita anche la pattuglia azzurra che, nel programma principale, conta una sessantina di elementi.
Se il nome da copertina è indubbiamente quello dell’americana Sha’Carri Richardson, medaglia d’oro nei 100 e nella 4×100 e bronzo nei 200 nella rassegna iridata da poco conclusa in Ungheria, è doveroso citare gli altri atleti andati a medaglia in terra magiara e pronti a incantare il pubblico padovano.
È il caso della statunitense Twanisha Terry, che ha diviso con lei il gradino più alto del podio con la 4×100 e che ora è pronta a sfidarla, in un 100 femminile in cui non è da meno Briana Williams, oro con la 4×100 giamaicana a Tokyo.
Del primatista nazionale giamaicano Tajay Gayle, col suo 8.69 nella top ten dei più forti lunghisti della storia, campione iridato a Doha e medaglia di bronzo ai Mondiali di Budapest.
Dell’azzurro Leonardo Fabbri, argento ai Mondiali e pronto a dar vita una sfida stellare nel getto del peso col compagno di nazionale Zane Weir, campione europeo indoor 2023, e con l’americano Joe Kovacs, bronzo a Budapest dopo essere stato due volte oro mondiale.
Ma sul podio magiaro sono salite anche le staffettiste Alexis Holmes e Tereza Petržilková, di scena nel giro di pista. 17, in tutto, i finalisti agli ultimi Mondiali pronti a esibirsi di fronte al Meeting di Padova, 7 i medagliati iridati.
«L’impegno è quello di rendere domenica 3 settembre una giornata da ricordare, per tutti – ha spiegato il presidente di Assindustria Sport Roberto Gasparetto – Giovani e meno giovani potranno gareggiare nello stesso evento assieme ai campioni, in quello che sarà un autentico pomeriggio di festa, senza contare la vetrina a disposizione del mondo paralimpico. Le stelle della grande atletica internazionale si esibiranno al Colbachini, facendo rivivere “dal vivo” le emozioni regalate dai Giochi Olimpici di Tokyo e dai Mondiali di Budapest. In questo senso il Meeting è sia un grande spettacolo, apprezzabile a tutte le età, sia una sorta di volano, che interpreta un’esigenza del movimento sportivo regionale. Negli ultimi anni, infatti, è cresciuta costantemente la richiesta di tesseramento da parte dei ragazzi, spinti anche dallo spirito di emulazione dei grandi campioni dell’atletica azzurra e mondiale. Sono giovani che vedono dal vivo le stelle di questo sport bellissimo e che, animati da un positivo desiderio di mettersi a propria volta in gioco, iniziano a frequentare gli impianti del territorio. Oggi non possiamo che essere orgogliosi di essere qui, pronti a presentare l’edizione numero 36 di un evento che, dal 1987, ci ha permesso di applaudire ben 89 campioni olimpici».
Prima delle gare dei big sarà riproposta quella che è stata una delle intuizioni vincenti degli ultimi anni, vale a dire l’apertura dedicata al settore giovanile, a quello master e al movimento paralimpico, in modo da far diventare il Meeting una vera e propria festa per il territorio. Nel carnet 50 Esordienti, lungo Esordienti, vortex Esordienti, 4×100 Ragazzi/e, 4×100 Cadetti/e, giavellotto Allievi, 100 U23 maschili, 100 U20 femminili, 100 Master (maschili e femminili) e 100 Fispes (maschili e femminili). Da segnalare che il giavellotto allievi varrà per il terzo Trofeo David Cittarella, voluto per ricordare l’atleta del settore giovanile delle Fiamme Oro venuto a mancare improvvisamente a nemmeno 17 anni nel 2019: prova, questa, che sarà affiancata da una gara assoluta in cui figurano anche Roberto Bertolini (Fiamme Oro) e Mauro Fraresso (Fiamme Gialle).
Di seguito, gara per gara, un prospetto delle altre sfide più interessanti in programma al Meeting di Padova.
100 Uomini. Sulla carta è una sfida tra due sprinter da 9”96: lo statunitense Kyree King e il plurimedagliato olimpico e mondiale canadese Aaron Brown. La gara presenta ai blocchi anche tre campioni nazionali: quello americano dei 60 indoor J.T. Smith, il tedesco Yannick Wolf e il belga Kobe Vleminckx. E per l’Italia c’è Andrea Federici.
400. I migliori primati personali sono quelli dell’atleta del Botswana Baboloki Thebe (44”02, bronzo a Tokyo con la 4×400 del suo Paese) e dell’americano Michael Cherry (44”03), che a Tokyo è stato oro olimpico con la 4×400. Occhio allo spagnolo Inaki Canal, argento ai Mondiali indoor 2022 con la 4×400 e al nigeriano Dubem Nwachukwu (44”81). A rappresentare i colori azzurri il finalista della 4×400 ai Mondiali Edoardo Scotti e Bryan Lopez.
800. Il più atteso al Meeting di Padova è sicuramente l’atleta di casa, il padovano Catalin Tecuceanu, portacolori delle Fiamme Oro di stanza a Trebaseleghe, semifinalista ai Mondiali di Budapest, dove ha realizzato il suo personale in 1’44”79: un risultato, questo, che lascia ipotizzare un attacco al record del Meeting, l’1’44”72 di un altro padovano, Andrea Longo. Sulla sua strada l’azzurro Francesco Pernici, il bosniaco “veronese” Amel Tuka, medaglia di bronzo ai Mondiali di Pechino 2015 e d’argento a Doha 2019, un eccellente primato di 1’42”59 sul doppio giro di pista. Ma attenzione anche al britannico Elliot Giles, bronzo europeo nel 2016, e all’americano Bryce Hoppel, finalista a Budapest. Saranno due le serie degli 800, con la seconda interamente composta da atleti italiani, guidata dal vicentino – e già campione italiano – Enrico Brazzale.
1.500. I migliori tempi appartengono allo spagnolo Igancio Fontes (3’33”27), finalista a Eugene, e al campione nazionale belga Ruben Verheyden (3’33”77). Attenzione all’azzurro Ossama Meslek, primatista italiano indoor.
110hs. Il personale migliore appartiene all’americano Jamal Britt (13”08). Per l’Italia c’è il poliziotto Hassane Fofana, nove volte campione italiano, semifinalista a Budapest.
Lungo. Sei atleti con un personale sopra al muro degli 8 metri. Palmares alla mano, non può non spiccare la presenza di Tajay Gayle: il giamaicano è uno dei più attesi di questa edizione. E non potrebbe essere altrimenti, visto che parliamo di un lunghista da 8.69 metri, campione del mondo a Doha nel 2019 nonché medaglia di bronzo ai Mondiali di Budapest. Ci sono anche il pluricampione nazionale sloveno Marko Ceko (8.27), l’americano Will Williams (8.23), finalista a Budapest, il campione nazionale australiano Liam Adcock (8.15), il campione nazionale transalpino Tom Campagne (8.12) e il suo connazionale Erwan Konate (8.12).
Peso. Leonardo Fabbri, splendida medaglia d’argento ai Mondiali di Budapest – che torna su una pedana già capace di premiarlo più volte in passato, a partire dalla vittoria colta agli Assoluti del 2020 – contro il campione europeo indoor Zane Weir, finalista olimpico e mondiale, nonché recordman italiano indoor. Basterebbero i loro nomi a nobilitare la gara, ma ci sono anche Lorenzo Del Gatto, terzo alle loro spalle agli ultimi Tricolori e, soprattutto, il grande Joe Kovacs, bronzo a Budapest, ma anche due volte campione del mondo e altrettante argento olimpico, forte di un personale stratosferico di 23.23 metri, il migliore fra quelli degli atleti in gara. Il getto del peso, al Meeting di Padova, sarà per palati raffinati.
100 donne. La stella è lei, Sha’Carri Richardson (10”65), ma tutta la gara sarà di livello siderale. A chiarirlo bastano i nomi diTwanisha Terry (10”82), compagna di staffetta di Richardson a Budapest; Briana Williams (10”94), oro con la 4×100 giamaicana ai Giochi Olimpici di Tokyo; la sua connazionale Jonielle Smith, oro a Doha con la staffetta veloce, e Anthonique Strachan (10”92), sesta nei 200 agli ultimi Mondiali.
400. La campionessa olimpica con la 4×400 a stelle e strisce Kaylin Whitney (50”29); la sua connazionale Alexis Holmes (50”32, oro con la 4×400 mista a Budapest); la ceca Tereza Petržilková, medaglia di bronzo della 4×400 mista nella kermesse magiara; le staffettiste azzurre finaliste a Budapest Anna Polinari e Alessandra Bonora, dove era presente anche la francese Camille Seri, e la primatista portoghese (50”59, 15 volte campionessa del suo Paese) Catia Azevedo. Signore e signori, un gran giro di pista.
800. Sfida tra l’americana Sage Hurta-Klecker (1’57”85) e la slovena Anita Horvat (1’58”73), argento agli Europei indoor 2023. Occhio all’irlandese Ciara Mageean, quarta a Budapest nei 1.500 ma forte anche negli 800 (il suo 1’59”27 è il record del suo Paese), alla tedesca Christina Hering (1’59”41) e alla primatista danese Annemarie Nissen. Per l’Italia c’è Eleonora Vandi.
1.500. Due le serie, concorrenza nutrita e tanta Italia, con al via con la finalista olimpica Nadia Battocletti, Sintayehu Vissa, Federica Del Buono, Elisa Bortoli, l’azzurra di casa Assindustria Sport Laura Dalla Montà e la sua compagna di squadra Chiara Silvia Meroi. Il miglior tempo è però della ceca Kristiina Mäki, primatista del suo Paese in 4’01”23.
100hs. La nipponica Mako Fukube vanta il miglior riscontro cronometri in 12”73, record del Giappone. C’è anche un’ostacolista ucraina, Anna Plotitsyna (12”89), mentre l’Italia sarà rappresentata da Elena Carraro, Giada Carmassi e Veronica Besana.
Alto. Favori del pronostico per l’ucraina Yuliya Levchenko, forte di un personale di 2.02 metri. Ci sono anche le azzurre Alessia Trost, Idea Pieroni e l’altista di Assindustria Sport Rebecca Pavan.
Lungo. Miglior misura di accredito per la nigerina Ruth Usoro (6.82). Per l’Italia la stellina dicasa Veronica Zanon, in pedana con Veronica Crida e Arianna Battistella.
Nella foto d’apertura di Luigi Scatamburlo, Tecuceanu e Fabbri con il presidente di Assindustria Sport, Roberto Gasparetto
Foto articolo di Grana / Fidal