Verso la mezza di Valencia: Antonella Cottone e l’obiettivo SuperHalfs

Correre divertendosi. Viaggiare. Alzare pian piano l’asticella, compatibilmente con gli impegni lavorativi e familiari. Sognando di completare il SuperHalfs, il circuito delle più suggestive sei mezze maratone europee che comprende Lisbona, Praga, Berlino, Copenhagen, Cardiff e Valencia e che ogni runner desideroso di brevetto deve completare entro cinque anni. E’ proprio dalla mezza di Valencia che torna a una 21 Antonella Cottone, palermitana trapiantata a Milano che quattro anni fa ha messo un paio di scarpe ai piedi e ha cominciato la sua avventura nel running, diventando presto un punto di riferimento per la community di Instagram (266mila i suoi follower).

L’ultima sua mezza a Ibiza, corsa in 1h49′ anche se si è corso su un tracciato anomalo di 22 km. Il suo personale sulla distanza è di 1h37’33”, mentre sulla 10 km quest’anno ha siglato il miglior tempo in carriera chiudendo a Milano in 43’23”.

L’appuntamento con Valencia intanto si avvicina. Il 27 ottobre ci sarà anche lei, che di lavoro fa la Sales Coordinator per una grande catena alberghiera. L’abbiamo sentita per vedere come sta rifinendo la preparazione per una delle mezze sempre più ambite anche dagli italiani.


Antonella, corri ormai dall’era Covid e fai tante esperienze. Raccontaci come ti stai avvicinando alla mezza di Valencia.
“La preparo da un mese e mezzo, ho fatto alcuni test intermedi, l’ultimo a Formentera due settimane fa sulla distanza di 15 km. La mezza per me rappresenta sempre un obiettivo sul calendario, anche se in mezzo ci metto tante gare e non sempre riesco a rispettare, per via del lavoro, le tabelle prefissate o i lavori specifici”.

Nelle ultime settimane quali lavori hai svolto?
“Le tre sedute mirate alla settimana sono garantite, più qualche altra corsetta e la parte di palestra che ho ricavato a casa e non trascuro mai: spin bike, attrezzi e addominali. Il lunedì è dedicato al lento con corsa libera. Riesco a correre per circa un’ora e coprire una decina di chilometri a un ritmo tranquillo in base alle sensazioni mio. Il mercoledì è il giorno delle ripetute o delle variazioni. Il sabato o la domenica di solito faccio un lungo”.

Parlaci delle ripetute.
“Per la mezza le mie ripetute sono di due tipi, serie da 400 o 800 metri. L’ideale è correre 10 volte i 400 a un ritmo di 4’20” al km con un recupero di 1 minuto a 5’30”-6′. Quando è il giorno degli 800, allora le serie sono 8 a 4’30”-4’40” al km: li copro in 3’50 con un recupero facile di 1′”.


Passiamo al lungo.
“Le sedute in questa fase variano dai 15 ai 18 km. Nelle giornate più proficue sono riuscita a coprire la distanza anche a un ritmo di 4’50” al km, in quelle dove non forzo in modo particolare viaggio sui 5’15”.

Cosa c’è nei tuoi programmi oltre a Valencia?
“Mi sono lanciata in quest’avventura delle Superhalfs. Dopo Valencia, mi piacerebbe andare a Berlino e a Copenhagen. Intanto a novembre potrebbe esserci la Milano 21 tra i miei obiettivi”.

Che riscontro cronometrico ti aspetti dalla mezza di Valencia?
“Valencia è una mezza piatta, molto veloce. Sarei felicissima se riuscissi a migliorare anche di pochissimo l’ora e 37 di due anni fa. Non so fare previsioni, so di non aver fatto gli allenamenti giusti, mi mancano almeno un paio di lunghi. Se non riesco a Valencia, allora ci riproverò a Milano”.


Hai cominciato a correre seriamente dopo i 35 anni, in era Covid. Cosa significa per te la corsa?
“Corro principalmente per divertirmi, anche se poi sono una che fa caso alla prestazione e mi piace la competizione con me stessa. Lavorando in una catena alberghiera, con orari di ufficio, e avendo anche due bambini che il fine settimana giocano a calcio, non posso pretendere troppo. Ma sono riuscita in questi anni a ricavarmi il mio spazio e i miei ritmi sono sempre migliorati. Proprio il fatto di non aver mai strafato mi ha permesso anche di non avere molti infortuni”.

E la maratona? L’unica volta nel 2022, sempre a Milano: 3h53’32”.
“La maratona richiede impegno e tempo per prepararla. Se la devo fare, non voglio soffrire. E non mi accontento di arrivare al traguardo in sei ore”.


Potrebbe interessarti anche...

Gli articoli di questo autore

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *