Se, come sembra quasi scontato, la serba Angelina Topic non dovesse fare in tempo a recuperare dal serio infortunio alla caviglia destra subito alle Olimpiadi, Aurora Vicini sarebbe, misure alla mano, l’atleta da battere nella gara di salto in alto femminile dei mondiali under 20 di Lima.
Il 2024 è stato un anno importante per la parmense che ha da poco compiuto 19 anni. All’inizio dell’anno, Aurora è esplosa con la misura di 1,92 saltata agli Assoluti indoor, prestazione che le è valsa il nuovo primato italiano junior 12 anni dopo Alessia Trost.
All’aperto, Aurora Vicini non è invece più riuscita a sorvolare quelle vette, collezionando però esperienze importanti, come quella agli Europei di Roma, dove a pochissimi giorni dagli esami di maturità (si è diplomata al Liceo Linguistico Marconi), non è riuscita a qualificarsi per la finale fermandosi a 1,81.
“L’europeo è arrivato in un momento travagliato ma mi ha insegnato tanto – confessa Aurora Vicini, portacolori del Cus Parma – Ho passato un periodo piuttosto complicato. Più a livello mentale che fisico. Ho avvertito una specie di blocco e sul campo ho fatto fatica a ritrovare le stesse sensazioni dell’inverno e a divertirmi. Probabilmente hanno influito anche gli esami, ho speso molte energie quest’anno per la scuola”.
L’allieva di Renato Conte ha provato in estate a riordinare le idee e si è presa anche il titolo italiano junior a Rieti, con 1,82. “Adesso sto molto meglio. Mi sono presa del tempo per ritrovare la concentrazione e dedicarmi alla qualità del lavoro. Insieme a Matteo Sioli (che a Lima potrebbe far bene nella gara maschile, ndr) ci siamo preparati al meglio, prima a Udine con Enzo Del Forno, e poi a Formia”.
A Lima è senza dubbio una delle grandi favorite per la medaglia d’oro. “Cerco di non fare caso alla lista d’accredito – spiega – Specialmente nei concorsi, conta fino a un certo punto. La gara sarà tutta un’altra cosa. La pressione? Non la sento in modo particolare, ma allo stesso tempo non do nulla per scontato”.
A Rieti, Aurora è apparsa in netto crescendo, anche dal punto di vista del gesto tecnico. “Ho sistemato la rincorsa e risolto abbastanza in fretta un fastidio al piede che all’inizio dell’estate mi aveva un po’ condizionata”.
La concorrenza, in Perù, è piuttosto folta. Undici atlete alle spalle della Vicini sono in grado di saltare sopra il metro e 85 centimetri. Ma, inutile negarlo, questo mondiale rappresenta una grande occasione per la ragazza di Noceto che al rientro in Italia sarà pronta per un’altra, nuova avventura: si è iscritta al Corso di Studi in Analisi dei dati all’Università di Modena e Reggio Emilia.
foto d’apertura di Grana / Fidal