Passione e iniziative di qualità: i sessant’anni dell’Atletica Chiari 1964

Passione, numeri e iniziative di livello sono i punti fermi dell’attività dell’Atletica Chiari 1964 Libertas, che domenica scorsa a Villa Mazzotti, nel comune bresciano, ha festeggiato i suoi sessant’anni di storia.

In prima linea le colonne storiche del club, in grado di ricoprire nel corso del tempo un po’ tutti i ruoli, da quello dell’atleta al dirigente: il presidente Daniele Bianchi, Mauro Begni (incredibile il lavoro statistico sui risultati degli atleti clarensi) e Franco Ducci. Questi ultimi due, che hanno presentato il libro “I nostri secondi trent’anni 1995-2023“, sono anche i fondatori della società, insieme al compianto Lino Rapetti, scomparso nel 2022.

Infinita la lista di giovani che sono transitati dall’Atletica Chiari. “Alcuni di loro hanno indossato anche i colori della Nazionale – ricorda il presidente Daniele Bianchi – lo stesso Mauro Begni, che fu ottimo quattrocentista, Fabiana Chiari (triplo), Luca Croppelli (4×400 Under 23), Luca Peggion (salto con l’asta Under 20), Michele Falappi (400 metri)”.

E poi, da 37 edizioni consecutive, puntuale come un orologio, c’è l’Asta in Piazza all’inizio di settembre. “Una gara ideata da Ducci, Begni e Rapetti, che ha avuto il merito di portare a Chiari grande spettacolo e i migliori interpreti della specialità. L’anno scorso è arrivato il record italiano di Roberta Bruni, ma ci sono sempre state misure importanti. Penso a Claudio Stecchi, che tre anni fa ha realizzato il personale di 5,82, mentre il salto migliore resta quello di Chystiakov, salito fino a 5,95. Peraltro da dieci anni la gara riceve l’omologazione e dunque tutti i risultati sono ufficiali”.


Altro fiore all’occhiello del club è il Meeting Nazionale Giovanile Città di Chiari: le prime tre edizioni si svolsero a Castelcovati, poi da 19 anni regolarmente a Chiari. “Da qui sono passati anche Filippo Tortu e Dalia Kaddari – ricorda Bianchi – Il Meeting faceva parte di un circuito composto da 12 tappe disseminate in tutta Italia ed era nato da un’idea di Amedeo Merighi, deus ex machina del Meeting di Bergamo e caro amico del nostro Begni. Adesso siamo rimasti l’unica gara in vita di quel circuito…”.

L’atletica non è mai stato uno sport ricco. E oggi è sempre più difficile portare avanti gli eventi. “La burocrazia, purtroppo, ci sta uccidendo. Continuiamo a viaggiare sulla linea del volontariato. E’ già tanto riuscire a racimolare qualche centinaio di euro con gli sponsor. Più si va avanti, più è dura sopravvivere. Le semplici spese di segreteria, medico, cronometraggio e tassa gara sono aumentate. Quanto all’omologazione dell’Asta in Piazza, i costi sono addirittura triplicati”.

All’Atletica Chiari, come altrove, nessuno insomma fa i soldi. E’ la passione il vero motore di tutto. “A noi interessa offrire un prodotto che soddisfi la gente. Mi sono rifiutato, nelle ultime edizioni, di aumentare i prezzi dell’iscrizione del Meeting giovanile. Ho sempre avuto una media di 1200 atleti-gara e non mi va di perdere dei ragazzi per tirar su 500 euro in più. Il meeting deve essere anche una festa. Vivo sul campo 365 giorni all’anno e la più grande soddisfazione è quella di chiudere una manifestazione riuscita bene”.

Bianchi, che ha fatto il suo ingresso nell’Atletica Chiari quando aveva 11 anni, è stato atleta, tecnico, dirigente e dal 2018 riveste il ruolo di presidente. Oggi guida un movimento di “230 tesserati, tra maschi e femmine. Siamo una delle poche società in Italia che copre tutte le categorie: dagli Esordienti agli Assoluti. E’ un impegno umano ed economico non indifferente”. Grazie di tutto, Atletica Chiari. E mille di questi giorni.

Statistiche e numeri sui sessant’anni del club, compreso il lavoro enciclopedico raccolto da Mauro Begni, sono consultabili qui.

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