Fino a due settimane fa, sarebbe stato legittimo chiedersi che fine avesse fatto Asia Tavernini, una delle promesse del salto in alto femminile di casa nostra che non è riuscita – a differenza, ad esempio, di Aurora Vicini, a strappare la qualificazione all’europeo.
Dopo una primavera tutta in salita, fatta di infortuni e di un inatteso cambio di allenatore, la 22enne di Riva del Garda è tornata ad alto livello riuscendo a superare la fatidica quota di 1,90 ai QArco Games.
Una sorta di liberazione per la ragazza cresciuta nell’U.S. Quercia di Rovereto e da quest’anno appartenente alle Fiamme Oro. Si è migliorata di due centimetri rispetto al precedente personale al coperto e di tre rispetto alla misura massima outdoor, sempre ad Arco, di un anno fa.
Ma cos’è successo ad Asia Tavernini?
Il cambio di allenatore: dallo storico Modena a Chesani
“Dopo le indoor – racconta Asia – ho passato un periodo difficile, coinciso innanzitutto con il cambio di allenatore. Sono passata, al termine di una scelta condivisa, da Mauro Modena (suo storico coach, ndr) a Silvano Chesani, al quale si aggiunge il contributo di Sergio Bonvecchio per la parte relativa alla preparazione della forza. Nel passaggio, è normale aver perso delle sicurezze e a incidere è stata anche la nuova logistica. Non mi alleno più ad Arco ma a Trento, un po’ più distante da casa mia. E’ stato un bel cambiamento”.
Nella prima parte di stagione, quella che avrebbe potuto regalargli il pass per gli Europei di Roma, Asia Tavernini non ha ottenuto i risultati sperati, anche a causa dei problemi a entrambe le caviglie. “Un edema osseo a destra e una sofferenza articolare a sinistra non mi hanno permesso di sviluppare la tecnica nel migliore dei modi – spiega – e di essere performante durante le gare. Dopo i salti, piangevo dal dolore e ho perso fiducia”.
Asia non ha fatto dunque in tempo a regalarsi una maglia azzurra sognata a lungo e di certo alla portata del suo talento. I meeting di maggio erano stati complicati e caratterizzati da misure non superiori all’1,85 siglato a Lucca. Ma il 1° giugno ha ritrovato il sorriso grazie a questo 1,90 “arrivato in modo inaspettato. Peccato che non sia arrivato prima“.
Europei di Roma il grande rimpianto
Già, perché il rimpianto è ancora vivo nella mente di Asia: “Non so dire se questo personale mi abbia dato più felicità o più fastidio, perché doveva arrivare prima a darmi un po’ d’autostima. E’ per questo che ad Arco non avevo aspettative e volevo concentrarmi solo sulla tecnica. Invece è arrivato anche un grande risultato e ho ritrovato ottime sensazioni. Ero giù di morale per come sono andate le gare precedenti, quindi è stata una bella iniezione di fiducia. Ho sfiorato anche il salto a 1,93 al primo tentativo, questo è un altro elemento che mi ha restituito tranquillità”.
Gli assoluti di La Spezia e gli ultimi impegni universitari
Asia Tavernini, che a Trento si allena con il fidanzato Manuel Lando, finalista nell’alto all’Olimpico nel giorno di Tamberi, può ora guardare al futuro e ai prossimi appuntamenti. L’obiettivo è quello di giocarsi il titolo assoluto a La Spezia a fine mese (lei che è campionessa italiana in carica negli under 23) e in questi giorni è in corso di valutazione la partecipazione a un paio di meeting all’estero.
Con Chesani prosegue serrato intanto quel lavoro tecnico trascurato negli ultimi mesi. “Cercherò di mettere in pratica dei miglioramenti sulla parte finale del mio salto. Devo arrivare più forte allo stacco e avere una spinta più efficace”.
Nel frattempo, la migliore atleta trentina del 2023 ha completato il tirocinio universitario all‘Ospedale di Arco e si appresta a svolgere gli ultimi esami prima di concentrarsi sulla tesi che concluderà il suo percorso in Fisioterapia. Buona estate, Asia.
foto Fidal Trentino
